Covid Veneto, bollettino 3 maggio: oggi 364 contagi, 4 decessi

Salgono di poco i nuovi positivi in Veneto nelle ultime 24 ore (+45). Scendono i morti, ieri sono stati 4, due giorni fa furono 15. Stabili ricoveri e terapie intensive

Il bollettino in Veneto del 3 maggio

Il bollettino in Veneto del 3 maggio

Venezia, 3 maggio 2021 Piccola crescita per quanto riguarda i nuovi contagi da Covid-19 in Veneto. Dal bollettino di oggi i nuovi positivi risultano 364, 45 in più rispetto ai numeri comunicati ieri. Scendono i decessi: nelle ultime 24 ore sono 4, undici in meno. A fronte dei 9.537 tamponi effettuati ieri dalla Regione Veneto il tasso d’incidenza è del 3,82%.

Da febbraio 2020, il totale dei positivi al virus è di 413.506, i morti finora sono stati 11.369. Dall’inizio della pandemia nella regione sono stati fatti 5.037.618 tamponi e 4.371.729 test rapidi. Gli attualmente positivi sono 21.923.

Ancora in calo ricoveri e terapie intensive

Ormai stabile da settimane il calo degli ospedalizzati. I pazienti attualmente ricoverati in Veneto per malattia Covid sono 1.391: di questi 1.208 (-1) si trovano in reparti non critici, mentre 183 (+1) occupano le terapie intensive. Il totale dei dimessi, e quindi curati, dall’inizio dell’emergenza sanitaria è di 20.571.

Covid Veneto, bollettino 2 maggio: crollo dei positivi, 15 decessi - Covid, variante indiana: 2 casi dopo rientro dal Bangladesh Professore dell'Università di Padova difende Crisanti: "La scienza non può diffamare"Padova, la Procura apre inchiesta su forniture test rapidi per il Covid  

Vaccino, completato il 10,9% dei cicli

Sono 37.037 le dosi di vaccino somministrate ieri in Veneto, per un totale di 1.750.522 dall’inizio della campagna vaccinale: l'86,4% delle forniture regionali. La settimana appena conclusasi è stata quella con il maggior numero di somministrazioni in assoluto: 254.501.

Di quelle inoculate ieri, 26.098 sono prime dosi mentre i richiami sono stati 10.939. In totale, i residenti in Veneto che hanno ricevuto almeno una dose sono 1.182.698, il 24,2% della popolazione totale. A ricevere anche il richiamo sono state 529.777 persone, il 10,9% degli abitanti.

La popolazione oltre gli 80 anni coperta con almeno una dose è il 95,7%. Gli ultrasettantenni sono il 72,4%, gli over 60 il 30,4%. I disabili con almeno una dose sono il 67,5%, i vulnerabili il 58,8%.

Zaia: “Curva in calo, ma non abbassiamo la guardia”

“La curva dell'infezione è in calo, da giorni, ma non in un modo così importante sopratutto nelle terapie intensive. L'algoritmo ci dice che continuerà il calo, ma non bisogna abbassare la guardia”. A parlare è il presidente del Veneto, Luca Zaia, che nella conferenza stampa post comunicazione del bollettino ha commentato gli ultimi dati sul Covid registrati nella regione.

“Gli esperti - ha aggiunto - ci dicono che la buona stagione dovrebbe aiutare, perchè si vive di più all'aperto. Ma non è questo un salvacondotto per non portare più la mascherina e non evitare gli assembramenti, che sono la vera preoccupazione. Quando si hanno 364 persone positive in un giorno, vuol dire che il virus c'è ancora”.

Nessun problema alla commissione d’inchiesta in Consiglio”

Zaia, incalzato dalle domande, non si è detto sorpreso della richiesta, da parte dei partiti d'opposizione, di istituire una commissione d'inchiesta in Consiglio regionale sulla gestione della pandemia durante la seconda ondata: "Non abbiamo mai rifiutato - ha detto - l'istituzione di una commissione d'inchiesta. È governata da un esponente dell'opposizione? C'è la massima garanzia. È il minimo che poteva scaturire da questo dibattito”.

Pungolato sul massiccio uso di tamponi rapidi per contenere il Covid in Veneto, il governatore ha poi dichiarato: “Io capisco che si faccia fatica a dimostrare che noi amministratori, abbiamo scelto tutto… Ma siamo disposti ad andare 'al vedo' fin che si vuole. Noi abbiamo sempre detto 'fate più tamponi che potete'. Ma se ci fosse un'alea di discrezionalità su una scelta del genere potrei rovesciare la visione. E dire: secondo voi potevamo anche scegliere di non fare diagnostica, o non fare i tamponi rapidi che in tutto il mondo sono utilizzati?”, ha concluso.