Veneto, scatta l'allerta incendi: dichiarato lo stato di "grave pericolosità"

Sono cinque le province in stato di allerta: Padova, Rovigo, Venezia, Verona e Vicenza

Un'operazione di spegnimento

Un'operazione di spegnimento

Venezia, 13 agosto – É allerta nelle zone boschive del Veneto, la situazione degli incendi che sta divorando l'Italia ha fatto scattare lo stato grave pericolosità per i territori comunali più rischio della regione. Cinque le province sotto osservazione dalle unità anticendio venete: Padova, Rovigo, Venezia, Verona e Vicenza.

La decisione è stata presa dalla direzione della Protezione civile dopo aver valutato le condizioni meteo-climatiche, sono pertanto vietate tutte le operazioni che possono creare pericolo o possibilità di incendio in aree di boschi, cespugli o con specie arboree di entità rilevante. Vietato accendere fuochi o barbecue entro la distanza di cento metri dai terreni a rischio.

Volontari del Veneto in Sicilia

Dal Veneto alla Sicilia per dare una mano nella settimana nera degli incendi sulle Madonie, nel Palermitano. Qualche giorno fa sono arrivati in Sicilia i volontari dell'Avab di Valdobbiadene, insieme all'Associazione nazionale alpini e ad altre squadre provenienti dalla province di Treviso, Vincenza, Verona e Belluno. Sono giunti in Sicilia per dare un supporto concreto ai vigili del fuoco, al Corpo forestale, alla Protezione civile e alle forze dell'ordine, impegnati da settimane sul fronte del fuoco.

Solo negli ultimi dieci giorni le fiamme hanno devastato ettari di vegetazione: prima tra Gangi e San Mauro Castelverde, poi tra Polizzi Generosa, le Petralie e Geraci Siculo. Le fiamme hanno devastato i campi destinati al pascolo e l'intero raccolto cerealicolo, ci sono danni a stalle, magazzini e abitazioni private e con effetti fin qui incalcolabili ad imprenditori agricoli, allevatori e al bestiame.

I volontari dell'Ana hanno scelto di restare a Gangi per dare una mano a spegnere gli incendi ma anche per evitare che il fuoco raggiungesse quelle coltivazioni non toccate dalle fiamme. "Noi siamo gente del nord e per carattere siamo persone riservate, ma qui abbiamo trovato la tipica accoglienza del sud - racconta Bepi Poletti, originario di Belluno e volontario dell'Ana -. Tutti ci chiedono se abbiamo bisogno di qualcosa, se ci manca qualcosa. Siamo noi che invece, vorremmo dare una mano a questa terra meravigliosa colpita da una piaga terribile come gli incendi”.

Volontari del Veneto in Sicilia
Volontari del Veneto in Sicilia

Il Wwf: “Non chiamateli piromani, sono assassini di natura”

L'Italia sta bruciando, soprattutto nelle zone del Centro e del Sud, complici il vento e le temperature torride delle ultime ore. Bruciano parchi, riserve naturali, come quella di Monte Catillo a Tivoli – dove è in corso da ieri un incendio che sta devastando i boschi della zona e che nella notte ha portato all'evacuazione di 25 famiglie e 30 persone di una comunità – e l'incendio scoppiato ieri pomeriggio sul Vesuvio.

"Frequentemente sentiamo riportare fatti di cronaca, chiaramente determinati da intenti criminali, riguardanti la devastazione di ampie porzioni di territorio, anche protetto – dice Raniero Maggini, presidente del Wwf Roma e Area Metropolitana – sconvolte dalle fiamme e sistematicamente derubricare i responsabili alla stregua di piromani, mentre per il Wwf si tratta di criminali, di 'assassini di natura' in alcun modo giustificabili”.