Le sfide dell’agricoltura "Emergenza climatica, servono subito interventi"

Alberoni, presidente di Cia: "Aziende già coi conti in rosso: irrigare è un costo". Tra le priorità una legge sulla sostenibilità economica e tecniche genetiche.

di Marco Principini

Eventi climatici estremi, conflitti e speculazioni di mercato lungo le filiere sono la “tempesta perfetta” del settore primario. Una situazione ormai insostenibile, come spiega Stefano Calderoni, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Ferrara.

Che annata è stata quella del 2022, tra crisi energetica e siccità?

"Gli effetti dei cambiamenti climatici sono diventati la quotidianità per le nostre aziende, che hanno visto siccità e alte temperature provocare danni e cali produttivi a quasi tutte le colture. E, anche se la risorsa idrica non è mai mancata, irrigare ha significato un aumento dei costi di produzione, a causa dei prezzi proibitivi di gasolio ed energia. Risulta evidente che la speculazione è entrata prepotentemente nell’organizzazione delle aziende, costringendo noi agricoltori a indebitarci".

Quali sono i primi segnali che cogliamo da questo 2023?

"Abbiamo attraversato un inverno dalle temperature miti e le previsioni per la prossima primavera-estate fanno pensare a una situazione sovrapponibile a quella dell’anno scorso. Si tratta di uno scenario chiaramente insostenibile anche nel breve periodo per aziende che hanno già i conti in rosso. Penso, ad esempio, alla nostra pericoltura che rischia di scomparire perché nel 2022 i frutticoltori hanno perso, in media, fino a 3mila euro a ettaro e deciso di estirpare frutteti ancora produttivi".

La spinta inflattiva e il conflitto russo-ucraino hanno rilanciato alcune colture?

"Si tratta di un “falso” rilancio. È sicuramente vero che i prezzi dei cereali hanno subito un deciso aumento. Però è giusto chiedersi cosa è arrivato nelle tasche delle aziende visto che i fattori di produzione, dai concimi agli agrofarmaci, sono aumentati in maniera esponenziale e che la siccità ha, con percentuali diverse in base agli areali, provocato cali produttivi anche del 30-40%. La somma alla fine magari non è in negativo, ma nemmeno così positiva".

Quali sono le sfide urgenti per il settore agricolo?

"Come associazione abbiamo stilato alcuni obiettivi a breve termine, a partire da una legge sulla sostenibilità economica per le imprese che devono avere redditualità. E poi occorre ridare centralità all’agricoltura con una legge quadro sul ruolo dell’agricoltura famigliare: piccole e medie aziende che producono e salvaguardano il territorio non possono gareggiare, a livello di sostegni e linee di finanziamento, con i grandi colossi finanziari. Essenziali sono anche le misure per contrastare i cambiamenti del clima: un piano straordinario per garantire la risorsa irrigua in maniera continuativa e la normativa per la sperimentazione in campo di tecniche genetiche. Non ultimo chiediamo una semplificazione della Pac perché quella attuale non contribuisce alla sostenibilità economica delle aziende".