Giro d'Italia 2022 oggi: Dainese vince la tappa di Reggio Emilia

Il 22enne veneto conquista la tappa: è il primo successo italiano di questa 105esima edizione della kermesse. Al secondo posto Gaviria e al terzo Consonni. Maglia rosa a Perez

Reggio Emilia, 18 maggio 2022 - Da Santarcangelo di Romagna a Reggio Emilia, la prima Food Stage del Giro d'Italia, qui dedicata al Parmigiano Reggiano, si è conclusa con la galoppata dei velocisti vinta da uno strepitoso Alberto Dainese (Dsm) che regala il primo successo italiano della 105esima edizione del Giro. Veneto, 22enne e professionista dal 2019, è stato campione europeo Under-23 in linea e per lui questa è la prima tappa vinta alla corsa rosa, dopo aver tanto cercato un successo. Domani si riparte da Parma (qui le strade chiuse).

Alberto Dainese trionfa nella Santarcangelo-Reggio Emilia
Alberto Dainese trionfa nella Santarcangelo-Reggio Emilia

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Una giornata caratterizzata dalla lunga fuga di Filippo Tagliani (Drone Hopper Androni Giocattoli) e Luca Rastelli (Bardiani CSF Faizanè), terminata fuori Bologna e poi quella solitaria di Dries De Bondt (Alpecin-Fenix) ripreso a 1.2 km dal traguardo quando i big del pedale veloce hanno lanciato la volata. Nella lotta, però. tra Gaviria e Démare, è stato il guizzo furbo di Dainese a portarlo alla vittoria, in questa Reggio Emilia dove nacque la bandiera tricolore... come se questo finale fosse predestinato. Qui, infatti, il 7 gennaio 1797, nacque la bandiera nazionale italiana e vi è anche il Museo del tricolore. A pochi centimetri da Dainese, al secondo posto si è piazzato Fernando Gaviria (Uae) e terzo Simone Consonni (Cofidis).

Il ritiro di Girmay: colpa di... un tappo

Invariata la classifica generale che vede ancora in rosa Juan Pedro Lopez Perez. Una tappa che oggi è stata dedicata anche al ricordo del sisma del 2012, portando la carezza della carovana verso Crevalcore, Carpi e Cavezzo, nel cratere dell'epicentro. Da registrare che stamani il Giro ha perso un protagonista. Non è infatti partito Biniam Girmay, vincitore della tappa di ieri, per quello che, parafrasando, si potrebbe definire un 'incidente di tappo'. Il 22enne eritreo della Intermarché-Wanty-Gobert, dopo aver scritto la prima storica vittoria, quella di un africano in un Grande Giro, battendo a Jesi Mathieu Van der Poel, durante la premiazione si era colpito all'occhio sinistro con il tappo dello spumante ed è stato costretto ad andare all’ospedale. Si è purtroppo dovuto ritirare per il trauma.

La tappa

Spettacolo, musica, ciclisti e tanto rosa a Sant'Arcangelo di Romagna che ha dato il benvenuto al Giro d'Italia in modo veramente caloroso. In tantissimi hanno raggiunto il villaggio sponsor prendendo parte ai vari giochi, portandosi a casa gadget, facendosi selfie con il campione Francesco Moser in giro per la città. Poi l'attenzione è stata tutta per la sfilata dei ciclisti, protagonisti di questo Giro, tutto ancora da giocare. Il trasferimento verso il km zero è anche una bella occasione per vedere il centro città, le sue mura e mostrare al mondo le sue bellezze invitando ad una visita turistica. Una tappa poi, che, seguendo la via Emilia, inizia ad attraversare la regione mostrando la sua varietà commerciale e industriale. Romagna che, nonostante qualche striscione di saluto al Giro o il ricordo di Ercole Baldini al Giro affidato a una gigantografia nei pressi di Forlì, è stata però poco generosa di quel rosa che solitamente addobba le strade, i paesi e le case.

Nell'anticipare la corsa, le ammiraglie dirette ai luoghi per i rifornimenti dei corridori, invece, non sono state avare di saluti ai bambini a bordo strada in attesa del passaggio. Passata Faenza, a mostrarsi è poi l'agricoltura di questa terra, tra filari di frutteti e campi. Lasciata la Romagna, a dare il benvenuto alla carovana è stata una calorosa Emilia con il traguardo volante di Toscanella di Dozza, tra strisce rosa, palloncini e pubblico. Bel saluto anche di Osteria Grande tra striscioni e auto rosa. Fantastico l'abbraccio di Bologna, piena di pubblico che attendeva già da ore per applaudire i ciclisti. E tanti i giovani ad ad aspettare la cavrovana. Poi via verso una festosa San Giovanni in Persiceto dove ci si è radunati al traguardo volante e lungo la strada per accompagnare il serpentone di bici e auto.

