Vasco Rossi, il chitarrista Stef Burns: "Se suoni con lui non devi seguire regole"

Suona con il Kom dal 1993 e quando ne parla sembra un fan scatenato MODENA PARK: LA DIRETTA WEB

Il chitarrista di Vasco, Stef Burns (al centro), durante l'intervista

Il chitarrista di Vasco, Stef Burns (al centro), durante l'intervista

Modena, 30 giugno 2017 - Stef Burns, classe 1959, è entrato con la sua chitarra nel ‘pianeta Vasco’ nel 1993 quando il Kom dopo averlo visto suonare dal vivo, rimase impressionato dal suo sound e lo contattò per una sessione di registrazione nel 1993. Due anni dopo arriva il primo live insieme al rocker di Zocca a San Siro con 'Rock sotto l’assedio'.

Da lì ebbe inizio un’avventura lunga più di vent’anni a fianco di Vasco, solcando i palchi di tutta Italia. Nel frattempo il chitarrista di Oakland di ‘scali tecnici’ in terra emiliana ne ha fatti tanti, tra questi il suo matrimonio, celebrato nel 2011 a Mirandola da Vasco in persona, con l’ex velina di Striscia la notizia Maddalena Corvaglia; amore finito nel gennaio di quest’anno. Ora Stef è a Modena per un appuntamento epocale.

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Andrea Barbi di Trc lo ha incontrato alla vigilia di Modena Park. Con un italiano tutt’altro che ‘broken’ il chitarrista Burns ha parlato del suo approccio con il rock di Vasco, in particolare della miscela non sempre facile all’inizio di rock e testi in italiano. «All’inizio era solo la musica – racconta il musicista – poi abbiamo capito che la struttura era un pochino diversa; le parole sono più lunghe perciò le frasi vanno più lunghe».

Quando Burns parla di Vasco, più che il suo straordinario chitarrista, avvezzo a folle oceaniche in delirio e alle urla di ragazze in visibilio, sembra un fan scatenato del club del Kom. «Quello che piace di Vasco – racconta con gli occhi che gli brillano – è che è un cantautore che riesce a cambiare sul momento, quando se la sente, il pezzo, ad improvvisare. Quando si suona con lui non devi seguire le regole; per esempio la strofa è due giri, il ritornello è un giro; no! Lui ogni tanto dice: la seconda strofa sarà tre giri perché ho più cose da ‘dire’ e questa è una bellissima cosa»!

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Poi la mente va al primo luglio, alla magia di quando i suoi ‘riff’ vibreranno nella notte incandescente modenese e l’emozione sale. «Adesso che abbiamo fatto un po’ di prove sul palco – racconta Stef – ho tante volte immaginato quando sarà pieno di gente e poi – continua chiudendo gli occhi e gesticolando da ‘vero italiano’ – ci sarà un po’ di fumo, tante teste sotto di te, è incredibile. Sarà come un festival grande, come Woodstock, dove non si vede la fine. Vasco piace a gente di ogni età. E’ come Paul McCartney, come i Rolling Stones, i più grandi di tutti i tempi, ecco Vasco è così in Italia»!