Inflazione e ipermercati "A rischio la rete dei negozi al dettaglio"

di Sofia Nardi

"Non possiamo negare che il commercio al dettaglio stia vivendo un periodo di grande sofferenza". È un quadro poco confortante quello che dipinge il presidente di Confesercenti Forlì Mauro Lazzarini. "Prima gli esercenti hanno dovuto fare i conti con la pandemia e i lockdown – prosegue – poi, dopo una timida ripresa, ecco arrivare la guerra, con uno spropositato aumento dei costi dell’energia, dei trasporti e delle materie prime".

Tra le difficoltà dei piccoli e medi imprenditori, secondo Lazzarini, c’è soprattutto l’inflazione dovuta alla situazione geopolitica che prosegue da oltre un anno: "Per gli imprenditori che devono portare avanti una piccola attività, oggi è difficile stare dietro ai costi e far quadrare i conti. Per questo sono tante le realtà che hanno resistito al Covid, ma poi hanno dovuto cedere e ora hanno chiuso i battenti. Vediamo bene, ad esempio, la situazione del centro storico di Forlì, dove sono tantissime le saracinesche abbassate. Nel comprensorio la situazione non è molto diversa".

Tra i nemici del commercio al dettaglio, ormai si sa, c’è l’e-commerce, ma non solo: "La grande distribuzione – prosegue il presidente Lazzarini – è un problema per chi ha piccoli negozi in città. Mi riferisco ai grandi gruppi d’acquisto che riescono a catalizzare l’attenzione degli acquirenti sottraendoli ai negozi di quartiere".

A questo proposito è evidente lo spettro della nuova area commerciale che sta per sorgere a Pieveacquedotto e che, con la sua superficie totale di circa 24mila metri quadrati, andrà a unirsi – fisicamente e idealmente – all’iper Puntadiferro. "La nuova area di Forlì senz’altro preoccupa: è stata una scelta che non ha tenuto conto delle conseguenze sul commercio cittadino esistente, già impegnato a resistere a una crisi dura e prolungata".

Ma quali sono, quindi, le prospettive future? "Purtroppo – risponde Lazzarini – a mio avviso non ci sono strade immediatamente praticabili. Siamo di fronte a una nuova tendenza che non sarà facile invertire, dovuta anche alla globalizzazione e a un mercato ogni giorno più concorrenziale che pone sfide sempre nuove ai piccoli imprenditori. Pensare di tornare a un commercio a misura d’uomo, attualmente, non è realistico".

Se una speranza c’è, secondo il presidente di Confesercenti Forlì, è nella politica locale: "Le amministrazioni – puntualizza – devono tornare a prestare attenzione anche ai negozi di vicinato, quelli che presidiano il territorio e offrono un servizio anche a chi non può o non vuole acquistare online o nei grandi centri commerciali. Non sarà facile, ma fare qualcosa è possibile, se si prova a farlo insieme".