Covid Veneto 28 gennaio, il bollettino di oggi. Zaia: "Monoclonali, primi in Italia"

Nuovo calo dei contagi, oggi sono 16.518 nuovi casi: dato in netta flessione rispetto al picco massimo dei 25mila contagi. Sono 31 i decessi. Non dovrebbero esserci colpi di scena dalla cabina di regia di oggi, il Veneto dovrebbe restare in zona gialla. Omicron dilaga, a Padova e Verona trovata nel 100% dei casi

Venezia, 28 gennaio 2022 –  "Il Veneto è primo in Italia per l'uso dei farmaci monoclonali nella lotta al Covid. Sono 7.222 malati sono già stati trattati con questa terapia su un totale di 41.449 in Italia. Un primato che inorgoglisce, perchè siamo stati i primi a credere in questa nuova frontiera della lotta al Covid quando più di qualcuno storceva il naso e avanzava dubbi". Lo dice il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando l'ultimo rapporto dell'Agenzia Italiana del Farmaco sull'uso di questa terapia in Italia, diffuso oggi. Covid Veneto, oggi 29 gennaio, 15.631 contagiati e 36 morti; calano i ricoveri

"Oggi – prosegue Zaia – pressoché tutti in Italia utilizzano i monoclonali. Non era così quando cominciammo in Veneto, forti delle corrette valutazioni e degli studi dei nostri infettivologi, convinti, allora come adesso, che fosse fondamentale ricercare nuove e sempre più incisive terapie, che potessero salvare vite o evitare ospedalizzazioni".

Covid Veneto, i dati del 28 gennaio 2022
Covid Veneto, i dati del 28 gennaio 2022

Sommario: 

I contagi di oggi 

Nuova sorpresa positiva, in Veneto i casi di Covid sono in netta riduzione. Il report regionale parla infatti di 16.518 nuovi casi, in flessione rispetto ai quasi 25mila del picco massimo toccato in questa nuova ondata. Calano anche i ricoveri, con 48 dismissioni dalle aree mediche e 8 nuovi ingressi nelle terapie intensive. Sono 31 nuovi decessi. Nel mondo della scuola del Veneto, ci sono 12.085 classi in quarantena, pari ad oltre 240mila studenti in Dad. Sono 2mila gli operatori sanitari positivi, perchè  come sottolinea il numero uno della sanità veneta, Luciano Flor  "Omicron non fa sconti".

Medici di base in rivolta, il Veneto fa muro. Flor: "Pensino ai tamponi"

La curva continua a flettere la curva di crescita dei contagi Covid. I dati complessivi dall'inizio della pandemia sono di 1.119.366 contagiati, e 13.097 morti. Calano gli attuali positivi in isolamento, che oggi sono 256.879, una discesa di 5.602 persone in meno nelle 24 ore. Diminuisce il numero dei ricoverati Covid nelle aree mediche, 1.810 (-37), mentre tornano a crescere quelli nelle terapie intensive, 194 (+9).

Monoclonali: Veneto prima regione

Sono stati 41.499, da marzo 2021 al 27 gennaio 2022, i pazienti con Covid-19 iscritti nei registri di monitoraggio degli anticorpi monoclonali, farmaci indicati per persone con malattia lieve o moderata ma ad alto rischio di progressione severa. È in crescita il numero delle prescrizioni settimanali: dal 20 al 26 gennaio sono state 3.199 a fronte delle 2.512 registrate tra il 13 e il 19 gennaio. Continuano a crescere, arrivando a 256 nelle 21 Regioni e Province autonome, le strutture che prescrivono questi anticorpi, che vengono in genere somministrati in day hospital tramite infusione. È quanto emerge dal 43esimo report settimanale dell'Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) sugli anticorpi monoclonali per il Covid-19.

Il Veneto resta in cima alla classifica del numero di richieste del farmaco fatte fino a oggi: 7.222 rispetto al totale nazionale di 41.499. A seguire, il Lazio con 6.103, Toscana con 4.182, Lombardia (3.180), Piemonte (2.737), Campania (2.625), Liguria (2.602), Emilia Romagna (2.462), Sicilia (2.043), Marche (2.020), Abruzzo (1.459), Puglia (1.417), Friuli Venezia Giulia (1.106).

