"La crescita continuerà però meno delle stime"

Sollevanti, partner di PwC, analizza le previsioni per il 2022 "Ci sono tensioni per inflazione, costi e a mancanza di materie prime"

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di Matteo Naccari

"La crescita riscontrata negli ultimi sei mesi del 2021 dovrebbe continuare anche nel 2022, sebbene in misura più contenuta rispetto alle stime di inizio anno a causa del conflitto russo-ucraino". Lo dice Roberto Sollevanti, partner di PwC, anche sulla base di una ricerca che l’organizzazione ha realizzato intervistando oltre 150 amministratori delegati e imprenditori in Italia.

Sollevanti, ma sull’economia incombono diverse incognite.

"Vero. Intanto c’è l’inflazione crescente, dovuta principalmente ai rincari nell’energia, che richiede una nuova politca dei prezzi e una gestione più attenta del magazzino acquisti. Poi permane la carenza di materie prime per produrre: le aziende si stanno riorganizzando sul loro reperimento".

Ma c’è fiducia?

"Sì. A seguito dell’allentamento delle restrizioni dovute al Covid, il 76% degli intervistati vedeva in crescita i ricavi della propria società nei prossimi 12 mesi ed il dato rimaneva alto a tre anni. C’è ottimismo e a spingere lo sviluppo sarà l’export. Purtroppo, dopo la rilevazione condotta sui ceo, lo scenario geopolitico è cambiato e viste le incognite legate alla durata del conflitto, è probabile che questo dato sarebbe più basso se facessimo la rilevazione oggi".

Su cosa si punta?

"Sul digitale, ad esempio. Tre imprenditori su quattro prevedono di aumentare gli investimenti nell’area digitale puntando in particolare su intelligenza artificiale e analisi dei dati".

C’è attenzione alle risorse umane?

"Talenti e produttività aziendale sono due temi importanti nelle agende dei nostri imprenditori. Le aziende stanno perseguendo un percorso per aumentare il loro grado di competitività internazionale, questo passa attraverso nuovi investimenti sui talenti in azienda. Il 53% degli intervistati è convinto che questa focalizzazione permetterà maggiore produttività e l’evoluzione a maggior valore aggiunto del modello di business aziendale nel medio periodo".

Le risorse che arriveranno dall’Europa sono tenute in considerazione?

"C’è una forte attenzione sul tema fiscale in termini di evoluzione della normativa e di opportunità collegate al mondo degli incentivi sui nuovi investimenti soprattutto in relazione al Pnrr".

Cosa emerge da Top 500?

"Che il Covid e la sospensione delle attività hanno avuto conseguenze profonde sul Paese. Il Pil nel 2020 ha perso l’8,9%, ma l’Italia nel 2021 è ripartita con un Pil salito del 6,5%. Restano incertezze dovute alla delicata situazione geopolitica, come evidenziano le stime di crescita contenute nel Def che sono passate dal +4,7% al +3,1%.".