Covid Veneto, oggi 27 dicembre: 48 ricoveri in 24h, zona arancione più vicina

Salgono a 1.398 i ricoverati totali. 24 i decessi nelle ultime 24 ore: 5 le vittime nella notte a Padova

Venezia, 27 dicembre 2021 –  "Siamo la regione che fa più tamponi in Italia, 150/160 mila al giorno. Il 24 e 25 dicembre siamo stati la regione che ha vaccinato di più", così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nel corso del punto stampa odierno 27 dicembre per l'aggiornamento sulla situazione Covid-19 dalla sede della Protezione civile a Marghera. "Capisco chi si lamenta per le code - ha affermato, ricordando che il Veneto ha il primato italiano anche sul numero di tamponi fatti - questa è la capacità che abbiamo e i sanitari che possiamo mettere a disposizione". Covid Veneto, oggi 28 dicembre, è boom: 29 morti e 7.043 contagiati in 24 ore

"Questa infezione è peggio di quella dell'anno scorso, abbiamo una variante molto impegnativa che è la Omicron. Stiamo facendo uno studio in Veneto, il primo al mondo, per capire se il vaccino ha dei buchi su Omicron e che durata temporale può avere il vaccino", ha annunciato il presidente. 

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Bollettino Covid Veneto, 27 dicembre 2021
Bollettino Covid Veneto, 27 dicembre 2021

Il bollettino del 27 dicembre

Sono 2.816 (+723) i positivi registrati nelle ultime 24 ore a fronte di 33.648 tamponi eseguiti: 8.187.720 molecolari e di 13.065.198 antigenici, l'incidenza è all'8,37%. "Un dato del lunedì mattina con il weekend natalizio di mezzo quindi non del tutto attendibile" ha detto Zaia. Sono 71.716 gli attuali positivi in Veneto "all'inizio di questa pandemia erano 8mila". Ventiquattro i decessi conteggiati nell'ultima giornata. 

I casi nelle province

È Vicenza la provincia che oggi registra il più alto numero di nuovi casi nel Veneto: sono 788 e 12.606 le persone attualmente positive che si trovano in isolamento domiciliare. Segue Padova con 647 nuovi positivi e un totale di 14.514 persone in isolamento. Sono 423 i casi registrati nelle ultime 24 ore a Verona (11.413) e 394 nella città metropolitana di Venezia (12.593). In coda Rovigo con 124 casi e Belluno con 103, per un totale di cittadini attualmente positivi rispettivamente di 2.084 e 1.592 casi.

800 ricoveri dividono dalla "zona arancione"

La regione rischia un nuovo cambio di colore, nei giorni scorsi il presidente Zaia prevedeva il giro di boa per la metà di gennaio. Ancora l'occupazione ospedaliera, infatti, non raggiunge le soglie del 20% per le terapie intensive e quella del 30% per i reparti non critici, che insieme a un'incidenza superiore ai 150 casi comporterebbe il passaggio in zona arancione. 

Salgono a 1.398 i ricoverati totali, 48 in più nelle ultime 24 ore dei quali 1.213 (+35), in area medica, e 185 (+13) in terapia intensiva. "L'unico parametro che ci tiene agganciati alla zona gialla è l'area medica, che sarà il fattore limitante per passare in area arancione, oggi siamo al 18%, vale a dire che abbiamo 13 punti (800 nuovi ricoveri) davanti per arrivare alla soglia del 30% e fare il giro di boa e ce li giochiamo, se i cittadini ci danno una mano all'arancione non ci arriviamo. In terapia intensiva abbiamo il 70%/80% non vaccinati, dobbiamo dare nomi e cognomi alle cose", sottolinea il governatore.   Nel Veneto le terapie intensive sono al 16% dell'occupazione, mentre i reparti di area medica al 18%.

Appello alle farmacie: "Tamponi anche la domenica"

"Morte 5 persone a Padova questa notte, anche in questo caso 4 non erano vaccinati, non voglio fare allarmismo, faccio informazione" aggiunge. Il totale dei decessi dell'ultimo bollettino registra 24 vittime. I dati anomali dei contagi in calo di questi giorni di feste e il cambio di colore sempre più vicino. "Dead line per la zona gialla il 10 gennaio, capiremo due cose se avremo raggiunto il picco nella curva dei contagi e cominceranno a calare, oppure inesorabilmente la curva continuerà a crescere facendo avvicinare la zona arancione. Se carichiamo 50 pazienti al giorno in ospedale significa che qualcosa succede, e rischiamo di scivolare verso la zona arancione, vedremo al 10 gennaio cosa è accaduto l'ultimo dell'anno". Il governatore si è soffermato sull'importanza dei vaccini "prenotatevi, vaccinatevi", l'uso della mascherina "non la porteremo per sempre", il ricorso al tampone anche rapido in caso di sintomi "la filosofia vincente". Appello alle farmacie: "Tamponi anche la domenica. Così potremmo dare un servizio in più alla popolazione".

In Veneto è salita all'8,37% l'incidenza dei positivi sul totale dei tamponi eseguiti ieri 26 dicembre. La regione si attesta alla 14ma posizione in Italia per incidenza, rispetto a una media nazionale dell'11,46%. L’approssimarsi della zona arancione è il timore di questi ultimi giorni del 2021.

Vaccini: ripresa delle prime dosi

"Un milione e 529 mila le dosi booster inoculate - dichiara Zaia - mancano sei giorni alla dead line e di questo passo arriviamo a un milione e 800. Ricordo che i bambini hanno accesso diretto e anche su prenotazione, in qualsiasi parte del Veneto. Quanto alle vaccinazioni dei bambini (5-11 anni), il 5,6% di loro in Veneto ha ricevuto la prima dose. Uno 0,3% dei bambini ha già effettuato il ciclo completo, mentre tra chi ha avuto una prima somministrazione e chi l'ha prenotata si sale al 15,6%. Oggi marciamo a 3 mila prime dosi al giorno. Se non avessimo i vaccinati saremmo chiusi e con mortalità importanti", ha aggiunto Zaia.

Zaia: senza non vaccinati il Veneto sarebbe in zona bianca

"Abbiamo un terzo dei ricoverati rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e dei 178 in terapia intensiva quasi l'80% è di non vaccinati; la popolazione non vaccinata in Veneto è del 13%. Se non avessimo non vaccinati saremmo in zona bianca". Così ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervenendo alla trasmissione Storie Vere su Rai1.

Zaia ha sottolineato anche come l'incidenza del contagio nelle scuole sia "quattro volte tanto" rispetto al resto della popolazione, perché parliamo di giovani "confinati in aule con un inevitabile scambio. Se dovessi guardare alla mia esperienza, quando l'anno scorso il 6 gennaio diramai ordinanza di non apertura delle scuole fui criticato. Dobbiamo attendere l'evoluzione in questi giorni di festività e lancio un appello ai cittadini - ha detto infine il presidente del Veneto- a partecipare a feste e cene se non si hanno sintomi, e magari a fare un tampone anche fai da te".