Maltempo Veneto, allerta neve e valanghe: stato di attenzione della protezione civile

Lunedì e martedì previste precipitazioni nevose fino a quote collinari, criticità gialla per il pericolo valanghe

Maltempo, nevicate

Maltempo, nevicate

Venezia, 22 gennaio 2023 - Ancora maltempo e neve sulla regione. Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile del Veneto ha emesso oggi un avviso in cui dichiara uno stato di attenzione per domani, lunedì 23 gennaio, e dopodomani per nevicate. Sono previste precipitazioni nevose fino a quote collinari, con probabili accumuli anche consistenti sulle Prealpi e di qualche centimetro in alcuni fondovalle prealpini e sui colli.

In pianura neve mista a pioggia

In pianura le precipitazioni potranno assumere carattere di neve mista a pioggia o a tratti neve, specie nelle prime ore e sulle zone più interne. Rinforzo dei venti da nordest in quota, sulla costa meridionale e sulla pianura limitrofa.

Pericolo valanghe: grado '3' marcato

Nel corso della giornata di domani, nelle situazioni più esposte non si esclude che singole valanghe (criticità gialla) possano interessare le vie di comunicazione in quota e le piste da sci.

È di grado '3' marcato su una scala fino a '5' il pericolo valanghe sulle Dolomiti del Veneto. Lo rende noto l'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpav).

Il vento forte da Nord-Est continua a determinare una significativa redistribuzione della neve caduta la scorsa settimana e oltre il limite del bosco sono presenti diffusi depositi di neve ventata in tutte le esposizioni.

Già nella giornata di sabato sono stati segnalati anche alcuni distacchi di valanghe a lastroni di neve ventata sia provocate che spontanee. Oltre il limite del bosco il pericolo di valanghe continua a rimanere marcato così come nei luoghi sottovento come conche e impluvi ma anche in zone con cambi di pendenza specie in prossimità di creste e forcelle. I distacchi saranno possibili anche in profondità per la presenza di strati deboli perché non ancora ‘ancorati’ a quelli precedenti. Lungo i pendii ripidi estremi sottovento, l'Arpav non esclude distacchi spontanei per sovraccarico di neve ventata.