Luna cinerea: Nasa pubblica fotografia scattata dalla veneta Giorgia Hofer

Il fenomeno era già stato studiato da Da Vinci e da Galileo. Nello scatto anche l'allineamento con Venere e la chiesa di San Pietro di Cadore

Luna cinerea foto di Giorgia Hofer pubblicata dalla Nasa

Luna cinerea foto di Giorgia Hofer pubblicata dalla Nasa

Veneto, 26 marzo 2023 - Dopo la cometa dei Neanderthal, la congiunzione Luna-Venere: la Nasa seleziona come astrofotografia del giorno (Apod), tra quelle scattate da astrofili in tutto il mondo, le immagini di due italiani. É l'Unione Astrofili Italiani (Uai), della quale fanno parte entrambi gli autori degli scatti, a evidenziare il successo registrato. All'indomani dell'immagine della cometa dei Neanderthal, stella che passa ogni 52mila anni, catturata da Rolando Ligustri, è stata la volta dell'immagine della congiunzione fra la Luna e Venere del 23 marzo 2023, ripresa da Giorgia Hofer, di Vigo di Cadore, in privincia di Belluno.

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La luna cinerea scoperta da Da Vinci

Nella foto l'evento astronomico è ripreso insieme alla chiesa di San Pietro di Cadore al crepuscolo serale. Nell'immagine è evidente il fenomeno della luce cinerea, che si manifesta pochi giorni dopo la Luna nuova: mentre la Luna presenta una sottilissima falce illuminata direttamente dal Sole, la luce solare che colpisce la Terra viene riflessa verso la Luna, illuminando in modo più debole la parte restante della superficie lunare rivolta verso la Terra. Il fenomeno era stato intuito da Leonardo da Vinci attorno al 1510 e circa un secolo più tardi Galileo Galilei ne spiegò il meccanismo.

Luna cinerea foto di Giorgia Hofer pubblicata dalla Nasa
Luna cinerea foto di Giorgia Hofer pubblicata dalla Nasa

Astrofotografa Hofer: "Momento magico"

L'astrofotografa Hofer ha accompagnato la foto con una riflessione sull'orizzonte che "nel dizionario é definito come 'la linea circolare apparente che segna ai nostri occhi l'incontro del mare o della terra con il cielo'. Per me, che vivo in montagna, l'orizzonte non è rotondo, ma piuttosto si tratta di una linea frastagliata definita dalle sagome delle Dolomiti, che amo fotografare assieme al cielo notturno. Non sempre però i fenomeni celesti si vogliono far riprendere con le montagne; conoscendo bene il territorio in cui vivo mi diverto anche a trovare gli allineamenti migliori tra ad esempio congiunzioni ed elementi del paesaggio, come i rifugi o le chiesette, che popolano ampiamente il nostro ambiente alpino. Non è sempre un compito facile, perché oltre ad esserci il giusto allineamento, ci deve essere anche la giusta luce, che il più delle volte dura pochi preziosi minuti. Ma quando tutto combacia e la fotografia che hai sognato si presenta davanti a te, beh quello è un momento magico".