
Il presidente Tura: "Investiamo in nuovi punti vendita, serve prossimità". Fatturato annuo di 110 milioni, in tenuta sul 2022 e circa 500 dipendenti. Forte l’impegno post alluvione: donati migliaia di materassi e guanciali.
di Sofia Nardi
Tutto è cominciato con un sogno: come poteva essere altrimenti, se si parla di una delle aziende leader nel settore del materasso e, più in generale, nel mondo del dormire? A portare alla nascita di Dorelan, però, è stato un sogno ad occhi ben aperti, ovvero quello che fecero Diano Tura e Pietro Paolo Bergamaschi, i quali nel 1968, in un modesto garage, diedero vita all’azienda che, da allora, è riuscita a imporre il suo nome come marchio-simbolo dell’universo del bedding. Il gruppo continua a crescere in un mercato non sempre facile, conta oltre 500 dipendenti e sta per chiudere l’anno con un fatturato di 110 milioni di euro. "Abbiamo registrato un +6% – spiega Riccardo Tura, presidente del consiglio di amministrazione di Dorelan –, una cifra che non indica un exploit, ma che è comunque segno di un buon andamento costante. Possiamo dirci soddisfatti, soprattutto se si considera che il mercato è in contrazione da tempo".
Tura parla di un "mercato difficile da decifrare", complicato da diversi fattori, tra i quali, in particolare, pesano gli strascichi della pandemia e le guerre in corso, che inevitabilmente incidono nel percorso di internazionalizzazione intrapreso dall’azienda. Tra le criticità degli ultimi anni, fortunatamente, Dorelan non deve contare anche l’alluvione che, nel maggio 2023, ha devastato la Romagna: "Noi abbiamo patito solo qualche piccola conseguenza di poco conto, ma c’è chi ha davvero perso tutto. Per solidarietà con quanti si sono trovati a ripartire da zero in un momento difficilissimo per la nostra città e la nostra regione, abbiamo tenuto a donare al Comune di Forlì mille materassi e altrettante reti, oltre a duemila guanciali abbinati. Donazioni analoghe sono state riservate anche ai nostri dipendenti colpiti dalle esondazioni, così da dimostrare concretamente la nostra vicinanza".
I dazi legati ai conflitti, in particolare, hanno inciso nello sviluppo fuori dall’Italia: "Negli ultimi anni – prosegue Tura – abbiamo investito molto all’estero, aprendo filiali a Lione, Hong Kong, Seoul, Taiwan e Miami, mentre a livello di vendita, poi, siamo presenti anche in Spagna e in Germania. Si tratta di realtà agli inizi che, inevitabilmente, vivono complicazioni legate alle protezioni, ma che ci stanno comunque dando segnali positivi circa una crescita organica che speriamo avrà modo di dare il suo meglio nel tempo".
La sede produttiva dell’azienda, comunque, rimane a Forlì, mentre quelli che sorgono all’estero sono uffici di rappresentanza, utili a tenere le fila di affari che ormai da tempo travalicano i confini nazionali e richiedono in loco presenze fisiche e costanti. Gli investimenti Dorelan, però, non riguardano solo l’estero: "Attualmente abbiamo sviluppato oltre 180 negozi monomarca in tutta Italia, coprendo praticamente tutti i capoluoghi di provincia, oltre a ulteriori città cruciali sul panorama nazionale. Sessanta di questi punti vendita sono di nostra proprietà e ben ventidue sono aperture avvenute nell’ultimo anno". Una spinta alla capillarità che testimonia una forte volontà ad essere sempre più vicini alle persone, per rispondere concretamente alle loro esigenze.
La ricetta del successo? La flessibilità: "Ogni anno cambiano gli ingredienti – osserva Tura con un tocco di ironia – perciò bisogna prepararsi a cucinare il miglior piatto possibile con quelli che si hanno a disposizione". In ogni caso a dare maggiori soddisfazioni, secondo il presidente del consiglio di amministrazione aziendale, sono il retail diretto e lo sviluppo nel settore alberghiero e navale. "Da tempo siamo fornitori unici di Costa Crociere e Msc – precisa – e grazie alla filiale di Miami siamo riusciti a stringere accordi con Royal Caribbean e con Norwegian Cruise Line. Quello delle crociere è un settore che, pur prevedendo grossi volumi, resta di nicchia perché richiede un servizio forte e personalizzato: l’esperienza ci ha permesso di affinare i processi e rispondere rapidamente a ogni esigenza, anche a quelle dell’ultimo minuto".
Dorelan, nel tempo, ha consolidato la sua leadership anche nelle forniture dedicate agli alberghi di lusso. Ma quale sarà il futuro del gruppo? "I nostri ragionamenti aziendali esulano da possibili crisi che non possiamo prevedere e che ci auguriamo non intervengano a scombinare i piani", è la comprensibilmente cauta premessa di Tura, che prosegue: "Porteremo avanti il nostro progetto legato alle nostre aperture di negozi monomarca. Nel corso del prossimo anno ne abbiamo già in calendario 25". Poi grandi attese riguardano le aperture all’estero: "Abbiamo fatto investimenti molto significativi e speriamo che il prossimo anno si possa cominciare raccogliere i frutti". Un’attenzione particolare va sempre al prodotto finale: "Nel 2025 compiremo 57 anni di attività – chiosa Tura – e in tutto questo tempo abbiamo sempre cercato di proporre prodotti di alta qualità, che possano incarnare il concetto del dormire bene".