Il Report 2022 di AlmaLaurea analizza anche la condizione occupazionale di chi ha conseguito il dottorato di ricerca e il Master. Il primo caso relativo ai dottori di ricerca, contattati nel 2021 a un anno dal conseguimento del titolo, riguarda 5.255 dottori del 2021, di 45 Atenei. Ad oggi sono 47 gli Atenei che hanno richiesto di realizzare l’indagine e i dottori di ricerca del 2020 coinvolti nella rilevazione di AlmaLaurea costituiscono il 68,6% del complesso dei dottori di ricerca delle università italiane in quell’anno. A un anno dal conseguimento del titolo di dottore di ricerca, il tasso di occupazione è complessivamente pari al 90,9%; tale valore risulta in aumento di 1,9 punti percentuali rispetto a quanto rilevato nell’indagine del 2019 sui dottori di ricerca del 2018. I livelli occupazionali dei dottori di ricerca risultano decisamente più elevati di quelli registrati tra i laureati di secondo livello, evidenziando che la formazione post-laurea rappresenta un valore aggiunto e una tutela contro la disoccupazione: l’ultima indagine di AlmaLaurea (AlmaLaurea, 2022), svolta nel 2021, rileva per i laureati di secondo livello un tasso di occupazione, a un anno dal titolo di studio, pari al 74,6%, ovvero 16,3 punti percentuali in meno rispetto a quanto osservato tra i dottori di ricerca. La medesima indagine mostra inoltre che i laureati necessitano di un tempo più lungo per avvicinarsi ai livelli occupazionali dei dottori di ricerca: è infatti solo dopo cinque anni dalla laurea che i laureati di secondo livello raggiungono un tasso di occupazione pari all’88,5%, un valore prossimo a quello rilevato per i dottori di ricerca a un anno dal titolo. Per quanto riguarda, invece, il Report AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei diplomati di master, contattati nel 2021 a un anno dal conseguimento del titolo, riguarda 10.688 diplomati di master del 2020 di 25 Atenei. Ad oggi sono 33 gli Atenei che hanno richiesto di realizzare l’indagine. I diplomati di master del 2020 coinvolti nella rilevazione di AlmaLaurea costituiscono il 15,3% del complesso dei diplomati di master delle università italiane in quell’anno: tale quota è il 10,2% dei diplomati di primo livello e il 37,7% di quelli di secondo livello. La popolazione in esame è composta prevalentemente da diplomati di primo livello (54,3%); la restante parte (45,7%) è composta da diplomati di secondo livello. A un anno dal conseguimento del master, il tasso di occupazione è complessivamente pari all’89,1%: 87,6% per i diplomati di master di primo livello e 90,9% per i diplomati di secondo livello. Complessivamente, tra i diplomati di master del 2020, il tasso di occupazione risulta in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto ai diplomati del 2018 intervistati nel 2019, ma con tendenze differenti tra i tipi di master: nel 2021, infatti, i livelli occupazionali risultano in diminuzione per i diplomati di master di primo livello (-0,8 punti percentuali), mentre in aumento per quelli di secondo livello (+1,9 punti). Rispetto al tasso di occupazione registrato tra i laureati – di primo e di secondo livello – il valore osservato per i diplomati di master è decisamente più elevato, anche per la maggiore incidenza di quanti hanno seguito il corso essendo già inseriti nel mercato del lavoro, come si vedrà meglio di seguito. L’ultima indagine di AlmaLaurea (AlmaLaurea, 2022), svolta nel 2021, infatti, rileva per i laureati di primo livello del 2020 un tasso di occupazione a un anno dal titolo pari al 74,5% (in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al 2019), mentre per quelli di secondo livello un tasso di occupazione pari al 74,6% (+2,9 punti rispetto al 2019). La medesima indagine mostra, inoltre, che i laureati necessitano di un tempo più lungo per avvicinarsi ai livelli occupazionali dei diplomati di master: è infatti solo dopo cinque anni dalla laurea che i laureati di primo livello raggiungono un tasso di occupazione pari all’89,6%, mentre quelli di secondo livello dell’88,5%. Gli esiti occupazionali per i diplomati di master dell’area medica sono molto positivi, dal momento che il tasso di occupazione raggiunge il 94,4%.