 

Scuole: oltre 12mila classi in quarantena

Sono 12.085 le classi scolastiche del Veneto al momento in quarantena. “Se moltiplichiamo il dato per circa 20 alunni per classe, si capisce l'impatto sulla società". Lo afferma il direttore dell'area Sanità del Veneto, Luciano Flor, dalla sede di Azienda Zero a Padova.

Per ogni classe, si aprono pratiche burocratiche”, sottolinea poi Flor, tornando a chiedere "una semplificazione". I Sisp, i servizi per l’igiene e la sanità pubblica, "non sono male organizzati", come sostengono gli esponenti di opposizione in consiglio regionale, ma "sono molto impegnati a inseguire i contatti e persone completamente asintomatiche", continua Flor sottolineando che il sistema "è stato impostato quando i numeri erano molto più bassi". E infatti "è in corso una riflessione su cosa davvero serve, cosa è utile e quali sono le priorità".

Operatori sanitari, 2mila positivi

Al momento oltre 2mila operatori sanitari del Veneto, su circa 55mila, sono in isolamento perché positivi al Covid. E questa è una delle principali criticità che affliggono il sistema, dal momento che si tratta di un problema "difficile da superare, le contromisure sono limitate", spiega il direttore generale dell'area Sanità, Luciano Flor. Il personale sanitario "usa solo mascherine Fpp2, sono tutti vaccinati, ma Omicron non fa sconti", conclude Flor.

Province: cosa sta succedendo

Oggi a Padova 200 manifestanti hanno partecipato al Procura Day” di Padova, dove gli attivisti del movimento “Veneto No Green Pass” hanno presentato centinaia di denunce contro Draghi e l Governo. 

È ancora Vicenza la provincia con i numeri più alti del giorno, sono 3.365 i contagi scoperti nelle ultime 24 ore, mentre sono 46.783 i cittadini in isolamento. A Verona la provincia dove è più presente la variante Omicron, trovata nel 100% dei campioni analizzati, così come è accaduto a Padova rimane la zona con il più alto numero di cittadini in isolamento: sono 56.876 gli attuali contagiati. I casi registrati oggi nel bollettino regionale sono invece 3.120.

A Treviso i nuovi casi registrati nel bollettino regionale di oggi sono 2.450 , che portano a 41.615 il totale degli attuali contagiati. Seguono a ruota Padova, con 3.096 nuovi casi e un totale di 47.018 cittadini positivi al Covid, e la Città metropolitana di Venezia che oggi rileva 2.608 tamponi positivi, per un totale di 34.075 persone in quarantena. Sono 745 gli ultimi tamponi positivi processati in tutta la provincia di Rovigo, dove la Ulss ha disposto 10.886 provvedimenti di quarantena. Il dato più basso del bollettino di oggi è ancora quello della zona di Belluno, dove ci sono infatti 794 nuovi casi, che portano a 8.269 il totale dei contagiati.

Vaccini: a che punto siamo

In Veneto ha ricevuto la dose booster di vaccino anti Covid il 60,9% della popolazione over 12, pari a 2,6 milioni di persone. Lo riferisce il bollettino quotidiano della Regione Veneto, che segnala che nelle ultime 24 ore sono state somministrate 33mila dosi di vaccino. Il totale dei vaccinati con almeno una dose, sommati a chi si è già prenotato per averla, sfiora ad oggi il 90% degli over 12 (88,8% per la precisione).

Il Veneto resta in zona gialla

Dopo tanti cambi di colore, frutto dell'esplosione dei casi per la diffusione di Omicron, questa potrebbe essere la settimana della stabilità per le Regioni e le province autonome, che lunedì dovrebbero mantenere il quadro attuale: 12 in zona gialla, 5 in arancione e 3 in bianca.

