Covid Veneto 29 dicembre, 8.666 casi e 23 morti. Zaia: "Vicini al punto di non ritorno"

Nuovi record di contagi dall'inizio della pandemia, superata la soglia degli 80mila positivi. Oggi fumata bianca del Cts sulla quarantena breve per i vaccinati, Zaia: "Eliminarla per chi ha fatto la terza dose"

Venezia, 29 dicembre 2021 - La crescita dei contagi è “esponenziale”, il Veneto trema sotto il peso dei nuovi numeri. Oggi ci sono 8.666 nuovi casi in più, che portano a 80.456 il totale dei veneti attualmente positivi (+4.485 al netto dei guariti). Sono 23 i nuovi decessi registrati dai Comuni, per un totale di 12.358 vittime della pandemia negli ultimi due anni. La morsa continua del Covid continua a stringere: già iericon i 7.043 nuovi casi, la regione aveva raggiunto il record di nuovi contagi per gli ultimi 22 mesi, ma oggi la situazione è esplosa. 

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Covid Veneto, i dati del 29 dicembre 2021
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Zaia è preoccupato per il dilagare della quarantena che, tra l’isolamento dei positivi e dei contatti stretti, rischia di paralizzare servizi e attività produttive. “Siamo davanti ad un problema mondiale, dobbiamo guardarci attorno per capire come muoverci, chiedo di valutare se i vaccinati con terza dose, asintomatici, possano evitare la quarantena”, sottolinea il governatore del Veneto, Luca Zaia. Ecco cosa ha deciso oggi il Cts: le regole sulla quarantena.

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“Nel marzo del 2020, quando la quarantena era di 15 giorni, il governo fece su nostra richiesta un decreto per consentire ai sanitari asintomatici che avevano contatti con positivi di continuare a lavorare. Gli ospedali altrimenti si sarebbero svuotati”, continua il presidente veneto. Sul fronte dei tamponi, Zaia evidenzia che “in Veneto siamo arrivati a 160mila al giorno. Siamo vicini al punto di non ritorno, spero che resti solo una preoccupazione ma anche il tema dei magazzini rispetto a tamponi e reagenti rischia di farsi sentire”.

Cosa succede oggi in Veneto: 

Tracciamento in tilt

“Con 8mila contagiati in un giorno, occorre fare 8mila telefonate, pensate che call center serve”, dice Zaia, che teme un collasso del sistema. “Se poi ognuno di questi ha avuto contatti stretti con 3, 4 o 5 persone, avete presente le dimensioni del fenomeno. Possiamo continuare così? E chiaro che con questi volumi il tracciamento salta del tutto”, continua. “Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie trasmissibili (Ecdc) nei giorni scorsi ha raccomandato l'uso del tampone fai da te, almeno per chi e asintomatico. È una soluzione che noi abbiamo proposto più volte in passato, ma ci hanno sempre osteggiato”.

Boom di ricoveri

Sono 1.290 i pazienti affetti dal virus ricoverati negli ospedali veneti (+126), ai quali si aggiungono altri 190 malati gravi nelle terapie intensive ( +12). Il tasso di occupazione delle terapie intensive in Veneto  da parte di malati covid è 17% e quello dei reparti non critici al 18%. E il presidente Luca zaia lo ripete da giorni: la zona arancione è ormai dietro l'angolo, con le nuove restrizioni che porterà, soprattutto per i non vaccinati e per chi ha il green pass base (qui le differenze con il certificato rafforzato).

I contagi, provincia per provincia

È Treviso la provincia che oggi registra il più alto numero di nuovi casi nel Veneto: sono 1.635 e 14.523 le persone attualmente positive che si trovano in isolamento domiciliare. Segue a ruota la città metropolitana di Venezia, con 1.606 nuovi contagi e 14.089 cittadini positivi al virus, mentre a Padova oggi ci sono 1.605 persone risultate positive nelle ultime 24 ore, per un totale di 16.047 cittadini in quarantena.

Nella provincia di Vicenza gli ultimi contagi sono 1.500, che portano il conteggio totale a 13.725. Sono 1.351 i contagi tracciati a Verona, resta altissimo il totale dei positivi in quarantena, che sono 13.256. Sale a morsa del Covid anche nelle province di Belluno, con 246 nuovi casi e 1.821 contagi in tutto, e Rovigo che oggi registra altri 399 positivi, con 2.602 cittadini in quarantena.

