Andrea Montovoli si racconta dopo Pechino Express

"In Africa ho imparato tanto, per emozionarsi basta un abbraccio"

SORRIDENTE Andrea Montovoli durante Pechino  Express

SORRIDENTE Andrea Montovoli durante Pechino Express

Bologna, 6 dicembre 2018 - Andrea Montovoli. Moro, occhi chiarissimi e fisico statuario. Il trentatreenne di Porretta Andrea Montovoli, oltre a essere un innegabile sex symbol del piccolo e grande schermo, nasconde un animo riflessivo e sognante, da buon Pesci, e un dna da vero viaggiatore. Tornato da poco dall’esperienza africana di Pechino Express, in cui, con il compagno Francisco Porcella, si è classificato benissimo, Montovoli si racconta tra passato, presente e futuro.

«Pechino Express è stata un’esperienza che ho fortemente voluto, soprattutto perché mi ha permesso di visitare da nord a sud l’Africa – racconta –. Ho il pallino di questo continente da sempre: mio nonno fu prigioniero durante la guerra di El Alamein per quaranta giorni, ma mi ha sempre fatto racconti bellissimi di questa terra».

È ancora evidentemente affetto dal ‘mal d’Africa’, tra ricordi e fotografie visive stampate nel cuore: «Hai con te un gruppo di persone che lavorano con il cuore, ti senti in un film, conosci persone incredibili, vedi posti che altrimenti forse non scopriresti e provi una libertà indescrivibile, nonostante tu stia comunque partecipando a una gara» prosegue.

Il bell'emiliano non può che paragonare quest’esperienza adrenalinica a quella altrettanto stremante dell’Isola dei Famosi, a cui ha partecipato nel 2015: «L’Isola è capitata in un momento in cui avevo bisogno di una sferzata di novità, avevo perso mio nonno da poco e volevo staccare la spina, riflettere lontano da tutto». Nonostante Montovoli non riesca a non pensare alle prossime mete da visitare, tra cui il sud degli Stati Uniti, viaggio studio in programma a breve, le sue origini emiliane rimangono scolpite nel cuore: «Quando posso torno sempre a casa per salutare mia madre e mia sorella, per ritrovare le cose a me care, e, ovviamente, per mangiare un bel piatto di tortellini a cui non posso mai rinunciare» spiega, tant’è che anche il frigorifero del loft milanese, attuale residenza dell’attore, straborda di turtlèin.

Dopo aver studiato teatro a Bologna, infatti, Montovoli si è lanciato nel mondo del cinema e della TV con film quali «Il papà di Giovanna» del grande Pupi Avati, che l’attore ricorda con grande affetto, «Scusa ma ti voglio sposare», come primo ruolo da protagonista, e la partecipazione a una clip musicale di Luca Carboni. «Adesso ho in uscita un film, girato in Puglia, con la Brooke di Beautiful, una storia d’amore che dovrebbe essere al cinema per san Valentino 2019» spiega per, poi, sottolineare riflessivo: «Sono grato di tutto quello che ho fatto e a cui ho partecipato, ma il mio sogno nel cassetto è lavorare con un regista che mi sproni e che mi spinga oltre i limiti, fuori dalla mia ‘zona comfort’».

Tanti progetti, tante cose da fare e vedere, compresa l’Italia e le sue bellezze, tanti sogni e una visione un po’ cambiata: «Ho incontrato popolazioni, in Africa, dove la collettività e la generosità prevalgono sull’individualismo, ho visto bambini giocare con pozzanghere ed emozionarsi per un pallone di stracci e un tenero abbraccio, dovremmo imparare tanto da loro».