Veneto, Regione capofila della rete contro il caporalato: si chiama Navigare

Tra i settori più colpiti dal lavoro nero in Veneto, l'agricoltura, il tessile, l'edilizia e la logistica agroalimentare

Controlli contro il caporalato

Controlli contro il caporalato

Venezia, 1 agosto 2021 – Veneto capofila della rete contro il caporalato, un progetto di contrasto allo sfruttamento dei lavoratori che negli ultimi mesi ha coinvolto dieci aziende e una cinquantina di cittadini stranieri. Il progetto si chiama Navigare (Network Antitratta per il Veneto Intersezioni Governance Azioni Regionali) e mette in sinergia le istituzioni che si occupano della tratta: dagli ispettorati del lavoro a Inps e Inail, ma anche le forze dell'ordine, le procure e i tribunali di diversi territori.

“Ai lavoratori che scelgono di uscire dalle condizioni di sfruttamento e di rompere i legami con la rete del caporalato, viene garantita una pronta assistenza e una formazione personale e professionale che garantisce l'inclusione socio lavorativa in contesti di legalità e garanzia dei diritti”, spiegano i responsabili del progetto regionale. Nel corso del primo semestre 2021, le unità di contatto del Veneto hanno effettuato interventi di accesso nei contesti lavorativi insieme alle forze dell'ordine e gli organi di vigilanza in dieci aziende: due nel territorio di Vicenza, 6 nel territorio di Padova, una nell'area di Venezia e un'altra nella provincia di Verona.

Sono state contattate 48 persone di diverse nazionalità, provenienti da Cina, Pakistan, India, Marocco, Gambia, Senegal, Mali, Costa d'Avorio, Sierra Leone, Gambia, Nigeria e Ghana. “Le attività produttive dove sono emerse persone potenziali vittime di caporalato e grave sfruttamento sono l'agricoltura, attraverso il meccanismo dell'intermediazione illecita fornita dalle cosiddette 'cooperative senza terra' – spiegano dalla rete Navigare – il tessile manifatturiero, dove sono coinvolti principalmente lavoratori asiatici provenienti da Cina, Bangladesh e Pakistan; il volantinaggio, l'edilizia e la logistica agroalimentare".

Non è noto, però, se nel monitoraggio effettuato nella provincia di Padova sia stata contattato anche Grafica Veneta, l'azienda finita sotto i riflettori per l'arresto dell'amministratore delegato e un dirigente della produzione, accusati di sfruttamento di lavoratori stranieri.

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