Non sono attesi colpi di scena improvvisi dalla cabina di regia di oggi, il Veneto dovrebbe rimanere in giallo ancora per tutta la prossima settimana. Nessuna scivolata verso l’arancione, ma nemmeno miglioramenti nonostante il calo dei contagi degli ultimi giorni. Mercoledì superata di nuovo la soglia dei 19mila casi, ieri è stato registrato un nuovo calo al ribasso. 

Stando alla tabella degli indicatori decisionali al vaglio dei tecnici, a quanto si apprende, nessuna regione supera le diverse soglie di rischio dei ricoveri per passare dal bianco al giallo, dal giallo all'arancione o dall'arancione al rosso. Salvo sorprese dell'ultimo minuto, dovrebbero quindi restare in zona bianca Basilicata, Molise e Umbria; in zona gialla sono Veneto, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sardegna, Toscana e le province autonome di Trento e Bolzano; in zona arancione Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia e Valle Aosta. Nessuna in zona rossa.

Complessivamente il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 16,7%, quello in area medica al 30,4%. Quanto alle incidenze, la più alta si registra nella zona di Bolzano (3.258,5 casi per centomila abitanti), seguita da Emilia Romagna (2.732,8), Trento (2.637,2), Veneto (2.518) e Liguria (2.467,2). La più bassa in Calabria (541,3) e Sardegna (554,4).

Due anni di pandemia

Sono passati due anni dalla scoperta del primo caso di Covid in Italia. Era il 29 gennaio del 2020, il Paese iniziò a tremare con la coppia di cinesi trovati positivi nella Capitale e ricoverati d’urgenza all’ospedale Spallanzani di Roma.

Non si sapeva ancora molto del virus cinese, da lì a poco sarebbero emersi il paziente zero di Codogno e i primi casi nel Veneto. Il giorno successivo Conte decretò lo stato di emergenza, lo Spallanzani emise il bollettino numero 1 e da quel momento divenne un rito quotidiano. Il resto è storia. Una storia, però, non ancora finita.

Omicron: cosa succede in Veneto

Intanto, in tutto il Veneto, la variante Omicron del Covid ha ormai soppiantato la Delta. Nelle province di Padova e Verona è presente nel 100% dei casi presi a campione, alta l'incidenza anche nelle altre province. Le analisi dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Veneto, nell'ambito dell'attività sorveglianza coordinata dall'IIss, aggiornata al 17 gennaio, hanno trovato la Omicron nel 95,5% dei campioni analizzati, 171 su 179, sui quali è stato ottenuto il genoma completo, provenienti da 13 laboratori distribuiti nella regione. Solo il rimante 4.5% dei casi (8 campioni su 179) apparteneva alla variante Delta.

Rispetto alla precedente sorveglianza del 3 gennaio, la variante Omicron ha mostrato un aumento della prevalenza di 29.4 punti percentuali, passando dal 66.1% al 95.5% in 14 giorni, diventando quindi la variante prevalente. La frequenza Omicron è distribuita piuttosto equamente tra le diverse province, con punte del 100% a Verona e a Padova. A Venezia è Omicron il 93% dei contagi, a Vicenza il 97%, a Belluno il 94%. Solo Treviso con l’89% e Rovigo con 85% sono sotto il 90%. Tutti i campioni della variante Omicron identificati in Veneto appartengono al lineage BA.1, il lineage prevalente nella maggior parte dei Paesi europei.

Obbligo vaccinale, Verona dice no

Partirà da Verona il ricorso nazionale contro l’obbligo vaccinale e la sospensione dello stipendio per i militari delle Forze Armate, a impugnare le circolari attuative è la legale veronese Giulia Monti che, insieme alla sorella, a febbraio depositerà il ricorso al Tar del Lazio per chiedere il reintegro dei militari dell'Esercito attualmente sospesi per non aver ottemperato all'obbligo di legge dell'obbligo vaccinale, scattato dal 15 dicembre, e che prevede la sospensione dello stipendio per non più di sei mesi.

Nelle scorse settimane, il Tar ha respinto il ricorso dei Vigili del fuoco, ma in questo caso Giulia Monti potrebbe avere trovato il cavillo per aprire un varco nella strategia difensiva.