STEFANO FOGLIANI
Vivere Sassuolo

Torneo dei quartieri, c’è anche la Junior cup

È iniziata la terza edizione dell’evento che vede sfidarsi 8 squadre. Tra le novità un tabellone dedicato ai giovani (nati tra il 2009 e il 2011)

È iniziata la terza edizione dell’evento che vede sfidarsi 8 squadre. Tra le novità un tabellone dedicato ai giovani (nati tra il 2009 e il 2011)

È iniziata la terza edizione dell’evento che vede sfidarsi 8 squadre. Tra le novità un tabellone dedicato ai giovani (nati tra il 2009 e il 2011)

La prima edizione, nel 2023, fu una scommessa vinta. La seconda, nel 2024, ha consolidato il successo del format, premiato dall’interesse del pubblico e da quel contorno goliardico e aggregativo che si deve ad appuntamenti del genere. La terza, prevedibilmente, farà il botto, complici anche alcune novità, senza rivoluzionare una formula collaudata.

Tra queste, anche un torneo-satellite, riservato ai più giovani, ovvero ai nati dal 2009 ai 2011. Andando con ordine, diremo che si parla della terza edizione del ‘Torneo dei Quartieri’, promosso dalla Eagles Virtus Ancora Sassuolo che scelse, due anni fa, di restituire a Sassuolo la versione 2.0 di quel ‘Torneo dei Rioni’ che si giocava qualche decennio fa, e di ‘resuscitare’ echi vintage che la Sassuolo del pallone ricorda bene anche in altri appuntamenti primaverili legati al calcio dilettantistico, si svolgessero sui campi di Rometta, di Braida, o di Madonna di Sotto. Eccoci all’oggi, allora, al ‘Torneo dei Quartieri’ che va in scena sul terreno del ‘Don Bocedi’ di via Ancora: otto squadre a rappresentare altrettanti quartieri cittadini, regole di ingaggio storicamente rigide – le squadre (con poche eccezioni) possono arruolare solo chi nel quartiere risiede o abita, o chi ci è nato – e formula, appunto, classica, con due gironi da quattro squadre e la prima e la seconda dei due gironi che si sfidano prima in semifinale e poi nella finalissima. "La novità principale di quest’anno è che tutte le gare, anche la finale, si giocano sul campo ‘Don Bocedi’, dove allestiremo anche un angolo food e la sera della finale è previsto un intrattenimento musicale con dj set a fare da cornice alla partita più attesa", spiega Andrea Bellegati, capo dell’organizzazione, che tuttavia ha rivisto il regolamento in modo da arruolare quanta più gente possibile, alzando al contempo il livello delle squadre in lizza da punto di vista sia tecnico che anagrafico.

"Da quest’anno abbiamo permesso alle squadre di arruolare anche giocatori non nati o residenti nei quartieri che le squadre stesse rappresentano: chi l’anno scorso è uscito ai gironi può schierare due ‘esterni’, chi è arrivato in semifinale uno, in modo da ampliare le possibilità di scelta di chi ha allestito le rose, che ha potuto ‘pescare’ anche tra i nati nel 2008. Ultimo ma non ultimo, abbiamo scelto di aggiungere al tabellone dei ‘grandi’ anche la junior cup, con gli stessi quartieri che partecipano al tabellone principale che hanno iscritto una squadra junior". Mentre leggete questo articolo, il torneo è già cominciato – ed ha preso il via anche la ‘junior cup’ – con le prime partite già in archivio, ma i primi verdetti arriveranno solo la settimana prossima. In lizza ci sono, nel girone A , Rometta (che ha vinto la scorsa edizione, in finale contro Quattroponti) Parco, Pontenuovo, Centro, nel B San Michele, Ancora, Braida e Quattroponti. I prossimi appuntamenti sono martedi (Parco-Pontenuovo e Rometta-Centro) e mercoledi (Ancora-Quattroponti, Braida-San Michele), poi il lunedi e il mercoledi successivo per l’ultimo turno della fase a gironi, con semifinali e finale, che si disputano, come detto, sempre al ‘Don Bocedi’ tra il 16 e il 20 di giugno.

Si va in campo alle 20 con una partita, alle 21,30 con la seconda, e la prima gara è preceduta da una partita di ‘junior cup’: lo sforzo organizzativo della Eagles Virtus Ancora Sassuolo è notevole, sostenuto dagli sponsor M.B.M. e Italiana Assicurazioni, ma la macchina è ormai rodata e attorno al torneo c’è un crescente interesse, dettato da una parte da valori tecnici non indifferenti, dall’altro da quel ‘campanile’ e quel senso di appartenenza che, quando si parla di quartieri e di pallone, lega inevitabilmente l’uno all’altro.

Stefano Fogliani