
L’azienda di bitumi ravennate ha presentato il suo primo bilancio Esg. L’ad Bovo: "Piano quinquennale di ammodernamento importante". Oltre agli interventi sugli impianti attenzione anche al personale.
di Maria Vittoria Venturelli
Ingegner Sergio Bovo, amministratore delegato Alma Petroli, l’azienda – che dal 1960 produce bitumi stradali, industriali e speciali – ha pubblicato il primo Bilancio di sostenibilità. Come avete costruito questa tappa del vostro percorso di crescita?
"Il nostro Bilancio sociale è nato in anticipo rispetto agli obblighi che la normativa europea pone per aziende come la nostra. È stata una scelta, ed esprime la volontà di interrogarci sul punto del percorso in cui siamo per essere sostenibili nel tempo. Dove sostenibilità nel tempo significa sostenibilità economica, ambientale e nei confronti delle persone".
Su quali elementi avete focalizzato l’attenzione e state investendo?
"Innanzitutto su un impatto sempre più limitato nei confronti dell’ambiente, un aspetto essenziale per qualunque stabilimento industriale e a maggior ragione per chi opera in un settore come il nostro che non è conosciuto, ma è ricchissimo di attenzione e competenze. Alma Petroli sta modernizzando e ampliando i propri impianti. In 5 anni investiremo 45 milioni, un dato estremamente rilevante per una realtà come la nostra che ha un fatturato fra i 150 e 170 milioni di euro a seconda delle annate".
Come si concretizzano gli investimenti ambientali?
"Per l’efficientamento energetico, realizzeremo un nuovo impianto di cogenerazione e svilupperemo prodotti particolari. Con AlmAbit, società da noi controllata, produrremo anche additivi e materiali altamente sostenibili in un’ottica di economia circolare oltre che di sicurezza che consentiranno di realizzare strade con le stesse performance di quelle costruite con prodotti di pregio, ma usando materiali che sono di recupero da altre filiere".
A livello di persone?
"Potenziare gli asset e completare il nostro portafoglio prodotti comporta anche investimenti in termini di persone. Alma Petroli è cresciuta in maniera significativa, abbiamo festeggiato 100 dipendenti lo scorso anno e stiamo continuando a crescere".
Sulla parità di genere e welfare come state intervenendo?
"Il nostro è un settore storicamente molto maschile, per questo abbiamo costituito il comitato per la parità di genere e avviato tutte le azioni che ci porteranno auspicabilmente il prossimo anno a raggiungere gli standard per essere certificati. Nel nostro welfare aziendale abbiamo una piattaforma dedicata ai servizi per i dipendenti, inoltre abbiamo attivato un progetto dedicato al supporto psicologico, molto apprezzato dalle nuove generazioni. Infine, dal 2021 eroghiamo un bonus alla nascita di ogni figlio".
E nel sociale?
"Portiamo in modo molto discreto e mirato la nostra attenzione sulle famiglie, attraverso un sostegno concreto agli sport meno conosciuti con particolare attenzione al settore giovanile e al progetto ‘palestra della mente’ dell’associazione Alzheimer".
Quanto alla formazione sulla sicurezza?
"Il nostro settore è più attento alla sicurezza di qualunque altro, perché raffinazione significa trattare materie prime infiammabili. Oggi ci viene richiesta non solo da chi fa parte dell’azienda o dalle autorità di controllo, ma da tutti i nostri stakeholder. È impensabile, infatti, legarsi a un fornitore, in questo caso noi, che non dia certezze da questo punto di vista. Non a caso abbiamo creato Alma Services, che offre servizi a chi trasporta prodotti petroliferi per garantire agli armatori che tutto sia movimentato nel rispetto delle normative internazionali. Siamo membri dell’Oil Companies International Marine Forum, ovviamente questo significa essere molto più restrittivi e maggiori costi, ne siamo consapevoli ma non saremmo coerenti se andassimo a utilizzare naviglio non al top".
Come vi inserite nel porto di Ravenna?
"La stragrande maggioranza delle nostre materie prime arriva via mare e Alma Petroli con il suo terminal sul Canale Candiano ha il vantaggio di avere la flessibilità logistica, via terra e via mare, che altri non hanno. Il porto è un asset per tutto il polo industriale, gli investimenti in corso con il progetto Hub portuale hanno un impatto positivo su tutte le aziende compresa la nostra".
Avete progetti sulla decarbonizzazione?
"I nostri prodotti devono essere tenuti caldi, intorno ai 160°, quindi siamo significativamente energivori. Nel mondo del bitume, le emissioni di CO2 sono inferiori a quelle di altri settori produttivi e il prodotto in sé non emette anidride carbonica, ciò non toglie che siamo ben consapevoli e pronti a percorrere la strada della decarbonizzazione e abbiamo individuato diverse soluzioni per raggiungerla".