Vaccini: oltre 9milioni di dosi

Superate in Veneto le 9 milioni di dosi di vaccino anti-Covid19 inoculate dall'inizio della campagna vaccinale ad oggi. Lo dice il rapporto quotidiano della Regione Veneto. Più di un milione e mezzo le terze dosi, 1.621.075 per la precisione, e 54mila le dosi inoculate nelle ultime 24 ore. L'87% della popolazione veneta over-12 risulta ad oggi coperta da almeno una dose di vaccino, pari a 3,8 milioni di persone.

Assindustria Venetocentro ha deciso di sostenere con 50mila euro la campagna “Un vaccino per Noi", l'iniziativa promossa da Medici con l'Africa Cuamm per portare il vaccino anti-Covid in Africa. I soldi degli industriali del Veneto verranno devoluti al Monzambico, paese confinante con il Sudafrica dove è stata sequenziata la variante Omicron.

Capodanno: fuochi d’artificio vietati

Niente botti, petardi e spettacolo pirotecnici. Il provvedimento, che è già stato siglato in quasi tutte le città del Veneto e d'Italia, ha lo scopo di evitare gli assembramenti. A Jesolo entra in vigore oggi stesso e sarà valido fino al 31 gennaio. La violazione delle disposizioni comporta il pagamento di una sanzione di 200 euro.

“Lockdown per i no-vax”

“Con questi numeri e il tracciamento ormai saltato, il lockdown per i non vaccinati diventa una soluzione inevitabile. Non possiamo permetterci, e non sarebbe neanche giusto, restrizioni generalizzate a causa di una minoranza ancora troppo numerosa”. È quanto affermano i consiglieri regionali del Partito Democratico “alla vigilia del Consiglio dei Ministri che dovrà decidere le nuove misure per fronteggiare l'impennata dei contagi”.

È una spallata alle posizioni di Zaia quelle dei consiglieri Dem, decisi a tracciare una linea tra vaccinati e no-vax. “Il presidente Zaia finora si è mostrato scettico sull'ipotesi del lockdown per i non vaccinati, ma i semplici rimbrotti per chi, dopo oltre un anno e di fronte a dati chiari continua a rifiutare l'immunizzazione, non bastano”, sottolinea Anna Maria Bigon, vicepresidente della commissione Sanità a palazzo Ferro Fini.

“Quale sarebbe la proposta alternativa per frenare i contagi, visto che, parole di Luca Zaia, l'infezione di oggi è peggiore di quella del 2020? Ben venga quindi un'ulteriore estensione del Green pass rafforzato a tutti i lavoratori – continua – in assenza di un obbligo vaccinale è la soluzione migliore per convincere i più refrattari. Solo così potremmo poi pensare di allentare le regole su quarantena e isolamento”.

Treviso, bombola di Gpl davanti all’hub vaccinale

Una bombola di gas Gpl è stata fatta trovare questa mattina davanti all'ingresso del centro vaccinale di Villorba, nel Trevigiano. Sono intervenuti i vigili del fuoco per rimuovere la bombola che è poi risultata essere vuota. Sul posto ha compiuto accertamenti la polizia, ma fino a questo momento non risultano indizi che possano ricondurre agli autori di quello che potrebbe essere un gesto di intimidazione. Nelle scorse settimane il centro, fra i più grandi del Veneto, aveva subito un raid punitivo

Quadro preoccupante

Ieri, la regione ha superato una soglia psicologica choccante: più di 7mila nuovi contagi. E in più, c'è il rischio paralisi per l'altissimo numero di persone bloccate in casa tra quaranena e isolamento. In più, i vicini di casa dell'Emilia Romagna hanno sentenziato che basta un tampone rapido positivo per finire reclusi, senza la conferma del test molecolare.

Per questo, Zaia è tornato a chiedere con grande forza una revisione della quarantena, andando oltre alla versione breve per chi è vaccinato che verrà esaminata oggi dal Cts. Zaia ne chiede proprio l'eliminazione. "Tra ospedalizzati, contagiati, contatti stretti e quant'altro rischiamo di mandare in quarantena mezza Italia", ha spiegato in un'intervista al Corriere della Sera. Il governatore sottolinea che "sono migliaia le persone che hanno già fatto la terza dose e che pur essendo asintomatiche sono costrette a rimanere in isolamento per 7 giorni in quanto hanno avuto un contatto con un positivo". 

L'altro dato che Zaia sottolinea è quello delle ospedalizzazioni. "I numeri sono un terzo rispetto ad un anno fa. Lo scenario è cambiato radicalmente", sottolinea. Anche sui tamponi va alleggerito il sistema. Il governatore chiede di eliminare quelli ad inizio e fine quarantena per gli asintomatici che hanno avuto un contatto con un positivo, "destinandoli solo ai sintomatici".