Covid Veneto, il bollettino oggi 23 febbraio. Zaia: "Fine stato di emergenza? Bel segnale"

Sono 4.493 i nuovi contagi, curva in lenta discesa. Calano anche i ricoveri negli ospedali. Nelle province i contagi sotto quota mille, alto il numero delle vittime: 27, nelle ultime ore. Al via il piano di recupero delle liste d’attesa: 72 mila interventi in coda

Venezia, 23 febbraio 2022 –  “Che lo stato di emergenza non verrà prorogato è una buona notizia. Se sarà confermato è veramente un bel segnale”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, accoglie la notizia delle dichiarazioni espresse dal presidente del Consiglio dei Ministri. “Oggi le condizioni del contagio ci permettono di dire che siamo entrati nella fase di convivenza”, prosegue il governatore.

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“Anche con questo provvedimento, quindi, si va a in infondere maggiore fiducia nella popolazione e si va a decretare quel percorso che tutti abbiamo auspicato e che ora può finalmente avere inizio”. Ma non solo. “I dati, del resto, ci dicono che nonostante i tamponi confermino che ci sono ancora tanti contagi – conclude Zaia – la stragrande maggioranza sono asintomatici e, in queste ultime settimane, non si traducono in eccessivi ricoveri. C'è quindi da evidenziare che il virus è cambiato e sono mutate anche le ricadute sulle strutture ospedaliere, tanto vero che il Veneto ha già riaperto alle visite dei familiari e avviato il programma per il recupero delle prestazioni specialistiche ambulatoriali”.

Bollettino Covid Veneto, 23 febbraio 2022
Bollettino Covid Veneto, 23 febbraio 2022

Il bollettino di oggi

La curva dei contagi da Covid torna in discesa nel Veneto. Sono 4.493 i positivi registrati nelle ultime 24 ore in tutta la regione (-1.544). Nelle province scendo sotto quota mille i casi di positività (qui i dati di ieri 22 febbraio). Dato in progressivo miglioramento anche quello complessivo degli attuali positivi scesi dai 69.007 di ieri 22 febbraio ai 64.405 (- 4.602) di oggi. Si assiste a un lento progressivo svuotamento degli ospedali, i pazienti che si trovano nei reparti non critici sono 1.189 (-13), mentre in terapia intensiva sono 101 (-2). 

Il totale dei contagiati, dall'inizio della pandemia, sale quindi a 1.313.849 in tutto il Veneto. Alto il numero delle vittime: i decessi complessivi arrivano a quota 13.777, dei quali si contano 27 morti nell'ultimo bollettino. 

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Province: sotto i mille contagi

Calo ma non ancora un crollo decisivo dei contagi Covid nelle sette province venete. È la città metropolitana di Venezia la provincia con il maggior numero dei nuovi casi, 975 e 11.302 il totale degli attuali positivi. Segue Padova con 926 nuovi casi che porta a 10.966 gli attuali positivi presenti nella provincia.  Oggi Verona registra 764 nuovi positivi che, al netto dei guariti, portano il totale degli attuali contagiati a 11.972 unità. A Treviso sono risultati positivi 726 tamponi eseguiti ieri ed esaminati nelle ultime ore, per un totale di 8.676 persone in isolamento, a casa o in ospedale. Mentre a Vicenza sono 712 le persone infettate dal coronavirus. E il totale dei provvedimenti di isolamento disposti dall’Asl arriva a quota 9.492. Sono 222 i nuovi positivi a Rovigo e 179 a Belluno, il totale degli attuali positivi è rispettivamente di 2.504 e 2. 230 unità. 

Campagna vaccinale in frenata

Progressivo rallentamento dell'attività vaccinale in Veneto, con percentuali di copertura della popolazione che vanno dall'81,2% per il completamento del ciclo primario (prima e seconda dose), e il 62,9% dei residenti che hanno fatto anche la dose addizionale/booster. Ieri 22 febbraio le somministrazioni sono state 8.477, delle quali solo 267 prime dosi, 1.403 richiami, e 6.807 addizionali.

Protezione civile, Zaia: “12 mila volontari sul campo per l’emergenza Covid”

"Buon compleanno alla Protezione Civile. Domani, giovedì 23 febbraio 2022 le donne e gli uomini di questa organizzazione di volontariato solidaristico spegneranno trenta candeline, che equivalgono a trent'anni di impegno e lavoro per la prevenzione del territorio e il soccorso dei cittadini. Parliamo di persone che hanno scelto di mettersi a disposizione della cittadinanza nei momenti più difficili rappresentati da catastrofi, quali terremoti o alluvioni. Una squadra al top: donne e uomini che, di fronte a una emergenza, sono i primi ad arrivare e gli ultimi ad andarsene. Una squadra che, da quando è stata organizzata e istituita formalmente a livello nazionale nel 1992, garantisce la sicurezza della gente, che e' consapevole che se e quando dovesse capitare qualcosa di brutto, non e' sola, ma trova tante mani pronte a dare una mano". Sono le parole di auguri del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, rivolte al Sistema di Protezione Civile che, in Veneto, "ha rappresentato anche un valore in più durante la emergenza da Covid19 con oltre 12mila volontari sul campo che hanno messo a disposizione gratuitamente, per la propria popolazione, ben 425mila giornate uomo".

"Un grazie di cuore, quindi, alla nostra Protezione Civile e ai tecnici regionali- ha concluso il presidente - che hanno saputo, nei momenti più duri, anche rappresentare nel profondo lo spirito tipico dei veneti, sempre pronti con abnegazione e passione a mettersi in gioco per il prossimo perchè, come ricordo spesso, e' solo stando uniti e in squadra che si va lontani e si vince".

Al via il piano di recupero delle liste d’attesa: 72 mila interventi da recuperare

E' iniziata in Veneto l'operazione di recupero delle prestazioni in lista d'attesa causata dal blocco imposto dalla quarta ondata di epidemia di Covid. La Giunta regionale, su proposta dell'assessora alla Sanità Manuela Lanzarin, ha infatti approvato una delibera specifica, stanziando 40 milioni 981 mila euro, dei quali 31 milioni di euro per le strutture pubbliche e più di 9 milioni per le private convenzionate.

Il gap da recuperare è di circa 72 mila interventi chirurgici richiedenti il ricovero e di circa 325 mila prestazioni ambulatoriali, screening compresi. Tali numeri sono stati fissati dopo aver sentito ogni singola Ullss. "Come promesso - sottolinea l'Assessore Lanzarin - abbiamo messo in campo uno sforzo importante, che prevediamo, salvo altri imprevisti, possa concludersi a fine anno. Mentre ancora il sistema sanitario è impegnato sul fronte dell'assistenza e cura di una pandemia che sembra regredire ma non è certo scomparsa, lanciamo un'altra sfida: tornare quanto prima alla normalità di visite e interventi, un obbiettivo ambizioso ma necessario".