Covid Veneto 30 novembre, 2.362 casi e 10 morti. Zaia: "Ospedali sotto pressione"

La Regione "sta definendo la sospensione di alcune attività" ospedaliere, per via del carico dovuto ai pazienti ricoverati per Covid. Sono negativi i 13 veneti rientrati dal Sudafrica

Bollettivo Covid Veneto, 30 novembre 2021

Bollettivo Covid Veneto, 30 novembre 2021

Venezia, 30 novembre 2021 – Sono 2.362 i nuovi casi emersi nelle ultime 24 ore in Veneto, a fronte di 138.491 tamponi e 1,70% di incidenza. L’anno scorso l’incide di contagio era al 7%. Sono 30.849 le persone positive isolate a casa. “Due i segnali peggiori del bollettino di oggi: i 10 morti e l’attività ospedaliera che inizia a sentire la pressione del paziente Covid con 553 ricoverati in area medica (+40) e 105 in terapia intensiva (+7) ”, annuncia il governatore Luca Zaia. 

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Siamo di fronte a una tempesta perfetta, una congiuntura fortemente impegnativa - continua - per numero di tamponi, contact tracinmg e vaccini. Abbiamo 54mila persone della sanità veneta impegnate sul campo da 21 mesi: è il nostro plotone contro il Covid. Dobbiamo fare tesoro questo patrimonio che abbiamo”.

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Bollettivo Covid Veneto, 30 novembre 2021
Bollettivo Covid Veneto, 30 novembre 2021

La pressione sugli ospedali sta crescendo rapidamente, tanto che la Regione "sta definendo la sospensione di alcune attività" ospedaliere, per via del carico dovuto ai pazienti ricoverati per Covid. "Il problema è la mancanza di personale" su cui grava anche "la forte pressione sui centri tamponi". Lo spiega l'assessora regionale alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin. "Ci sarà una rimodulazione dettata da queste esigenze, ora facciamo una ricognizione per capire com'è messa ogni Ulss e poi usciremo con una circolare uniforme su tutto il territorio", precisa Lanzarin. "È una sconfitta una cosa del genere", commenta il presidente della Regione, Luca Zaia.

Vaccini sui bambini: via libera dal 23 dicembre

"Sul fronte della vaccinazione per i bambini, se la soluzione riusciamo a trovarla coi pediatri di libera scelta credo che diventerà realtà dal 23 dicembre". Lo annuncia il presidente del Veneto, Luca Zaia, facendo riferimento allo sblocco da parte di Ema e Aifa delle prime dosi tra i 5 e gli 11 anni di età.

"La vaccinazione del bambino - ha ribadito il governatore – la decide il genitore che se ha dubbi parla con il pediatra di libera scelta. Dico che gli adulti non devono scaricare il problema sui bambini, quando sento che c'è un 20% di adulti non vaccinati ritengo che prima sia meglio che pensino a vaccinarsi. Non giustifichiamo gli adulti che non si sono vaccinati e che fanno ricadere il problema sui bambini. Detto ciò, confermo che la scelta di vaccinare i bambini spetta ai genitori che si interfacciano coi loro medici di fiducia".

Variante Omicron

Sono 13 i veneti rientrati dal Sudafrica nelle ultime settimane. E la paura che la variante Omicron possa infiltrarsi anche in Veneto è alta. "Sono stati tutti rintracciati - fanno sapere della Regione - e sottopostio a tampone: sono tutti negativi, ma abbiamo fatto attività di contact tracing per evitare il peggio. L'attenzione è alta in attesa di capire se questa variante possa essere altamente contagiosa come quella inglese".

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La situazione nelle province

Esplodono i contagi a Padova, la provincia più colpita dalla nuova ondata: sono 554 gli ultimi positivi emersi, con un totale di 6.587 persone in quarantena. La seconda città per numero di nuovi casi è Vicenza con 523 unità e 5.192 contagi.

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La provincia di Treviso, che oggi registra 475 positivi, ha 5.100 contagi attuali. La città metropolitana di Venezia oggi registra altri 322 nuovi casi e 5.630 contagiati in isolamento, mentre a Verona oggi ci sono 326 nuovi positivi e un totale di 3.669 malati. È diventata pesante la situazione anche a Belluno, con 107 nuovi casi e 750 contagiati, mentre Rovigo resta bassa con 42 positivi in più, che portano il totale a 904.

