
Il 2023 conferma la rilevanza strategica del settore portuale nel territorio. Si prosegue sulla scia positiva tracciata negli anni precedenti.
di Andrea Fazi
e Ivanoe Tozzi
Nell’analisi della classifica Top 500 Romagna, abbiamo esaminato 36 aziende operanti nel settore marittimo e portuale, con un fatturato aggregato di 5 miliardi di euro, dove le prime quindici superano i 4,3 miliardi. La società con il maggior fatturato è Bunge Italia, con 1,3 miliardi, seguita da Ferretti (1,1 miliardi) e Rosfin (336 milioni). Il campione è costituito da 22 imprese con sede legale nella provincia di Ravenna, che generano un fatturato di 3 miliardi, pari al 59% del campione. Vi sono inoltre 9 imprese con sede legale nella provincia di Forlì-Cesena, le quali generano un fatturato di 0,5 milioni, pari all’11% del campione, e 5 imprese con sede legale nella provincia di Rimini, le quali generano un fatturato di 1,5 miliardi, pari al 30% del campione. Le attività primarie più rappresentate sono il ‘Commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi e lubrificanti per autotrazione, di combustibili per riscaldamento’ con 12 unità, il ‘Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione’ con 5 unità, le ‘Costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive’ con 3 unità e le ‘Altre attività dei servizi connessi al trasporto marittimo e per vie d’acqua’ con 2 unità. La forma giuridica più frequente è la società a responsabilità limitata, con 24 unità, seguita dalla società per azioni, con 11 unità, e una cooperativa. Nel campione, 10 società superano i 100 milioni di fatturato e 17 superano i 50 milioni.
L’andamento del fatturato è in crescita rispetto al 2021, la media è pari a 140 milioni (rispetto a 132 milioni dello scorso anno) e la mediana è pari a 49 milioni (rispetto a 43 milioni). Complessivamente, i dati reddituali sono in crescita, il risultato operativo (Ebit) medio ha registrato un aumento del 78% rispetto al dato dell’anno precedente, anche il Mol (Ebitda) medio ha registrato un aumento di circa il 42%. In questo senso, i principali indicatori di bilancio (Roe, Roi e Ros) hanno registrato un aumento medio di circa il 3%. Per quanto riguarda l’indebitamento, si osserva una riduzione di circa il 19%. Le imprese del campione sono mediamente ben patrimonializzate, nel 2023 si è registrato un aumento medio del patrimonio di circa l’11%. L’effetto combinato della diminuzione dell’indebitamento e dell’aumento della patrimonializzazione rende le imprese del settore oggetto di esame più solide sotto il profilo della struttura finanziaria. Nel 2023 la mediana e la media del patrimonio netto sono state, rispettivamente, di 12 milioni (in linea con lo scorso anno) e 62 milioni (rispetto ai 53 dello scorso anno). La media dell’attivo è stata di 135 milioni (rispetto a 125,9), mentre la mediana è stata di 37,3 milioni (rispetto a 33,7). Il 2023 ha confermato la rilevanza strategica del settore portuale nell’economia locale, proseguendo sulla scia positiva tracciata negli anni precedenti, seppur con una crescita più contenuta sul 2022. I risultati testimoniano la capacità del settore di mantenere una performance solida, sostenuta da una struttura patrimoniale robusta, da un ambiente imprenditoriale dinamico e da una persistente attrattività per gli investimenti. Nonostante un ritmo di crescita moderato, il settore ha continuato a rappresentare un pilastro per lo sviluppo economico e occupazionale, dimostrando resilienza in un contesto economico globale sfidante. Questo scenario incoraggia a guardare al futuro con ottimismo, ponendo basi per il consolidamento e l’espansione. In sintesi, il 2023 rafforza il ruolo del settore come motore economico locale.