Anziano raggirato a Treviso, denunciate due donne e sequestrati quasi 250mila euro

Dopo la denuncia dei familiari la Guardia di Finanza è intervenuta: le due continuavano a chiedere prestiti

Guardia di Finanza, foto generica

Guardia di Finanza, foto generica

Treviso, 8 giugno 2022 - Circonvenzione di incapace: qun quet'accusa le Fiamme Gialle hanno denunciato due donne del vicentino, madre e figlia, che hanno sottratto a un anziano, residente nella Marca, la somma di oltre 246.000 euro, prosciugandogli di fatto i conti correnti.  Il Gip presso il Tribunale di Treviso, alla luce dei gravi indizi di colpevolezza e del pericolo che le indagate si spogliassero dei beni loro intestati e non fossero più in grado di restituire il maltolto, ha disposto il sequestro preventivo del provento del reato. I finanzieri hanno pertanto posto sotto sequestro cinque immobili, intestati alle due donne. 

La denuncia dei familiari

Le indagini hanno avuto origine dalla denuncia presentata dai familiari della vittima, insospettiti dal fatto che l'anziano - benestante - continuasse a chiedere loro prestiti di denaro contante: si sono accorti così che il poveretto non aveva più denaro, avendo trasferito tutto quello che aveva nelle mani di due donne, conosciute alcuni anni prima in occasione della vendita di alcuni mobili usati.

Il metodo usato dalle due donne

Stabilito un rapporto, la più giovane delle due donne aveva iniziato a sentire telefonicamente l'anziano, instaurando un legame che è divenuto sempre più stretto, fino a indurre la vittima ad aiutare finanziariamente le due per tentare di risolvere alcune difficoltà che gli avevano confidato, promettendogli di restituire i prestiti in breve tempo. Ovviamente i prestiti, concessi in buona fede, non sono però mai stati restituiti: dalle indagini è emerso il meccanismo fraudolento architettato dalle indagate, che, all'avvicinarsi del momento della restituzione dei prestiti, trovavano nuovi motivi per chiedere ulteriori somme, aumentando così il danno alla vittima.  

Il bottino delle truffatrici

Nel giro di tre anni, dal 2016 al 2019, l'anziano è giunto ad accreditare alle indagate la somma complessiva di 246.526 Euro, tra bonifici e ricariche Postepay, accrediti ritenuti però illegittimi, essendo l'anziano incapace di intendere e di volere, perché affetto da uno stato di disagio fisico e psichico e, dunque, non in grado di comprendere e valutare gli atti compiuti. L'analisi dei rapporti finanziari delle due indagate ha permesso peraltro di rilevare che le donne, dopo aver ottenuto i prestiti, effettuavano sistematicamente prelevamenti di denaro contante da utilizzare per le esigenze più svariate, ivi compresa quella del gioco, come dimostrato da alcuni prelievi, tramite bancomat, in sale scommesse.