Covid Veneto, bollettino oggi 12 gennaio: 19.811 nuovi casi, 30 morti, ospedali al 25%

Lanzarin: "L'occupazione negli ospedali cresce ma stiamo reggendo". Vaccini bambini 5-11 il 20,9% ha avuto la prima dose. Scende la curva dei contagi, picco atteso dopo il 20 gennaio

Venezia, 12 gennaio 2022 - Sono 19.811 (-1.693) i nuovi positivi registrati dal report della Regione Veneto. La curva dei contagi segna una lieve discesa oggi 12 gennaio (qui i dati di ieri). Il picco dei contagi è atteso dopo il 20 gennaio mentre sale il numero degli attualmente positivi in isolamento che va a quota 215.195 (+9.496). Il totale delle persone contagiate dal coronavirus nella regione da inizio pandemia è di 812.561.  Sono 30 i decessi nel bollettino di oggi, un dato "legato a un ritardo di notifica dei decessi tra i ricoverati" sottolinea la nota di Regione, il totale delle vittime da inizio pandemia è di 12.621.

Bollettino Covid Veneto, 22 gennaio 2022
Bollettino Covid Veneto, 22 gennaio 2022

Bollettino Emilia Romagna 

Diminuiscono in queste ore i ricoveri con 1.566 pazienti nei reparti non critici (-114) e 210 (-5) nelle terapie intensive. Mentre i monitoraggi Agenas, aggiornati all’11 gennaio mostrano un’occupazione dei reparti di area non critica in salita in 13 regioni: il Veneto ha raggiunto il 25% ma resta sotto la media nazionale del 27%, stabile, invece, la situazione nelle terapie intensive al 20% 

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La mappa dei contagi nelle province

La più colpita è la provincia di Verona con 4.277 nuovi contagi, segue Vicenza con 3.592, Padova con 3.580. A Treviso  sono scoperti 3.028 i nuovi casi positivi, mentre nella città metropolitana di Venezia 3.008. A Rovigo oggi sono 997 e a Belluno 641 i contagi registrati nelle ultime 24 ore.

In corsa la compagna vaccinale: coperto l'86,2% della popolazione

Prosegue a ritmi sostenuti la campagna vaccinale in Veneto, con 53.648 somministrazioni nella giornata di ieri 11 gennaio, sospinte dalle terze dosi (44.766). In totale, dall'inizio delle vaccinazioni anti- Covid, sono state 9.607.210 le dosi iniettate. Il ciclo vaccinale è stato completato alla seconda dose dall'86,2% della popolazione 'over 12', mentre ad aver ricevuto il booster sono stati 2.092.289 residenti, pari al 47,8%.

Il punto sugli ospedali e sulla scuola, Lanzarin: "L'occupazione cresce"

"Abbiamo capito che questa variante Omicron è molto diffusiva, fortunatamente è meno virulenta e ci sono molte persone asintomatiche che non hanno problemi, l'occupazione negli ospedali cresce ma è sotto controllo per quanto ci riguarda. Dobbiamo ribadire che l'80% delle persone in terapie intensive è non vaccinata e il 70% in area medica. Sicuramente sappiamo che con i tamponi rapidi così utilizzati è più facile trovare persone positive asintomatiche, che in alcuni casi hanno anche la terza dose e quindi hanno cariche virali più basse rispetto ad altri. Con molta difficoltà stiamo reggendo, tenendo conto che abbiamo fatto 52mila vaccinazioni nelle ultime 24 ore. Negli ospedali c'è purtroppo una carenza di personale, che è un problema atavico, in alcuni casi gli operatori sanitari sono positivi e quindi a casa e questo crea ulteriori problemi". Così Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e alle politiche sociali della Regione Veneto, a Radio Cusano Campus.

Sulla scuola: "La preoccupazione c'è, abbiamo insegnanti e studenti positivi quindi alcune classi sono in dad. Quello che ci spaventa è l'applicazione delle linee guida nazionali, il fatto che con un contagio scatta l'auto sorveglianza e il tampone. Noi siamo la Regione che fa più tamponi in assoluto in relazione agli abitanti, stiamo cercando di stilare un protocollo per applicare le indicazioni che ci sono state date". 

Hub nelle scuole, Zaia: “Spiegamento di forze pauroso”

“Da noi i ragazzi che volevano si sono vaccinati: oggi se si dovesse attuare la proposta del ministro Bianchi di creare degli hub nelle scuole richiederebbe uno spiegamento di forze pauroso e sarebbe un'attività a macchia di leopardo”, sostiene il presidente del Veneto Luca Zaia.

“Ormai la percentuale di ragazzi in età scolastica che si è vaccinata è già importante e quindi deduco che chi non si è vaccinato non lo ha fatto perché non abbiamo gli hub nelle scuole ma perché ha deciso di non farlo”. Per Zaia, “non è che andando nelle scuole si vaccinano, il problema è un altro. In Veneto lo fanno in tempo reale in uno dei 60 centri vaccinali presenti. Da noi chi non si vaccina lo fa perché decide di non farlo, non per un problema logistico”.

Il Governatore cita infine i dati delle vaccinazioni scolastiche per confermare che anche in questo ambito il Veneto fa scuola. “Dai 12 al 19 anni - spiega - già l'84,4% dei ragazzi si è vaccinato e dai 5 agli 11 anni il Veneto è tra le prime due regioni italiane per numero di accessi al vaccino”.