Covid Veneto 25 novembre: oltre 2mila casi. Zaia: "Restiamo zona bianca ma vaccinatevi"

Sono 25mila veneti in quarantena, oggi registrate anche otto vittime. Il governatore: "L'incremento è inesorabile, attendi agli assembramenti"

Bollettino Covid Veneto oggi 25 novembre 2021

Bollettino Covid Veneto oggi 25 novembre 2021

Veneto, 25 novembre 2021 - Continuano a salire tutti gli indicatori della curva pandemica in Veneto: oltre 2 mila contagiati in 24 ore, oltre 25 mila persone in isolamento, e oltre mezzo milione di casi da inizio pandemia. Con il triste bilancio di 8 morti per il Covid nelle ultime 24 ore si registra anche l'aumento dei ricoveri.

Super Green pass: cosa cambia in Italia e da quando. Decreto approvato all'unanimità - Super green pass: primo striscione di protesta a Padova, firmato CasaPound - Vaccini under 12, Zaia: "Lo facciano gli adulti, non scarichiamo colpe sui bambini"

I bollettini: in Italia, in Emilia Romagna e nelle Marche Il segnale dell'andamento preoccupante comincia dai contagiati che nelle ultime 24 ore superano la soglia di duemila: sono 2.066, registrati nel bollettino Covid odierno a fronte dell’effettuazione di 24.888 tamponi molecolari e 97.550 antigenici. Sono 135 nuovi casi in più rispetto a quelli di ieri (1.931). L’indice Rt è pari a 1,35 mentre l’incidenza è  226,1 casi su 100.000 abitanti. L’occupazione dei posti letto è al 7% per le terapie intensive e al 6% per l’area medica.

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Zaia: "Veneto resta in zona bianca ma incremento del contagio inesorabile: vaccinatevi"

“Il Veneto continua ad essere zona bianca – commenta il presidente della Regione, Luca Zaia – ma la situazione delineata dal report quotidiano richiede una riflessione importante. Oggi, infatti, ci confrontiamo con una giornata in cui si superano già i 2.000 contagi. L’impatto delle vaccinazioni sta garantendo la tenuta sul fronte del numero dei pazienti ricoverati ma la cosa certa è che siamo di fronte ad un lento e inesorabile incremento del contagio con proiezioni importanti rispetto alla crescita”.

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“La situazione richiede di tenere alta la guardia – prosegue il Governatore - rimane fondamentale il rispetto delle regole, l’uso della mascherina, soprattutto in condizioni di assembramento, e dobbiamo continuare a impegnarci in un grande lavoro di squadra. Ovviamente, non viene meno l’invito alla vaccinazione con la terza dose per chi ha già maturato i requisiti come tutti coloro che hanno più di quarant’anni e si sono sottoposti alla seconda dose da più di 5 mesi. Ma un appello va fatto anche a non escludere la possibilità di vaccinarsi, secondo le indicazioni della comunità scientifica, con le prime dosi che quotidianamente continuano a essere inoculate. Qualora un cittadino abbia dubbi sul vaccino o sulla profilassi si rivolga al suo medico curante che, da esperto, potrà dare ogni indicazione utile”.

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Numeri da record per le persone in quarantena

Da 'record', anche se negativo, anche il numero dei veneti attualmente in quarantena, 25.026, ben 1.174 in più rispetto al giorno precedente. Il numero delle persone infettate dal cornavirus da inizio pandemia ha superato oggi il mezzo milione di persone, 507.300. Del resto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ieri l'aveva già annunciato: "Secondo i parametri e l'andamento attuale della curva prevediamo a metà dicembre circa 50mila casi positivi in Veneto. La situazione va monitorata attentamente”. Per quanto riguarda i decessi oggi sono 8, il doppio di ieri che porta il totale da inizio pandemia a 11.930.

Alta incidenza dei ricoveri

Le persone ricoverate per il Covd nelle utlime 24 ore sono 534, 25 in più in 24 ore). Di queste 449 (+18 rispetto a ieri) sono nei reparti di degenza ordinari e 85 (+7) sono invece finite nelle terapie intensive per la gravità dei sintomi. Più in generale per quanto riguarda la situazione ospedaliera regionale ad essere maggiormente sotto pressione, con più di 20 pazienti Covid sono ben 9 ospedali.  In prima linea quelli di Padova: 40 persone con sintomi da coronavirus tali da necessitare un ricovero sono nell'Azienda Ospedaliera (cui si aggiungono 19 infettati in terapia intensiva), altri 33 sono al Sant'Antonio da Padova. A Schiavonia, sempre nel Padovano, 25 i malati in reparti ordinari e 5 in rianimazione.  É poi Vicenza a registrare un alto numero di malati Covid: 39 in degenza e 4 in intensiva, seguito dall'ospedale Sant'Orso, nell'Alto Vicentino, con 22 casi (3). A Treviso sono 24 i ricoverati per il Covid al Cà Foncello, di cui 4 in terapia intensiva, e 28, di cui 3 in rianimazione al Vittorio Veneto. Nel Veneziano 22 pazienti in degenza e 2 in rianimazione a Dolo e nel Veronese sono 20 ordinari e 2 intensivi all'ospedale di Legnago.  

