Cancro pancreas: a Verona nuova terapia con farmaco nanotecnologico: si reclutano pazienti

Plauso di Zaia sia ai ricercatori veronesi, sia a quelli padovani: stamattina nel capoluogo euganeo inaugurato il Centro per la terapia cellulare del Diabete

Ricerca universitaria

Ricerca universitaria

Verona, 28 dicembre 2021 - I ricercatori scaligeri stanno sperimentando un farmaco nanotecnologico di ultima generazione per il trattamento dei pazienti con malattia del cancro del pancreas in stadio avanzato, che spesso ha prognosi infausta.  Il gruppo di ricerca veronese, guidato da Davide Melisi, docente di Oncologia medica in ateneo e responsabile dell’Unità operativa di Terapie sperimentali in oncologia dell’Azienda ospedaliera di Verona, ha da poco iniziato una nuova sperimentazione clinica per il trattamento dei pazienti affetti da carcinoma del pancreas avanzato divenuti resistenti alle terapie standard di prima linea.   Covid, forme gravi e mortali legate a carenza di cellule staminali e a iperglicemia

Lo studio Napan: "Migliori risultati clinici"

“Il tumore del pancreas è la neoplasia umana maggiormente resistente ai trattamenti chemioterapici convenzionali”, spiega Melisi. “Le nanotecnologie hanno dato a oggi i migliori risultati clinici sia nel trattamento dei pazienti di nuova diagnosi che in quelli già trattati, ma ad oggi in Italia non tutti i farmaci sono rimborsati”. 

Per il nuovo farmaco nal-Iri è appena partita in esclusiva italiana una nuova sperimentazione clinica diretta da Melisi – lo studio Napan – che permette di poter offrire questa nuova strategia terapeutica anche ai pazienti italiani e di definire la migliore combinazione di questo farmaco tra una fluoropirimidina in infusione endovenosa o a compresse.  

Sperimentazione clinica: Verona recluta pazienti 

“In questi ultimi anni, il nostro team si è molto impegnato nello sviluppo di questo nuovo farmaco nanotecnologico - ha dichiarato Melisi - a livello clinico con studi per pazienti di nuova diagnosi con malattia resecabile che avanzata; ma , anche, nell’identificazione di biomarcatori per la selezione dei pazienti che più probabilmente ne possano beneficiare. Questo anche grazie al sostegno della Fondazione Airc e di associazioni di pazienti come “Nastro Viola” e “Voglio il Massimo”.  La sperimentazione clinica Napan è attiva nel reclutare pazienti a Verona nel Centro di Ricerche cliniche, Crc, dell’università scaligera. 

Zaia: "Giornata da ricordare per Sanità veneta"

Lo ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia, parlando sia dei successi del team veronese che inaugurando, questa mattina, a Padova il Centro per la terapia cellulare del Diabete. "Oggi per la sanità veneta è una giornata da ricordare. Mentre nelle corsie e sul territorio continua la lotta al Covid senza quartiere, la ricerca non si arresta e porta a casa risultati importanti". Zaia, dunque ha plaudito ai ricercatori e sanitari di entrambe le aziende ospedaliere e universitarie, di Verona e Padova.  "Lo studio messo in pratica a Verona apre la via al trattamento dei pazienti che sono divenuti resistenti alle terapie standard di prima linea- sottolinea Zaia-. Questo è possibile grazie a un farmaco di ultima generazione. È una notizia che unita a quella dell'inaugurazione padovana, frutto di un progetto approvato con specifica delibera della Giunta regionale, mette in risalto due grandi realtà accademiche e scientifiche della nostra regione dove la ricerca è perfettamente collegata a quel sistema assistenziale che è per noi un fiore all'occhiello". Quindi il governatore coglie l'occasione "per ringraziare i protagonisti di questi traguardi, insieme a tutti i professionisti e operatori che rendono grande il nostro modello sanitario".