Giro d'Italia 2019 Carpi Novi Ligure, la carovana rosa saluta l'Emilia Romagna

L'abbraccio degli emiliani ai ciclisti: ovazione per Vincenzo Nibali ed Elia Viviani, che poi abbandona la corsa. Tappa a Ewan

La partenza del Giro da Carpi (Lapresse)

La partenza del Giro da Carpi (Lapresse)

Carpi, 22 maggio 2019 - Tanta gente stamattina a Carpi per salutare il Giro d’Italia che oggi, con la Carpi–Novi Ligure, lascia l’Emilia Romagna e dà appuntamento all’anno prossimo. Un saluto che i carpigiani hanno voluto dare caldo, accorato stringendo in un enorme abbraccio tutta la carovana da Piazza dei Martiri, una delle più grandi d’Italia. Tutti assiepati alle transenne per vedere i ciclisti, acclamare il preferito e andare a caccia di autografi.

E questa è un’altra magia del ciclismo e del Giro d’Italia, il contatto continuo e cercato tra gli eroi del pedale e chi li aspetta per ore sulle strade. Chi con i cappellini rosa, chi in tenuta da ciclista storico, il pubblico ha applaudito tutti, ma inutile a dirsi che il boato è stato per Vincenzo Nibali ed Elia Viviani (poi, a fine tappa, il tricolore annuncerà l'abbandono della corsa), ma anche per la maglia rosa Valerio Conti, annunciato da un applauso che ha percorso tutto il tragitto dall’ammiraglia fino al foglio firma. 

Una tappa dedicata a Fausto Coppi, che sul palco carpigiano ha voluto ricordare Fabio Saccani di Rio Saliceto, pilota in moto del fotografo della Gazzetta dello Sport Roberto Bettini, scomparso in un incidente nel 2009 mentre si recava alla partenza della Cuneo-Pinerolo, tappa che peraltro sarà corsa proprio domani.

I ciclisti sono pronti a partire (foto Lapresse)

Il premio in suo ricordo è stato consegnato dai figli Stefano e Marco e dallo staff Bettini, a Rino Colombo, fidato pilota dell’ammiraglia del Direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni. Ospite del palco è stato anche Ivan Basso, vincitore del Giro d'Italia del 2006 e del 2010, piazzato due volte sul podio al Tour de France.

Al pubblico ha parlato di cosa vuol dire per un ciclista essere al Giro d’Italia ma anche fatto un plauso alla tantissima gente presente in piazza. Poi, è stata la volta della consegna della bandierina rosa del via da Stefano Allocchio, direttore di corsa del Giro, al sindaco di Carpi Alberto Bellelli. “Questa è una piazza straordinaria – ha detto – in questa piazza abbiamo celebrato i successi di Gregorio Paltrinieri, qui è stato accolto nel 1908 Dorando Pietri dopo la mitica maratona di Londra e oggi, ospita ancora una volta il Giro che è una festa straordinaria condivisa da tutta la città. Il Giro continua ad essere l’evento più bello dello sport in Italia e lo dico perché dà il vero significato dell’aggettivo ‘popolare’: la gente lo sente sulle strade, aspetta i corridori davanti a casa e li segue. E’ una festa di tutti carpigiani e poterlo ospitare tutti qui in questa piazza, è un onore”  false

Dopo la sfilata della miss con il Trofeo senza fine, lo spettacolo della carovana pubblicitaria e il rito del foglio firma, i ciclisti si sono incolonnati per il via pronti ad affrontare 221 km piatti, adatti alle ruote veloci. Schierati in prima fila, la maglia rosa di Valerio Conti (Uae Emirates), la ciclamino di Pascal Ackermann (Bora - Hansgrohe), l’azzurra di Giulio Ciccone (Trek - Segafredo) e la bianca di Nans Peters (AG2R La Mondiale). Ad anticipare gli atleti alla partenza, un gruppetto di ciclisti in abiti storici e su bici antiche. Pronti via, il reggiano Mirco Maestri (Bardiani) ha mantenuto la promessa di voler passare vicino a casa in fuga, davanti ad amici e famiglia da protagonista del Giro. Ha subito preso il largo dando vita a una fuga insieme a Damiano Cima (Nippo Fantini) e Marco Frapporti (Androni Sidermec). Il ciclista emiliano, tra l’altro, sta lottando per la classifica dei km percorsi in fuga che vede Frapporti in testa con 620 km, Cima con 564 km e Maestri con 374 km. 

Attraversando la pianura padana, sono stati accolti dai tifosi in ogni paese allargando sempre di più il vantaggio che ha toccato i 5’30 sul gruppo. Particolarmente bella l’immagine che si è vista nei pressi di Fiorenzuola, con Jacopo Guarnieri che è uscito dal gruppo per accogliere l’abbraccio della famiglia e degli amici. 

L’avventura di Maestri, Cima e Frapporti è finita a 26 km dall’arrivo, con una bella e sportiva stretta di mano e un arrivederci alla prossima fuga. Una sortita durante la quale il ciclista emiliano ha fatto suo il traguardo volante di Pontecurone (Al). Arrivati a Novi Ligure, il gruppo si è buttato nella volata affrontando anche il vento contrario e il più forte è stato ancora una volta Caleb Ewan che si è imposto su Arnaud Demare pilotato dal piacentino Jacopo Guarnieri, poi la maglia clamino Ackermann (nonostante la caduta di ieri, ha cercato comunque la vittoria). A fine tappa Elia Viviani annuncia l'abbandono della corsa. Lascia la corsa anche Caleb Ewan, vincitore oggi.

“La mattina, come oggi, sono felicissimo di incontrare tutti i fans e vivere il Giro ma poi, in gara, mi rendo conto che c’è qualcosa che non va – ha detto Viviani – sarebbe stato bello vincere al Giro in tricolore. Sono deluso perché quando si prepara un obiettivo e qualcosa non va, resta l’amaro in bocca. Ma il ciclismo non è uno sport semplice e questi momenti vanno superati. Il mio Giro finisce oggi, devo staccare la spina e ritrovare la serenità che mi manca per affrontare la seconda metà di stagione”. E, appassionato di Valentino Rossi, aggiunge: “E’ stato bello passare per Tavullia e vedere il ranch di Valentino. Mi ha dato una motivazione in più per ripartire e ritrovarmi. Anche io sono tra gli italiani che saltano sul divano quando Vale combatte in grandi corse come il mondiale”. 

Protagonista di giornata, il reggiano Mirco Maestri (Bardiani). “Alla partenza a Carpi sono venuti a trovarmi tantissimi amici, la mia famiglia e mia moglie – ha detto Maestri -. Poi è stata una grande emozione passare per la mia Reggio Emilia in fuga. Tutti urlavano il mio nome. Da lì fin dopo Parma. Sono le zone dove mi alleno e tutti mi conoscono. Ci tenevo molto e oggi avrei lottato per andare in fuga sulle mie strade e ho anche avuto la soddisfazione di vincere un traguardo volante. Ora però, davanti ho tappe molto più complicate e sarà difficile andare in fuga ma cercherò di curare anche questa speciale classifica, ben sapendo che Frapporti certamente mi marcherà. Ora servono grinta e denti stretti”.