Covid Veneto, il bollettino 6 marzo, giù i contagi: 3.029 casi. Zaia: "Virus casalingo"

Si svuotano lentamente gli ospedali. Il totale dei casi dall'inizio della pandemia in Veneto sale a 1.352.070, quello di decessi a 13.900

Venezia, 6 marzo 2022 - L'emergenza Covid continua a rallentare la corsa in Veneto dal 28 febbraio in zona bianca. Scendono nelle ultime 24 ore i nuovi contagi Covid nella regione, 3.029, rispetto ai 3.866 di ieri (qui i dati del 5 marzo). Le vittime sono 7. Il totale dei casi dall'inizio dell'epidemia sale a 1.352.070, quello di decessi a 13.900. Lo riferisce il bollettino regionale. Si abbassa di poco il numero degli attuali positivi, 49.566 (-62). 

Pressochè stabili rispetto a 24 ore fa gli indicatori clinici: nei reparti non critici sono ricoverati 895 pazienti (-3), nelle terapie intensive 85 (+2).  

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La mappa dei contagi

Progressiva la discesa dei contagi da Covid 19 nella regione, il dettaglio dalle province Venete. Il bollettino odierno segnale nella Città metropolitana di Venezia 624 nuovi casi di positività al coronavirus, nel bacino di Padova sono 643 i nuovi casi. Sono 519 i positivi delle ultime 24 ore registrati a Treviso, mentre sono 588 a Vicenza. Sempre nelle ultime 24 ore a Verona sono stati 333 i tamponi risultati positivi, a Belluno 93 e a Rovigo 126.  

In lieve ripresa la campagna vaccinale 

Sono state 10.271 le ultime somministrazioni, per la maggiorparte dosi addizionali/booster, 7.910, mentre le prime dosi sono state 554, e 1.907 i richiami del ciclo primario. Stabile la percentuale di copertura vaccinale nella fascia pediatrica, con il 32,7% dei ragazzi che ha effettuato almeno la prima dose. 

Zaia: "Covid un virus casalingo"

 "Gli ospedali continuano a svuotarsi: è un virus casalingo che ci permette di gestirlo nella quasi totalità dei casi a livello domiciliare". Così Luca  Zaia, governatore del Veneto, ha commentato l'andamento della pandemia nel consueto punto stampa in diretta. "Molti sono 'Covid per caso' - ha anche aggiunto il presidente -. La verità è che un positivo per caso o ammalato di  Covid ha bisogno di un regime di gestione diverso da una terapia normale. Adesso il livello dei ricoveri sta scendendo, siamo in una fase che ci toglie le preoccupazioni sanitarie. Stiamo raggiungendo i minimi storici, quelli dell'estate 2020, penso che non azzereremo le presenze dei pazienti Covid negli ospedali. Diventerà pazienti più routinari, ma ci saranno sempre e non faranno impazzire le nostre corsie".