Giro d'Italia 2021: favoriti, tv e tappe in Emilia Romagna, Marche e Veneto

Tutto quello che c'è da sapere sulla corsa in rosa che attraverserà anche i nostri territori. Ecco la guida

Una tappa del Giro d'Italia (foto di repertorio)

Una tappa del Giro d'Italia (foto di repertorio)

Bologna, 7 maggio 2021 - E’ iniziato il Giro d’Italia e anche quest’anno la bella ed emozionante prova agonistica si legherà alle eccellenze del territorio, alla cultura e alla sua storia mostrando al mondo ciò che l’Italia ha di bello, melange che da 104 edizioni fa sempre più grande la corsa rosa. Protagoniste indiscusse l’Emilia Romagna, le Marche e il Veneto che metteranno a dura prova le gambe di chi vorrà far suo il trofeo. Un Giro che è cominciato giovedì sera con la presentazione al Castello del Valentino di Torino, dove i temi principali sono stati l’Italia e il Made in Italy nel 160° anno dell’Unità d’Italia ma anche la celebrazione di Dante, espressione dell’Italianità nel mondo, nel 700° anniversario della sua morte e che sarà omaggiato anche con la tappa da Ravenna a Verona.

Giro d'Italia, i big al via

Sono dunque state ufficializzate anche le squadre e i corridori che si sfideranno sulle strade del Giro d’Italia. Tra gli uomini di classifica che cercheranno di incidere il loro nome sul Trofeo Senza Fine, Egan Bernal, vincitore del Tour de France 2019, parte con il dorsale numero 1 e ad andare a caccia del successo di sarà anche Simon Yates che, al Giro 2018 sfiorò il successo. Poi ci sono il due volte vincitore della Corsa Rosa Vincenzo Nibali, al rientro dopo l’infortunio al polso, Bauke Mollema, già vincitore del Laigueglia, Jai Hindley, secondo sul podio del Giro 103, Romain Bardetdue volte sul podio del Tour, Remco Evenepoel, talento fermato dall’incidente al Lombardia 2020, Joao Almeida, 15 giorni in Maglia Rosa e 4° al Giro 2020, poi ancora Mikel Landa, Pello Bilbao, Aleksandr Vlasov, Emanuel Buchmann, Hugh Carthy, Daniel Martin, George Bennett e Domenico Pozzovivo. Tra i velocisti spiccano i nomi del tre volte campione del mondo Peter Sagan, il Campione Italiano ed Europeo in carica Giacomo Nizzolo poi ancora Caleb Ewan, Elia Viviani, Dylan Groenewegen, Tim Merlier. A caccia di tappe, Giulio Ciccone, Ruben Guerreiro, Gianni Moscon, Giovanni Visconti, Fausto Masnada, Luis Leon Sanchez, Davide Formolo e Diego Ulissi, mentre per le prove contro il tempo ci sarà Filippo Ganna.

Giro d'Italia in tv

Per la prima volta nella storia, le 21 tappe del Giro saranno in diretta integrale Rai, dalla prima all’ultima pedalata, e distribuite in tutto il mondo: la mattina con “Villaggio di Partenza” e “Anteprima Giro” su Rai Sport +HD, fino alle 14, poi su Rai 2 con “Giro in Diretta” e “Giro all’Arrivo”, dalle 17.15 il Processo alla Tappa, alle 20 TGiro su Rai Sport +HD e Giro Notte alle 00.15. Si potrà seguire la corsa sui canali social e da quest’anno anche su TikTok.