I contagi nelle province del Veneto

Per quanto riguarda la diffusione del contagio, è Treviso oggi a fare registrare il maggior numero di nuovi casi 487, con 3.853 persone in quarantena. Ma sia Venezia con 408 contagiati, che Padova con 402 e Vicenza con 338 scontano ancora l'alta incidenza di persone infettate delle scorse settimane ed hanno dunque, rispetto a Trevisto, un numero più elevato di persone in isolamento:sono ben 5.307 a Padova, 4.468  Venezia e 4.035 a Vicenza. Seguono a maggiroe distanza Verona con 247 contagiati in 24 ore e 3.022 persone in quarantena, Rovigo con 95 (738) e Belluno con 54 (639). Ci sono poi 35 casi di persone non ancora registrate o domiciliate fuori regione (1.964 in isolamento).

La campagna vaccinale nel Veneto

Ieri sono stati somministrati 21.914 vaccini: di questi solo 1.391 hanno riguardato prime dosi e un numero altrettanto basso, 1.332, sono stati i sieri somministrati a completamento dell'immunizzazione. Impennata invece delle terze dosi ora che, oltre alle persone fragili si è aperto anche ad altre fasce di popolazione, tra cui chi aveva avuto il vaccino Johnson&Johnson la cui efficacia è più bassa. Alla dose aggiuntiva hanno fatto ricorso 19.192 veneti (in totale finora 362.763 persone, pai al 7,4% della popolazione). Gli immunizzati in Veneto sono il 75,6% della popolazione, percentuale che sale all'83,8% se si considerano gli over 12 compresi i residenti fuori Regione.  

Super Green pass e lockdown per non vaccinati

Ieri il Governatore del Veneto Luca Zaia, mentre il Governo si accingeva a firmare i nuovi decreti, aveva detto no al lockdown solo per non vaccinati "non esiste in nessuna parte del mondo", il suo commento. ''Sul super green pass, come governatori abbiamo dato le indicazioni di non chiudere'' e di ''valorizzare l'aspetto di chi ha scelto di vaccinarsi perché è innegabile che la vaccinazione ci sta dando risultati dal punto di vista di sanità pubblica''. Super Green pass: il decreto tra domande e risposte. Dai supermercati ai tamponi Diversa, oggi, l'indicazione dei consiglieri regionali del Pd, all'opposizione in consiglio: "La stretta decisa dal Governo sul Green pass è indispensabile per salvaguardare la salute e anche l'economia. L'Italia, grazie ai tanti vaccinati, è in una situazione migliore rispetto a gran parte dell'Europa e visto che le prime dosi sono sostanzialmente stabili questa era la strada migliore per tenere sotto controllo la pandemia''. Così i consiglieri regionali del Partito Democratico Giacomo Possamai, Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni, Francesca Zottis,commentano le nuove misure contenute nel decreto approvato da Palazzo Chigi, che entreranno in vigore dal 6 dicembre.   ''Bene che sia stato votato all'unanimità, perché questa è una battaglia che riguarda tutti. È giusto che ci sia una 'diversificazione' delle restrizioni, limitandole a chi non si è immunizzato. Non è un intento punitivo, più semplicemente hanno più probabilità di contagiarsi e contagiare. Siamo soddisfatti anche per l'obbligo di vaccino per il personale scolastico, per ridurre le probabilità di tornare alla didattica a distanza: adesso però si acceleri con le somministrazioni per chi ha ricevuto la seconda dose da più di cinque mesi, creando una corsia preferenziale'', concludono i consiglieri. Super Green pass: come funziona. Poliziotti e prof, scatta l’obbligo vaccinale

Fondazione Gimbe: in Veneto 5 province su 7 oltre la soglia

Aumentano nuovi casi (69.060 contro 54.370) e decessi (437 contro 402) dovuti al coronavirus in Italia nella settimana che va dal 17 al 23 novembre. Lo evidenzia la Fondazione Gimbe nel suo report settimanale. In 18 Province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: tra queste cinque sono province Venete:  Padova (274), Treviso (213), Venezia (213), Vicenza (200), Belluno (162). "Quando l'incidenza supera i 150 casi per 100 mila abitanti - commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione  - gli amministratori locali devono verificare tempestivamente l'esistenza di focolai e decidere eventuali restrizioni mirate per arginare la diffusione del contagio, come già fatto dalla Provincia Autonoma di Bolzano". 

Il Veneto presenta dati Covid in peggioramento anche in quest'ultima settimana, 17-23 novembre. Lo afferma l'analisi della Fondazione Gimbe, spiegando che l'aumento die nuovi casi è del 42,4%, mentre i soggetti attualmente si registra positivi per 100.000 abitanti salgono a 464 rispetto alla settimana precedente. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica (6%) e in terapia intensiva (7%) occupati da pazienti Covid-19. La provincia con la peggior perfomance è Padova, con 274 positivi ogni 100.000 abitanti, poi Treviso e Venezia, entrambe con 213. La popolazione che in Veneto ha completato il ciclo vaccinale è pari 76% (media Italia 76,7%) a cui aggiungere un ulteriore 2,4% (media Italia 2,5%) solo con prima dose; Le altre province sopra i 150 casi per 100 mila abitanti sono Trieste (674), Gorizia (492), Bolzano (442), Forlì-Cesena (311)Rimini (249), Aosta (248), Ravenna (214), Pordenone (186), Udine (183), Fermo (172), Ascoli Piceno (166), La Spezia (162) e Imperia (160).  

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