Chi era Loris De Barba, l’alpinista-fotografo precipitato dalle Torri del Camp: voleva immortalare il tramonto

Il 71enne di Limana (Belluno) era salito sulla Seconda Torre delle Dolomiti. É caduto sopra una parete verticale per una cinquantina di metri. Nel 2022 aveva vinto il premio Pelmo d'Oro

Il corpo senza vita del 71enne Loris De Barba è stato recuperato dal soccorso alpino

Il corpo senza vita del 71enne Loris De Barba è stato recuperato dal soccorso alpino

Belluno, 8 settembre 2024 – Era salito in vetta per fotografare il tramonto ed è precipitato da una delle Torri del Camp, nel Bellunese. È morto così il 71enne Loris De Barba, fotografo ed escursionista molto noto tra gli amanti della montagna.

Le sue amate Dolomiti si sono trasformate in una trappola, l’alpinista è stato ritrovato morto stamattina dal soccorso alpino di Agordo, dopo che la moglie ieri sera aveva dato l'allarme non vedendolo tornare da una escursione fotografica.

Nello zaino aveva tutto il materiale fotografico, De Barba era alla ricerca dello scatto perfetto. Era partito ieri pomeriggi verso la cima della Seconda Torre. Dai primi rilievi, pare sia scivolato sopra una parete verticale, cadendo per una cinquantina di metri e fermandosi prima di un salto di roccia, a 2.300 metri di quota. I soccorritori lo hanno recuperato con un verricello da un elicottero.

Chi era Loris De Barba

Loris De Barba viveva a Limana ed era molto noto nel Bellunese per la sua passione per l'alpinismo e la fotografia. Nel 2022, aveva vinto il prestigioso Pelmo d'Oro, un importante riconoscimento al mondo dell’alpinismo e della cultura delle Dolomiti Bellunesi.

“Dimentica i tuoi limiti”

Era un grande amante della montagna: oltre a immortalarla con il suo obiettivo fotografic – che pubblicava con l’ashtag #dimenticaituoilimiti – raccontava le imprese nel suo blog personale. “Abito a Limana, Belluno, da più di 35 anni frequento la montagna – si legge nel blog – preferendo le zone poco frequentate e le salite sui 4000 delle Alpi".

"La passione per l’ambiente invernale e in particolare la pratica dello scialpinismo – continua il suo racconto – mi hanno portato a scoprire delle zone poco o per niente frequentate. Alla passione per la montagna ho associato quella della fotografia, senza comprendere però quale delle due sia predominante”.

L’allarme e il ritrovamento

A dare l'allarme ieri sera è stata la moglie, preoccupata perché non aveva più notizie del marito. Alle 23, la telefonata ad un amico soccorritore di Belluno, che poi ha innescato la catena dei soccorsi. L’auto del 71enne è stato subito ritrovata nel parcheggio di Malga Framont, da lì i volontari del soccorso alpino sono saluti verso l’Alta Via, il sentiero che si interseca con il rientro della Ferrata e la salita alle Torri.

Il cadavere è stato avvistato intorno alle 3 di questa notte sotto la Seconda Torre di Camp. Ormai era troppo buio per intervenire e, essendoci le condizioni per recuperare il corpo, hanno atteso le prime luci dell’alba per tornare sul posto. È stato l’elicottero Falco 2 a recuperare con un verricello la salma e trasportarla a valle.