Belluno, bimbo di 2 anni muore a Longarone: indagini sul pomeriggio al parco

La procura ha disposto l'autopsia per accertare le cause decesso, forse qualcosa che ha inghiottito. Inutili la corsa in ospedale e i tentativi di rianimare il suo cuore

Ambulanza

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Logarone (Belluno), 29 luglio 2022 - Il malore dopo una spensierata giornata al parco trascorsa con il papà. La tragedia si è consumata in poche ore. Tutti inutili i tentativi di rianimazione effettuti dai medici per far ripartire il cuore del bambino di due anni, morto giovedì 28 luglio 2022 per cause sconosciute all'ospedale di Pieve di Cadore (Belluno).

Il bambino era giunto in codice rosso al pronto soccorso in seguito ad un malore accusato nella sua abitazione di Longarone, località in provincia di Belluno.

La tragedia è accaduta dopo una mattina che il piccolo aveva trascorso in un parco Sydney di Codissago, frazione di Longarone, in compagnia del padre, dove il bambino potrebbe avere ingerito qualcosa raccolto da terra.

I tentativi di rianimazione si sono rivelati inutili come la corsa in ospedale. Il cuore del bimbo ha smesso di battere due ore dopo l'arrivo al pronto soccorso, in una condizione che i medici avevano subito giudicato come estremamente critica, avviando immediatamente le manovre del caso.  Sulla terribile vicenda indagano i carabinieri.

Il malore, il terriccio inghiottito al parco 

L'ipotesi che possa aver ingerito una sostanza pericolosa raccolta da terra al parco è dunque tra le possibili cause della morte del bimbo. Ed è stato il genitore - riferisce il Corriere delle Alpi - a formulare questa eventualità, riferendo di aver visto ad un certo punto il figlio mettere in bocca qualcosa. Il bambino avrebbe presentato delle tracce di terriccio sulla bocca. La Procura di Belluno ha aperto un fascicolo d'inchiesta, disponendo l'autopsia sulla piccola vittima. L'esame tossicologico servirà a verificare se il piccolo abbia ingerito sostanze nocive, magari raccolte da terra. 

Cosa è successo 

Nicolò aveva due anni. Quella maledetta mattina con il papà aveva raccolto, e probabilmente inghiottito, qualcosa da terra. Si è detto sicuro il genitore, che l'ha trovato con la bocca sporca di terriccio. Capita con i bambini piccoli di dovergli togliere da bocca qualcosa che hanno preso da terra e non ci si preoccupa più di tanto. Capita, spesso. 

Anche il papà di Nicolò non si allarmato quel giorno e con il figlio è tornato a casa. Ma Nicolò a cominciato a star male, la sua condizione peggiorava a vista d'occhio. Il papà, che lavora come boscaiolo, continuava a ripensare a quella 'cosa' messa in bocca, e così ha caricato il figlio in auto e l'ha portato al pronto soccorso a Pieve di Cadore. 

Qui il piccolo è stato visitato in codice rosso; i medici hanno tentato in ogni modo di rianimarlo, per circa due ore. Ma il cuore di Nicolò non ha mai ripreso a battere, e sono stati costretti a dichiararne il decesso. L'ospedale ha avvisato i Carabinieri, che hanno avviato i primi accertamenti, sia nell'area del giardino pubblico, sia nella casa della famiglia. 

Nei concitati momenti del ricovero, l'uomo ha riferito ai soccorritori quel sospetto: aveva visto il figlio raccogliere qualcosa da terra al parco e gli era sembrato l'avesse messo in bocca. Solo una ipotesi, per ora, come quella che il bimbo possa aver ingerito del pesticida, o un veleno per i topi. Saranno l'autopsia, e soprattutto le analisi tossicologiche a dare una risposta certa sulla causa della morte.

L'episodio ha scosso la piccola comunità di Longarone, il sindaco Leonardo Padrin ha espresso il dolore del paese e la vicinanza alla famiglia di Nicolò. Il dramma è avvenuto in una piccola area giochi, il Parco Sidney, vicino alla chiesa di Codissago, una frazione di Longarone. L'esame autoptico è fissato per mercoledì prossimo, nell'obitorio dell'ospedale San Martino di Belluno. Per dare l'ultimo addio a Nicolò, bisognerà attendere il nulla osta da parte della Procura di Belluno. Il pm Simone Marcon ha aperto un fascicolo sulla vicenda, per ora senza indagati.