No vax di Treviso, indagato 30enne per attivismo sul canale Telegram "Basta dittatura"

Il giovane era uno dei più attivi sul canale dei no-vax, oscurato a fine settembre per i messaggi di violenza veicolati. L'inchiesta della Polizia postale sta portando a pequisizioni in diverse città italiane

Canale di messaggistica Telegram

Canale di messaggistica Telegram

Treviso, 15 novembre 2021 – Perquisita l’abitazione di un no-vax, un 30enne di Treviso risulta indagato per avere alimentato il canale Telegram “Basta Dittatura” con contenuti ritenuti pericolosi. È approdata anche nel Trevigiano l'operazione di polizia portata nei confronti di no-vax e “no green pass” in diverse città italiane, la Polizia postale del Veneto ha eseguito ieri una perquisizione nei confronti del 30enne.

Al pari degli altri indagati, l'uomo avrebbe parte attivamente al canale “Basta Dittatura”, sul quale venivano lanciati i messaggi più violenti del movimento. All'uomo è stato sequestrato un telefono cellulare, sul quale saranno svolte le indagini tecniche per verificare i contenuti scambiati con gli altri affiliati più radicali al canale di messaggistica on line.Padova, in 5 mila al sit in statico no green pass al parco Europa: tutti senza mascherina

Iniziata a Torino a settembre, l'indagine a tappeto ha riguardato diverse zone d'Italia e ha portato alla chiusura del canale Telegram, utilizzato da migliaia di persone e divenuto anche un mezzo per autoconvocarsi alle manifestazioni. E non solo: perché su "Basta dittatura" erano stati pubblicati indirizzi e numeri di telefono di Palazzo Chigi, del governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e altri politici e di noti virologi. Poi messaggi minatori, tra cui le minacce al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. 

Sono 17 gli indagati in 16 città italiane

Diciassette indagati, taniche di acido "da lanciare verso le forze dell'ordine" sequestrate a Palermo e chat Telegram in procinto di essere chiuse. É il bilancio delle operazioni coordinate dal gruppo terrorismo ed eversione della Procura di Torino, che stamattina ha portato a 17 perquisizioni in 16 città italiane: Ancona, Brescia, Cremona, Imperia, Milano, Pesaro Urbino, Pescara, Palermo, Pordenone, Roma, Salerno, Siena, Treviso, Trieste, Torino e Varese.

Le perquisizioni sono state eseguite nei confronti degli attivisti No Vax/No Green Pass più radicali e affiliati al canale Telegram "Basta Dittatura", diventato lo spazio web di maggiore riferimento nella galassia dei negazionisti del Covid-19. Per gli indagati l'ipotesi accusatoria è quella di istigazione a delinquere con l'aggravante del ricorso a strumenti telematici e di istigazione a disobbedire le leggi.

In particolare, i 17 avevano partecipato alla chat istigando sistematicamente all'utilizzo delle armi e a compiere gravi atti illeciti contro le più alte cariche dello Stato, tra cui il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Nel mirino dei no-vax anche forze dell'ordine, medici, scienziati, giornalisti e altri personaggi pubblici accusati di "asservimento" e "collaborazionismo" con la "dittatura" in atto.

I contenuti e i toni degli scambi sono stati giudicati dagli inquirenti esasperati, con riferimenti espliciti a "impiccagioni", "fucilazioni", "gambizzazioni", oltre ad allusioni dirette a "nuove marce su Roma" e al terrorismo.

Sulla vicenda è intervenuto anche il governatore del Friuli Venezia Giulia, e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga: "Aspetto le indagini come andranno avanti, ma per avere una testimonianza di quanto questa fetta assolutamente minoritaria di individui sia aggressiva, basta guardare le mie pagine sui social, dove chi la pensa in modo diverso da questo estremismo negazionista, viene attaccato, offeso e minacciato".