Acqua, ordinanza anti spreco nel Trevigiano: "Usate la doccia non la vasca"

A fronte dell'emergenza idrica ciò che sgorga dai rubinetti va usato solo per usi alimentari e igienici. Nell’ordinanza di 6 comuni, no ad innaffiare giardini o lavare l'auto, sì invece per gli orti

La doccia limita lo spreco d'acqua rispetto al bagno nella vasca

La doccia limita lo spreco d'acqua rispetto al bagno nella vasca

Treviso, 29 aprile - Meglio la doccia, la vasca piena d'acqua è uno spreco. Non è un divieto, ma è piuttosto un consiglio quello che sei Comuni della provincia di Treviso hanno rivolto alla cittadini, all'interno di un'ordinanza che mira a prevenire e limitare i problemi dovuti alla siccità. Oltre al classico "chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti", prediligere la doccia assieme ad altri 'consigli' è contenuto nel documento sottoscritto e condiviso dalle amministrazioni di Breda di Piave, Carbonera, Maserada sul Piave, Ponzano Veneto, Silea e Villorba, per la limitazione dell'impiego di acqua potabile e da pozzo artesiano.

Emergenza idrica

Il provvedimento fa riferimento all'emergenza idrica, per la quale la Regione del Veneto aveva già emanato una propria direttiva, ma anche al recente Decreto Legge per contrastare la scarsità idrica e potenziare l'adeguamento delle infrastrutture idriche, in base al quale è stata istituita una apposita Cabina di regia nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei ministri, con la nomina a breve di un commissario straordinario.

L’1 febbraio ha preso via il progetto europeo il progetto europeo Life Climax Po. L'acqua che fuoriesce dai rubinetti - recita l'ordinanza dei sei Comuni - va dunque usata esclusivamente per gli usi alimentari e igienico-sanitari. Non va utilizzata assolutamente per il lavaggio di cortili e piazzali, di automobili, per il riempimento di vasche, fontane e per l'irrigazione di prati e giardini privati. È vietato l'uso anche dell'acqua di pozzo artesiano, per la quale vanno montati rubinetti, per impedire che fuoriesca a getto continuo. Viene invece consentito l'uso dell'acqua per i servizi pubblici di igiene urbana, per il verde pubblico, per i campi da gioco, per l'utilizzo zootecnico o produttivo; 'salvi' anche le piantine negli orti familiari e i piccoli vasi di fiori. "Abbiamo deciso di operare in modo congiunto - hanno riferito i sei sindaci - di creare un'area il più possibile estesa per far capire quanto sia determinante un impegno condiviso per contrastare un fenomeno determinato sia dai cambiamenti climatici sia dal poco rispetto per un bene prezioso come l'acqua". Per le violazioni più gravi sono previste multe fra 25 e 500 euro. Riprendendo la recente campagna di comunicazione della Regione Veneto, l'ordinanza contiene gli inviti senza sanzioni, come quello di montare nei rubinetti i dispositivi frangigetto, che possono consentire un risparmio idrico fino al 50%; oppure non utilizzare acqua corrente per il lavaggio ma solo per il risciacquo di piatti o verdure; infine, usare con parsimonia l'acqua per lavarsi i denti o radere la barba e, infine, prediligere la doccia al bagno.