Urbino, un unicum tra centro storico e ateneo

Si amplia la rete bibliotecaria dopo il restauro dell’ex convento di San Girolamo, che ospita sale di lettura per 450mila volumi

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URBINO

"Qui batte il cuore dell’Italia. Un luogo che è metafora della civiltà e dell’umanità in generale". Il pensiero in forma di ispirate parole è uno dei tanti che Carlo Bo dedicò a Urbino, la culla del Rinascimento italiano, dove città e Università formano un unicum irripetibile. Un luogo che il celebre critico, proveniente da Sestri Levante, credeva di lasciare al più presto e dal quale restò invece soggiogato fino a ricoprire per più di 50 anni la carica di Magnifico Rettore dell’Ateneo che oggi porta il suo nome. Un ateneo che da piazza Duca Federico, lasciati alle spalle i capolavori di Palazzo Ducale, si fa cuore pulsante della vita degli studenti: nelle aule, nelle biblioteche di antichi palazzi sapientemente restaurati dall’architetto Giancarlo de Carlo sotto la guida illuminata di Bo, fino ai Collegi Universitari, tra le più importanti testimonianze architettoniche del XX secolo.

L’apertura culturale al mondo che educò Raffaello Sanzio, si raccoglie in un tessuto cittadino che in questa fase di post emergenza offre grandi vantaggi alla sicurezza e alla tutela della salute per un perfetto equilibrio nel rapporto tra docenti e studenti italiani e stranieri: qui non si è solo un numero di matricola. Un valore aggiunto, riconosciuto da decenni di storia, che si traduce in qualità della didattica. Chiedete a chi ha creduto in questo antico Ateneo e 92,4 volte su cento vi risponderà che è stata una scelta giusta. Tale percentuale è infatti quella dei laureati triennali e magistrali soddisfatto dell’esperienza universitaria (la media italiana è del 90,1 %). Ben 67,4 studenti e studentesse delle magistrali su 100, di 2 punti percentuali sopra alla media del Paese, vi diranno che il titolo è efficace. Lo stesso giudizio nel 65,2 per cento dei casi per i corsi di laurea triennali, più di 4 punti sulla media nazionale. Un test che AlmaLaurea ha esposto nel XXII Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani.

Performances riconosciute anche dal Times of Higher Education, che pone la Carlo Bo fra le 500 migliori Università del mondo, al terzo posto in Italia per citazioni scientifiche. Alla stessa voce tra 1.400 Università analizzate in 92 Paesi, Urbino è al 26esimo posto assoluto. Un riconoscimento alla ricerca, con ricadute positive nei programmi di insegnamento. Sopra la media sono infine i numeri dell’International outlook, che sta ad indicare i rapporti e la vocazione internazionale: 48,3 punti contro una media globale di 43,5.

Tutto ciò lo raccontano anche le pagine di uniurb.it e del blog uniamo.uniurb.it, in una città patrimonio Unesco che continua a crescere, quest’anno con la rete bibliotecaria che il restaurato ex convento quattrocentesco di San Girolamo ospita con sale di lettura per 450mila volumi. O investendo nell’orientamento.