Veneto, 1 giugno 2023 – I dati dei morti sul lavoro in Veneto sono allarmanti: dopo quattro mesi la regione è ancora sul podio dell'emergenza, sia per numero di vittime sia per denunce di infortunio totali.
La lettura dei dati del primo quadrimestre è di Mauro Rossato, presidente dell'Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre.
É una proiezione tragica, sottolinea Rossato, che parla di 29 decessi da gennaio ad aprile, dei quali 23 in occasione di lavoro e 6 in itinere.
Sono 22.512 le denunce di infortunio su un totale di 187.324, vale a dire oltre il 12% di quelle rilevate in tutto il Paese. Tant'è che il Veneto è secondo in Italia per numero di vittime dopo la Lombardia ed è terzo per numero di denunce totali dopo la Lombardia e l'Emilia-Romagna".
Tre province in zona rossa
La zona arancione, quella in cui è entrato il Veneto a fine aprile 2023, è la zona che, dopo la rossa, raggruppa le regioni con l'incidenza di mortalità sul lavoro tra le più elevate a livello nazionale. In sostanza, a fine aprile 2023 il rischio di infortunio mortale in Veneto (10,7 morti per milione di occupati) risulta comunque superiore rispetto alla media nazionale (pari a 9). Nel dettaglio, poi, a fine aprile del 2023, sono 3 le province venete che si trovano in zona rossa: Rovigo (21,5), Verona (19,2) e Treviso (13,2). Notevolmente più alte, dunque, sia rispetto alla media regionale (10,7) che a quella nazionale (9). Padova in zona arancione, Venezia in zona gialla. Un terzo dei decessi si è verificato in provincia di Verona (10); seguono Padova e Treviso (5), Venezia (4), Vicenza (3) e Rovigo (2).