È qui che il Giro apre una pagina nuova, più profonda. Attraversa i luoghi feriti dal sisma del 2012 e lo fa a pochi giorni dal decennale, dando un bacio a questi paesi che, pur con una ricostruzione veloce ed esemplare, portano ancora segni negli immobili e nei cuori. Il gruppo, passando sembra voler dar forza a questa terra che in pochi anni ha fatto i conti con sisma e pandemia ma è un abbraccio ricambiato dalla gente che continua a vestire piazzali e bordo strada, organizzando anche grigliate di gruppo. Di nota, a Cavezzo l'omaggio che un tifoso ha voluto fare a Armando Cougnet, l'ideatore nel 1909 del Giro: un mega ciclista gonfiabile con il suo nome scritto a fianco. A San Marino di Carpi, con uno striscione si ricorda la vittoria del 2013 di Aleotti, applaudito come una rockstar dalla sua terra e via verso Reggio Emilia dove c''è il grande pubblico, quello degli eventi internazionali, ad aspettare di sapere il nome del vincitore di questa tappa, lanciarsi nel villaggio sponsor alla scoperta di gadget e curiosità ma anche ferma al traguardo ad accompagnare la cavalcata dei corridori con urla e applausi.

La corsa

Seconda tappa più lunga del Giro, da Santarcangelo di Romagna a Reggio Emilia, sono 203 km completamente piatti sui quali i velocisti hanno messo gli occhi da tempo. Movimento fin dai primi metri ha lasciato presagire alla fuga che, infatti prende subito forma. A sortire dal gruppo sono Filippo Tagliani (Drone Hopper Androni Giocattoli) e Luca Rastelli (Bardiani CSF Faizanè). Prendono il largo superando i 4' di vantaggio ma, dietro, anche se c'è vento, anche il gruppo continua a pedalare forte. I due battistrada intanto arrivano al traguardo volante di Toscanella di Dozza, vinto da Filippo Tagliani. Il gruppo però tira come un forsennato, deciso a mettere la parola fine. In vista di Bologna il gap scende a 2' ma è salutando la Madonna di San Luca che finisce la fuga dei due battistrada. Attenzione però, in gruppo c'è bagarre e al traguardo volante di San Giovanni, valido per 3" di abbiano, è Richard Carapaz, ben spalleggiato dai compagni di squadra, a far sua la città. È a 50 km dalla fine che esce allo scoperto Dries De Bondt (Alpecin-Fenix) prendendo il largo ma a una distanza controllabile dalle squadre dei velocisti ai quali la sortita del ragazzo fa comodo per tener sedate altre eventuali pericolose fughe.

De Bondt sta dunque a tiro di schioppo anche se a 10 km dalla fine pedala ancora a 53 km/h, sapendo però che la sua avventura ha il destino segnato fin dalla prima pedalata. Ci crede, prosegue anche col gruppo ormai a 15 secondi da diversi km. Sentendo l'odore del traguardo, accelerano le squadre dei boss, a 55 orari e riprendono la lepre a 1.2 km dall'arrivo. Lo divorano e continuano la galoppata a gas aperto. E' 'Alberto Dainese (Dsm) a conquistare Reggio Emilia, con una volata che ha visto tutti allungati nel rettilineo e trovando un varco a destra. Uscito all'ultimo momento quando sembrava esserci il testa a testa tra Gaviria e Demare, ha sorpreso da destra firmando la prima vittoria italiana di questa edizione.

Classifica di tappa

Alberto Dainese (Team DSM) - 203 km in 4h19’04’’, alla media di 47.015 km/h, Fernando Gaviria Rendon (UAE Team Emirates), Simone Consonni (Cofidis), Arnaud Demare, Caleb Ewan, Mark Cavendish, Edward Theuns, Sacha Modolo, Phil Beuhaus, Lawrencee Naesen; 11 Nizolo, 12 Affini, 14 Maestri, 15 Tagliani, 16 Gabburlo, 19 Sobrero, 20 Guarnieri.

Classifica generale

Juan Pedro Lopez Perez (Trek-Segafredo), Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) a 12", Joao Pedro Almeida Gonçalves (UAE Team Emirates) s.t. Maglia Ciclamino, leader della classifica a Punti, dedicata al Made in Italy Arnaud Démare (Groupama-FDJ) Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum - Diego Rosa (Eolo-Kometa Cycling Team) Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Intimissimi Uomo - Juan Pedro Lopez Perez (Trek-Segafredo)

Le voci dei vincitori

"Vincere così vicino a casa e farlo al Giro d'Italia è incredibile - ha detto Dainese - Stamattina il nostro piano iniziale era portare allo sprint Cees Bol ma le cose sono andate diversamente. E' pazzesco vedere Romain Bardet, terzo in classifica generale, lavorare per me nel finale ed è meraviglioso vincere una tappa al Giro d'Italia!". Poi Juan Pedro Lopez Perez (Trek-Segafredo). "Ho visto che Richard Carapaz stava andando alla ricerca di secondi allo Sprint Intermedio - ha detto la maglia rosa - ma sono conscio di non essere veloce come lui quindi non potevo fare nulla per contrastarlo. Sono comunque contento di tenere la Maglia Rosa almeno un altro giorno. I miei compagni di squadra hanno fatto uno splendido lavoro, mi hanno sempre indicato cosa fare. Ci sono stati dei momenti difficili durante la tappa ma grazie al mio team li ho passati senza problemi."