Una pattuglia dei carabinieri
Treviso, 22 settembre 2022 – “Voglio sapere la verità: se è un gioco finito male o se sono venute qui altre persone che hanno fatto del male alla mia bimba”. È l’appello lanciato dal padre della 12enne trovata senza vita venerdì scorso nel giardino di casa nella zona di Conegliano, in provincia di Treviso. La Procura di Treviso ha disposto accertamenti sulla morte della ragazzina di origine albanese, sul fascicolo giudiziario al momento non ci sarebbero indagati e nemmeno ipotesi di reato. Gli investigatori non escludono nessuna pista, nemmeno il suicidio.
“Non penso si tratti di bullismo, lei era felice e poi non ha il telefono. Non accuso nessuno: voglio la verità”. La tragedia si è consumata venerdì pomeriggio, il 16 settembre, nel giardino dell'abitazione di Conegliano, il paese in cui la ragazzina di 12 anni si era trasferita da pochi mesi con la famiglia, di nazionalità albanese. E il 12 settembre, soltanto quattro giorni prima del tragico epilogo, aveva iniziato a frequentare la scuola in un Comune del Coneglianese.
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Cosa è successo: i fatti
Venerdì pomeriggio la ragazzina era a casa con la famiglia. È uscita in giardino per giocare con il fratello minore e con un altro amichetto. Il suo corpo è stato trovato privo di vita accanto ad un albero. La pista più accreditata dagli investigatori sembrerebbe, al momento, quella di un gesto volontario. La 12enne, secondo quanto riferito, avrebbe sviluppato una grave forma di depressione causata dal trasferimento dal suo Paese di origine.
La ragazzina non parlava italiano, altro motivo che potrebbe avere aumentato quella sensazione di isolamento. Uno stato d'animo cupo, che neppure l'inizio della scuole e la conoscenza di nuovi amici era riuscito a dissipare. Saranno le indagini a fare luce sul mistero che avvolge la terribile vicenda.