Covid, ristoro da 800mila euro a medici specializzandi Università di Verona e Padova

Siglato l'accordo con la Regione per premiare i sanitari: cifre pro capite da 1.400 a 350 euro a seconda dell'impegno e del 'rischio biologico’ corso durante la pandemia

Medici protetti da presidi sanitari anti Covid pronti ad accogliere il primo paziente

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Veneto, 17 aprile 2023 - Quasi 800mila euro stanziati dalla Regione Veneto come 'ristoro' per i giovani medici specializzandi che si sono impegnati in prima linea durante l'emergenza Covid. L'importo sarà assegnato pro capite secondo tre scaglioni da 1.400 euro, 750 euro e 350 euro, a seconda dell'attività svolta. Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha firmato il protocollo d'intesa con le Università di Padova e Verona, siglato a loro volta dai due rettori, che contiene i criteri e le modalità di erogazione dei benefici ai medici specializzandi, previsti dalla legge regionale nr. 34 del 17 novembre 2020, in relazione all'impegno profuso per far fronte all'emergenza Covid-19, anche in condizioni di rischio biologico, e al ristoro dello stato di disagio conseguente allo svolgimento delle attività e alle misure organizzative adottate. In proposito la giunta regionale ha già stanziato la somma complessiva di 784 mila euro.

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Zaia: "Significato di gratitudine"

''Questi giovani medici - dice il Governatore - hanno dato un contributo fondamentale in un lungo periodo di tempo coinciso con la più grave emergenza sanitaria della nostra storia moderna. Per questo, quanto stanziato per loro ha prima di tutto un significato di gratitudine, che rinnovo in questa occasione''. Il protocollo d'intesa prevede che i criteri per il riconoscimento dei benefici legati all'emergenza Covid siano il disagio da impegno profuso nell'esercizio delle proprie funzioni; il disagio organizzativo; l'entità potenziale del rischio biologico; il grado di continuità dell'incidenza dei primi tre criteri nel periodo tra il 21 febbraio 2020 e la conclusione dello stato di emergenza.

Tre fasce a seconda del rischio biologico

I beneficiari sono suddivisi in tre fasce, individuate a seconda dell'entità dell'impegno richiesto, con un compenso di 1.400 euro per la prima, 750 euro per la seconda e 350 euro per la terza. La prima fascia ricomprende gli specializzandi che, nelle unità operative di assegnazione, sono stati coinvolti in modo prevalente nelle attività mediche e assistenziali contraddistinte da massimo disagio organizzativo e di massimo rischio biologico potenziale. La seconda fascia riguarda gli specializzandi impegnati in attività connesse all'emergenza Covid attraverso attività di supporto da medio disagio organizzativo e rischio biologico potenziale. La terza fascia interessa gli specializzandi impegnati in reparti, servizi, o attività contraddistinti da basso disagio organizzativo e basso/medio rischio biologico potenziale, che, nel periodo dell'emergenza, hanno risposto a fabbisogni assistenziali non assicurabili in reparti Covid dedicati.

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Erogazioni decise da Ulss e Aziende ospedaliere

Il 100% degli importi pro capite sarà assegnato qualora la presenza presso i servizi o i reparti sia stata pari o superiore al 60% del numero delle giornate complessive di attività effettuabili in relazione all'impegno richiesto. Il 70% sarà assegnato qualora la presenza sia stata tra il 40 e il 60% delle giornate. Il 40% andrà a chi ha erogato una presenza tra il 20 e il 40%. Ad attestare l'impegno erogato saranno le direzioni sanitarie delle Ulss e Aziende ospedaliere interessate.