Vasco Rossi e Colpa d'Alfredo: replay da collezione

Il disco del Blasco compie 40 anni: nella riedizione la copertina all’epoca censurata e un nuovo corto

La foto col volto tumefatto di Vasco Rossi torna in copertina anziché sul retro del disco

La foto col volto tumefatto di Vasco Rossi torna in copertina anziché sul retro del disco

Zocca (Modena), 25 novembre 2020 - "Non cambierei una parola di quel pezzo, nemmeno… quella" assicura Vasco Rossi parlando di "Colpa d’Alfredo" e di quella frase "politaclly uncorrect" che gli valse gli anatemi di tv e discografia, ma si rivelò una delle carte vincenti del pezzo in radio. Nell’attesa di presentare il nuovo singolo, il primo gennaio su RaiUno nella cornice tersicorea del "Balla con me" di Roberto Bolle, il Komandante manda nei negozi la ristampa del suo terzo lp e si racconta a Marco Mangiarotti nel ricco libretto allegato. Dopo quello di "…Ma cosa vuoi che sia una canzone…" e di "Non siamo mica gli americani", infatti, arriva il quarantennale di "Colpa d’Alfredo" e il vate di Zocca si presenta puntuale all’appuntamento con una riedizione di pregio già straprenotata dai fans.

Il versaccio incriminato ("…è andata con il negro, la tr**a") raccontava una storia vera; quella di un dopo-discoteca allo Snoopy di Modena, in cui la bollente notte carezzata fino all’uscita dal locale era sfumata quando lei, stufa di vederlo attardarsi ai videogiochi, aveva preso il volo sottobraccio ad un altro. "È la verace versione padana de ‘La febbre del sabato sera’, non quella dei balletti di John Travolta (non ho mai visto il film e non ho mai sopportato i falsetti dei Bee Gees). Per me che facevo il dj e vedevo la realtà delle discoteche modenesi, bolognesi, di Rimini e Riccione, era tutta un’altra cosa: non è che arriva uno e si faceva il balletto, no, in discoteca si andava per cercare la femmina, per accoppiarsi. Erano tutte lì, girava così" racconta Vasco a Mangiarotti.

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"Una multinazionale mi avrebbe sicuramente cassato la frase e fatto cambiare il testo. Mi ricordo, ai tempi, altri artisti massacrati da questi direttori artistici". Ma Rossi no, lui era sotto contratto con una piccola etichetta, la Targa, e il patron Mario Rapallo le sue canzoni neppure le ascoltava. Le pubblicava e basta. Qualcosa aveva avuto da ridire, però, sulla copertina di Mario Balletti in cui si vedeva la faccia di Rossi tumefatta dai pugni della vita. Quell’immagine non gli era proprio andata giù e aveva preferito invertirla con lo scatto del retro, ovvero Vasco di nuca. La ristampa recupera sul fronte quello sguardo straviziato e stravissuto con tanto di ecchimosi. E un pugno in faccia sono pure le canzoni di "Colpa d’Alfredo", sottolinea Maurizio Biancani che ha curato la rimasterizzazione dai nastri originali, perché quello è l’album della svolta rock del futuro Kom; quello che segna l’ingresso in pianta stabile nella sua band di Maurizio Solieri alla chitarra e che tira fuori meglio l’anima dei suoi ascolti di allora, dagli Stones ai Clash. Anche se il singolo scelto per accompagnare questa ristampa sul mercato è "Anima fragile" con un videoclip animato da Rosanna Mezzanotte e realizzato da Arturo Bertusi, curatore dell’intero progetto. Tutto in attesa del nuovo singolo, che Vasco ha anticipato sui social annunciando "A Capodanno… ballo con Bolle!". Ne accadranno delle belle.