di Giuseppe Catapano "Il 2022 sarà un anno di investimenti". Marco Mancini è l’amministratore delegato di Scm Group, leader mondiale nelle tecnologie per la lavorazione di una vasta gamma di materiali e nei componenti industriali. Una realtà con cuore e testa a Rimini e in Italia, presenza in tutto il mondo. Quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della fondazione: quale significato ha il traguardo in questo momento così particolare e complesso? "Il settantesimo è da un lato un traguardo importante e, dall’altro, deve rappresentare uno stimolo a proseguire in un percorso di successo fondato su un’innovazione continua e sostenibile, ossia con una visione di lungo termine che garantisca lunga vita e un miglior futuro all’azienda. Affronteremo questo percorso con le stesse logiche del passato, focalizzandoci sia su una crescita organica che punti su innovazione, trasformazione digitale ed internazionalizzazione, sia sulla ricerca di partnership in Italia e all’estero in tutti i settori di riferimento, a completamento delle nostre soluzioni e tecnologie per la lavorazione del legno, dei materiali compositi, del vetro e della pietra". Il 2021 è stato un anno positivo, come testimoniato dai dati su fatturato e ordinato. "Il 2021 è stato un ottimo anno per i risultati finanziari conseguiti sia in termini di crescite di fatturato e ordinato, in doppia cifra rispetto al 2020, sia a livello di redditività e generazione di cassa. Altrettanto positivi i risultati non finanziari. Ne cito solo alcuni: oltre 50mila ore di formazione erogate in presenza o online dal nostro Campus, circa 35 milioni investiti in R&D (ogni anno investiamo il 7% del fatturato), 125 brevetti registrati (il dato più alto degli ultimi anni) e un altro centinaio di progetti R&D avviati. Abbiamo aperto nuove filiali Scm in India e Turchia e una nuova filiale Hiteco (Divisione Elettromandrini) negli Usa. Abbiamo siglato accordi commerciali strategici, come quello con ...
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