Covid Veneto, il bollettino del 22 febbraio. Zaia: "Quarta dose? Noi sempre pronti"

Nuovo exploit di contagi in Veneto, dove in sole 24 ore si passa dai 2mila agli oltre 6mila casi. Sono 24 i morti. Calano gli isolamenti: oggi sono 69mila, 4mila in meno rispetto a ieri. Padova è la zona che risente di pià della crescita, il Veronese rimane la provincia con il più alto numero di persone in isolamento: 13.848

Venezia, 22 febbraio 2022 – Sono tornati a salire i contagi nel Veneto: dopo la caduta al ribasso di ieri con meno di 2mila casi, oggi la curva è tornata a crescere. Segno evidente della diminuzione fisiologica dei test effettuati nel weekend dai cittadini. Sono 6.037 i positivi registrati nelle ultime 24 ore in tutta la regione, ma l’exploit più alto si è avuto nella provincia di Padova con 1.284 nuovi contagi, contro i 331 di ieri. Il dato che rende ottimisti i sanitari è il bilancio delle persone in isolamento, passati in un solo giorno dagli oltre 72mila di ieri ai 69.007 di oggi, con quasi 4mila guariti in poche ore.

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Zaia: "Quarta dose? Noi sempre pronti"

Riguardo all'eventualità di una quarta dose per i soggetti più fragili, il governatore Luca Zaia, a margine di una visita a Padova, ha detto: "Noi siamo sempre pronti, attenderemo le indicazioni e vedremo. Poi spero anche che finisca questa storia dei centri vaccinali e delle quinte, seste, settime dosi". Riguardo all'eventualità di una quarta dose per i soggetti più fragili, il governatore Luca Zaia, a margine di una visita a Padova, ha detto: "Noi siamo sempre pronti, attenderemo le indicazioni e vedremo. Poi spero anche che finisca questa storia dei centri vaccinali e delle quinte, seste, settime dosi".

E sull’abolizione del green pass ha detto: “Sono dibattiti nazionali da cui mi tengo fuori”. Zaia mette così le mani avanti rispetto all'opportunità di eliminarlo dopo la fine dell'emergenza, come vuole la Lega a livello nazionale. “Dico però come ho detto un mese fa – aggiunge – che con questi dati la vedrei un po’ complicata rinnovare lo stato di emergenza dopo il 31 marzo e spero che si finisca”. Per Zaia “è iniziata la fase della convivenza, ne stiamo uscendo”.

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Zaia: "Ne usciremo più umani"

Due anni dopo lo scoppio della pandemia, la situazione appare in miglioramento ovunque, sia nel Veneto che nel resto d’Italia. Ma il governatore Luca Zaia invita i veneti a non abbassare la guardia. “Ci sono stati due momenti peggiori di altri – ha detto Zaia –: l'inizio quando eravamo a mani nude e molti dei morti della prima fase, ora tra vaccini e cure, sarebbero quasi certamente vivi. Poi un altro momento tragico è stato il dicembre 2020 quando tutti avevano coccolato l'idea che l'estate ci avrebbe ripulito dal virus".

"Spero che ne usciremo migliori, magari più umani e rispettosi della sofferenza, più attenti alle libertà altrui – ha proseguito – pensate al valore di una stretta di mano prima e oggi la pandemia. Abbiamo capito cosa significa perdere la libertà. Poi qualcuno è peggiorato e lo si vede dalle dichiarazioni. È cosi: ci sono vini che migliorano con il tempo e quelli che invece sanno di tappo".

Covid Veneto, i dati del 22 febbraio 2022
Covid Veneto, i dati del 22 febbraio 2022

Il bollettino di oggi

Il totale dei contagiati, dall'inizio della pandemia, sale quindi a 1.309.25 in tutto il Veneto, contando i 6.037 positivi registrati nelle ultime 24 ore. I decessi complessivi arrivano a quota 13.750, dei quali 24 morti nell'ultimo bollettino. Il resoconto odierno della regione vede minime variazioni nei dati degli ospedali. Prosegue la rapida discesa del totale dei ricoveri, con 17 dismissioni dalle aree mediche. I pazienti che si trovano nei reparti non critici sono 1.202, con un’oscillazione al rialzo di 10 posti letto occupati rispetto a ieri, mentre quelli in terapia intensiva rimangono sostanzialmente invariati: oggi sono 103 (+1).

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Sono invece 4.000.018 i veneti che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. Si tratta dell'82,4% della popolazione totale – l'89,2% degli over 12 – e, in totale, sono stati somministrati in Veneto 10,7 milioni di dosi, di cui 3,1 milioni di dosi booster.

Province: cosa emerge dai dati

Riesplodono i contagi in tutti il Veneto, il bollettino di oggi segna un altro rialzo dei casi quasi ovunque. È Padova la provincia con il maggio numero dei nuovi casi, 1.284 e 11.383 il totale degli attuali positivi, mentre il Veronese rimane la zona con il numero maggiore di persone in isolamento: sono 13.848, di cui 1.112 nelle ultime 24 ore.

Oggi Treviso registra 957 nuovi positivi che, al netto dei guariti, portano il totale degli attuali contagiati ben al di sotto la soglia dei 10mila: è 9.071 il dato. Nella Città metropolitana di Venezia sono risultati positivi 1.059 tamponi eseguiti ieri ed esaminati nelle ultime ore, per un totale di 11.786 persone in isolamento, a casa o in ospedale. Sopra il migliaio anche i casi emersi oggi a Vicenza: sono 1.032. E il totale dei provvedimenti di isolamento disposti dall’Asl arriva a quota 10.357.

A Belluno, è ancora record di ribasso. Succede da giorni e anche oggi sono soltanto 183 i positivi di oggi, il numero più basso da mesi, con 23.06 contagi in tutto: anche questo è il dato più basso di tutta la regione. Nella provincia di Rovigo si registrano, nelle ultime 24 ore, 296 nuovi casi, che portano a 2.633 il totale dei contagiati.

Covid, morti sul lavoro: Veneto regione più colpita nel Nord Est

I contagi Covid sul lavoro con esito mortale rilevati dall'Inail al 31 gennaio 2022 sono 823 in tutta Italia, pari a un quarto del totale dei decessi denunciati da gennaio 2020, con un'incidenza dello 0,6% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da Covid-19 comunicati dall'Iss alla stessa data. Rispetto agli 811 casi mortali registrati dal monitoraggio del 31 dicembre 2021, i decessi sono 12 in più, tutti riconducibili ai mesi precedenti (nove avvenuti nel 2021 e tre nel 2020). Salvo consolidamenti dei dati, dovuti alle denunce tardive che quindi non compaiono del report e quindi rilevabili nei prossimi monitoraggi, infatti, al momento il mese di gennaio 2022 non presenta denunce di infortuni mortali da contagio.

“La maggioranza delle infezioni di origine professionale – spiega l'Inail – riguarda le donne con il 68,3% del totale”. L'analisi territoriale evidenzia una distribuzione delle denunce del 43% nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 25,6%), del 23,5% nel Nord-Est con il Veneto in cima alla classifica con il 10,2%, del 15,5% al Centro (Lazio 6,9%), del 12,9% al Sud e del 5,1% nelle Isole. Le province con il maggior numero di contagi da inizio pandemia sono quelle di Milano (10,2%), Torino (6,9%), Roma (5,5%), Napoli (4,0%) e Brescia (2,6%).

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