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Le tappe in Emilia Romagna

Protagonista già alla 4° tappa, l’Emilia saprà regalare subito spettacolo con il primo arrivo in salita del Giro, spianando agli ultimi 3 km. Si tratta della Piacenza – Sestola che la carovana affronterà martedì 11 maggio. Una frazione di 187 km che dal km 70 vedrà la strada farsi complicata, ricca di salite. Chi vorrà vincere il Giro dovrà già star attento a non perdere terreno prezioso. Il via da Piacenza sarà alle 12.05 dopo il rito del foglio firma, aperto dalle 10.45 in piazza Cavalli mentre l’open village dove trovare gadget sarà nei pressi di via Roma. Si tocca Fiorenzuola (12.39), Fidenza (13.04), Parma (13.32), Traversetolo (14), il traguardo volante di Rossena (14.22), il Gpm a Castello di Carpineti (15), Monte Molino (15.52), il traguardo volante di Fanano (16.44), Colle Passerino (16.56) Sestola in Piazza Passerini. L’open village in Piazza Irma Marchian. Il Giro qui arriva per la quarta volta: nel 1971 con il trionfo sulla salita di Pian del Falco di Josè Manuel Fuente, nel 2014 con Peter Weening a Passo del Lupo e nel 2016 con Giulio Ciccone.

L’indomani si va da Modena a Cattolica, 177 km piatti lungo la via Emilia, perfetti per gli sprinter. Il ritrovo è in piazza Roma dalle 11.50, il village posto nelle vicinanze, i bus delle squadre in piazza Novi Sad e start alle 13.10. Si passa per Castelfranco Emilia (13.31), Anzola Emilia (13.45), Borgo Panigale (13.57), Bologna (14.06), San Lazzaro di Savena (14.15), Ozzano (14.25), Castel San Pietro Terme (14.36), Imola (14.51), Faenza (15.11), Forlì (15.31), Cesena (15.56), Savignano sul Rubicone (16.15), Rimini (16.36), Riccione (16.49), MIsano (16.53) e arrivo a Cattolica in via del Prete alle 17.16. Open village in Piazza Fontana delle Sirene. E’ una frazione che di località in località ricorda ed evoca tappe del Giro e campioni, arrivando a Cattolica dove la corsa rosa è giunta solo tre volte e manca dal 1978 con la vittoria di Rik Van Linden allo sprint.

A questo punto il Giro proseguirà verso le Marche e il sud per poi tornare in emilia il 20 maggio con la tappa dedicata a Gino Bartali e Alfredo Martini che va da Siena a Bagno di Romagna, 212 km saliscendi, senza un metro di respiro per una tappa posta dopo gli sterrati, alla quale dovranno stare molto attenti gli uomini di classifica. Lo start a piazza del Campo sarà alle 11.15 e dopo aver affrontato Monte Morello, la Consumma e Passo della Calla, la carovana arriverà in Emilia toccando Corniolo (16.03), Perleta (16.07), Isola (16.15), il traguardo volante di Santa Sofia (16.19), Raggio (16.27), Montriolo (16.37), il gpm di Passo del Carnaio (16.43), San Piero in Bagno (16.50), e l’arrivo a Bagno di Romagna alle 16.54 in via Circonvallazione, come nell’esordio del 2017 quando vinse Omar Fraile. Open village in Piazzale discoteca, via del campo sportivo e bus al Park Terme.

L’indomani, il 21 maggio è dedicato a Dante con la Ravenna – Verona, 198 km piatti e ottimi per i velocisti. Il palco sarà in piazza del Popolo con foglio firma dalle 11 e open village nei pressi, la carovana muovendosi arriverà al km zero accarezzando la tomba del Sommo Poeta e poi la cavalcata potrà partire toccando Alfonsine (12.51), Argenta (13.19), Portomaggiore (13.29), il traguardo volante a Ferrara (14.04), Pontelagoscuro (14.10), Stienta (14.23), Gaiba (14.30), Bergantino (15), Ostiglia (15.16), il traguardo volante di Bagnolo San Vito dedicato a Learco Guerra e alla maglia rosa che compie 90 anni (15.47), Mantova-Palazzo Te (16.03), Castelbelforte (16.22), Castel d'Azzano (16.46) e l’arrivo a Verona in corso Porta Nuova alle 16.59, storico traguardo anche dei mondiali. Open village in Piazza Bra e bus al Park Verona Fiere.

