
Sopra, una sfilata di una collezione Twinset. Accanto, la sede di Liu Jo
di Ennio LugliIl settore tessile-abbigliamento nella provincia di Modena ha una lunga tradizione, con particolare rilevanza per il distretto di Carpi, noto per la produzione di maglieria e abbigliamento. Tuttavia, negli ultimi anni, il comparto ha affrontato difficoltà legate alla globalizzazione, alla concorrenza internazionale e ai cambiamenti nei modelli di consumo. Inoltre, l’aumento dei costi delle materie prime, l’inflazione e la volatilità dei mercati finanziari hanno contribuito a rendere più complesso il contesto operativo per le aziende del settore. Nell’analisi delle venti imprese, direttamente e indirettamente riconducibili al settore tessile-abbigliamento e rientranti nella TOP 500 si è considerata la forte disomogeneità presente, in quanto le prime due società hanno ricavi pari al 52,5% del totale.
Nel 2023 il volume delle vendite ha subito una contrazione dell’1,8% rispetto all’anno 2022, mostrando segnali di stabilizzazione dopo le difficoltà affrontate negli anni precedenti: escludendo le prime due imprese i ricavi sono aumentati del 2,3%. Se i ricavi si sono sostanzialmente assestati ai livelli del 2022, ciò che invece ha mostrato una preoccupante diminuzione è stato l’EBITDA (-17,8%) e il risultato operativo (-44,9%). Parrebbe che la stabilizzazione delle vendite sia avvenuta a discapito dei margini che, sebbene in percentuali diverse, hanno visto un loro deterioramento nella maggior parte delle imprese analizzate: la redditività delle vendite (ROS) è scesa mediamente all’1,3% rispetto al 6,0% del 2022.
Il risultato economico complessivo delle imprese analizzate è diminuito in media dell’82,4% rispetto all’anno precedente: a tale diminuzione, oltre alla gestione operativa, ha contribuito anche la gestione finanziaria. Il totale degli oneri finanziari, a seguito del rialzo dei tassi di interesse, è aumentato del 27,4%. Anche se il livello complessivo dell’indebitamento finanziario risulta essere leggermente diminuito, la copertura degli oneri finanziari, a seguito della diminuzione della redditività operativa e dell’incremento del costo del denaro, si è ridotta del 38,2%. I risultati economici non particolarmente positivi paiono aver pesato anche sulle decisioni di investimento: il totale attivo netto subisce una diminuzione del 5,9%, mentre i livelli occupazionali rimangono pressoché stabili, se non in leggero aumento, in quasi tutte le imprese analizzate. Questo dato suggerisce una maggiore cautela da parte delle imprese nel destinare risorse a nuovi progetti o nell’ampliamento della produzione, preferendo strategie di contenimento dei costi e ottimizzazione dell’efficienza produttiva.
Il 2023 si è rivelato un anno complesso per il settore tessile-abbigliamento modenese, caratterizzato da una stabilizzazione delle vendite, ma con un significativo deterioramento dei margini di profitto e un aumento degli oneri finanziari. Le prospettive future per il settore tessile-abbigliamento modenese rimangono incerte e dipenderanno fortemente dalla capacità delle imprese di adattarsi a un contesto economico e finanziario sfidante. L’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e l’adozione di pratiche sostenibili potrebbero rappresentare leve strategiche per migliorare la competitività del comparto. In particolare, l’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale potrebbe costituire un elemento differenziante, rispondendo alle nuove esigenze dei consumatori e alle normative europee sempre più stringenti in materia di economia circolare e riduzione dell’impatto ambientale.