Da oggi, accesso libero alle prime dosi

Il Veneto continua a spingere sulla campagna vaccinale. "Da oggi l'accesso per le prime dosi lo vogliamo fare diretto, senza prenotazione, abbiano la necessità di permettere a chi vuole vaccinarsi con la prima dose di mettersi in sicurezza subito", spiega il presidente Zaia. "Tutti coloro che hanno prenotato la terza dose quando erano obbligatori i sei mesi – continua – e sono già a cinque mesi dal completamento del ciclo, come nel mio caso, riceveranno una mail in giornata e potranno modificare la loro prenotazione da un link in sicurezza, senza disdire la precedente prenotazione”.

E c’è un’altra novità sul fronte vaccini. “Tutti gli altri che si prenotano da oggi avranno nella mail di prenotazione introdotto un elemento nuovo, ossia un link, per cambiare la prenotazione, senza perdere il posto", aggiunge il governatore. Sono 31.853 le dosi somministrate ieri negli hub vaccinali veneti, divise tra 2.150 prime dosi, 1.525 seconde dosi e 28.178 dosi booster. La popolazione che ha completato il ciclo ammonta al 75,7% (pari all’84,0% degli over 12), di cui il 9,7% ha già fatto la terza dose aggiuntiva.

L’obiettivo: 40mila vaccinati al giorno

Se tutti i veneti che hanno ricevuto la seconda dose di vaccino contro il Covid volessero ricevere la terza dopo cinque mesi, di qui alla fine dell'anno la Regione Veneto dovrebbe somministrarne circa due milioni. E questa "è una cosa pressoché impossibile, a meno che non facciamo tutti squadra". Lo afferma il presidente Zaia, ricordando che lo scorso giugno in Veneto si arrivava a 50mila somministrazioni al giorno.

Prestazione che andrebbe perlomeno uguagliata, secondo Zaia, appoggiandosi anche ai medici di base, senza dimenticare che ora il personale sanitario è però gravato anche dall'immensa mole di tamponi che vengono fatti quotidianamente. "Arrivare a due milioni di dosi entro fine anno è dura, vaccini ne abbiamo e l'obiettivo è farne 40mila al giorno", conclude Zaia.

Il quadro generale

Il Veneto rischia di finire in zona gialla, il governatore Luca Zaia preoccupato per il continuo aumento dei contagi da Covid 19 in tutta la regione. I numeri galoppano, ieri erano 1.265 i nuovi contagi e quasi 30mila le persone positive al Coronavirus in tutta la regione. "Da domani in tutto il Veneto, presso gli hub vaccinali si potrà richiedere l'effettuazione della terza dose senza prenotazione", annuncia Zaia che punta su vaccini e super green pass come modello per scongiurare le chiusure dei Comuni.

La quarta ondata sta travolgendo il Veneto e tutto il Nord Est, per questo i sindaci stanno correndo ai ripari per arginare la piena: a Padova - la provincia più colpita e dove venerdì l'ospedale era arrivato alla saturazione del 100% della terapia intensiva - venerdì scorso Giordani ha introdotto l’obbligo delle mascherine all’aperto nel centro storico, mentre a Verona il primo cittadino Sboarina oggi proporrà al Comitato per l’ordine e la sicurezza di estendere l’obbligo a tutta la città. Da Treviso, invece, l’ex sindaco Giancarlo Gentilini ha lanciato una provocazione: mille euro di multa a chi non si vaccina entro l’anno e il ricorco al saluto romano per evitare i contagi: “salubre e igienico, visto che non c'è alcun contatto”, ha detto l’ex primo cittadino “sceriffo”.

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"Se si continua così, con i numeri di questi giorni, il Veneto nel giro di due-tre settimane finisce in zona gialla. E dopo c'è l'arancione e il rosso. Con il rosso, ricordo, che si chiude tutto”, ha annunciato nelle ultime ore Luca Zaia, che oggi darà un aggiornamento della situazione in diretta streaming, visibile qui sotto a partire dalle 12.30.

La ricetta di Zaia: vaccini e super green pass

"Intanto c'è da dire che verosimilmente, se continuerà così, tutta Italia, o quasi, passerà al giallo nelle prossime settimane. Poi da un lato c'è la partita del Super Green pass – spiega il governatore Zaia – che dovrebbe quantomeno blindare e scongiurare la chiusura di quelle che sono le zone arancioni, che prevederebbero, appunto, la chiusura dei confini comunali e di molte attività come bar e ristoranti. E dall'altro lato, invece, la strategia è quella di vaccinare, e vedo di buon grado che ci sia questa giornata, sembra sia domani, che prevede delle azioni vaccinali importanti”.

Resta alta la preoccupazione per il Veneto. “Noi siamo già in cima rispetto alla quota che ci verrà attribuita mercoledì: nel bollettino delle ultime ventiquattro ore abbiamo un buon bilancio perché abbiamo somministrato oltre 31mila vaccini".