Le tappe nelle Marche

Spettacolare, l’unica tappa marchigiana mostrerà al mondo le bellezze nascoste della natura. Il 13 maggio, infatti, la carovana del Giro partirà dalle Grotte di Frasassi per arrivare ad Ascoli Piceno dopo 160 km ricchi di salite. È un esordio nella geografia della corsa rosa quello di Genga, il comune in provincia d’Ancona dove a circa 5 chilometri è situato lo straordinario complesso delle Grotte carsiche di Frasassi, occasione che coglie il Giro per ricordare il cinquantenario della loro scoperta, da parte del Gruppo Speleologico Marchigiano Cai di Ancona. Il ritrovo di partenza e il village sono posti al parcheggio La Cuna dove, dalle 11.20, inizieranno a sfilare i ciclisti per il foglio firma. Lo start è alle 12.55 e da lì la carovana attraverserà Fabriano (13.05), Matelica (13.26), la salita di Camerino (13.53), di Muccia (14.02), il traguardo di Pieve Torina (14.10), su verso le Fornaci (14.27), Gualdo (14.52), il gpm di Forca di Gualdo (15.12), quello di Forca di Presta (15.28), lunga discesa verso Arquata del Tronto (15.43), Acquasanta Terme (15.56), il traguardo volante ad Ascoli (via Arringa alle 16.21), Colle San Marco (16.45) e arrivo in salita ad Ascoli San Giacomo in piazza Ferri alle 17, dov’è posto anche l’open village. La località è già stata conosciuta dal Giro per l’arrivo, ma dal versante opposto, nel 2002 vinta da Julio Perez Cuapio.

Le tappe in Veneto

Grande protagonista del Giro con le sue storiche e dure salite, il Veneto entra al Giro nella cruciale terza settimana. Dopo la Ravenna – Verona del 21 maggio, infatti, darà del filo da torcere con la salita più dura d’Europa, affrontata però dall’altro versante. Il 22 maggio, dunque, sarà da affrontare la Cittadella – Monte Zoncolan di 202 km. A Cittadella il ritrovo e open village saranno posti in via Roma dove il foglio firma sarà aperto dalle 10. Pronti via alle 11.30 e dopo il giro della cittadina il gruppo si lancerà verso Castelfranco Veneto (11.51), Montebelluna (12.14), Conegliano (12.57), il dentino di Castello di Caneva (13.23), su verso Montereale Valcellina (14.02), il traguardo volante di Diga di Ponte Racli (14.30), il gpm di Forcella Monte Rest (15.13), discesa e dentino a Priuso (15.32) lieve respiro fino allo sprint di Arta Terme (16.06) e la grande ascesa verso lo Zoncolan dal versante di Sutrio, leggermente meno cattivo ma non meno ripido. L’arrivo in cima è previsto per le 17 mentre la zona dell’open village è posta al rifugio Enzo moro, a 3.5 km dalla cima. Un traguardo caro a Gilberto Simoni (2003 e 2007), Ivan Basso (2010), Igor Anton (2011), Michael Rogers (2014), Chris Froome (2018).

Il giorno dopo ci sarà la tappa friulana Grado – Gorizia e il 23 maggio si torna in Veneto con la Sacile – Cortina d’Ampezzo, la tappa regina dolomitica con 212 km da affrontare senza un metro per riprendere fiato e che farà davvero capire chi potrà essere il vincitore del Giro 2021. Dopo il via dal comune friulano di Sacile alle 10.50, la carovana affronterà subito la prima asperità, la Crosetta (11.55), si scende poi verso Vich (12.31), si inizia a salire verso Belluno (12.47), il traguardo volante di Agordo (13.26), su verso Alleghe (13.53) e da Sottoguda l’impennata verso il gpm di Passo Fedaia (14.38), discesa verso Canazei (14.54) e subito salita verso Passo Pordoi (15.22), l’ascesa a Passo Giau (16.30) e la lunga discesa verso Cortina dove si arriverà per le 17 in Corso Italia. Open village al Piazzale della Stazione. Nel passato rosa di Cortina vi è il successo nel 1939 di Secondo Magni, Fausto Coppi nel 1948, Luison Bobet (1951), Angelo Conterno (1955), Giuseppe Perletto (1977), e infine nel 2012 di Joaquin “Purito” Rodriguez.