Belluno, 15 dicembre 2023 – Il 22 luglio dello scorso anno Diego Feltrin, boscaiolo di Codissago di Longarone (Belluno), arrivò al Pronto soccorso col figlioletto di appena due anni raccontando di averlo visto mangiare nel parco sotto casa qualcosa di strano, una sostanza marrone che gli aveva subito tolto di bocca.
Ma il piccolo Nicolò, arrivato in ospedale con un’insufficienza respiratoria e il battito cardiaco rallentato, morì poco dopo per overdose. Già perché la morte del piccolo sarebbe avvenuta, secondo quanto stabilito dall’accusa per “intossicazione acuta da sostanza ad azione psicotropa a seguito di indigestione di hashish”.
E quella droga, sempre secondo quanto ricostruito dalla Procura, l’avrebbe somministrata proprio il padre, secondo l’accusa, mescolandola nel ragù della pastasciutta data da mangiare al bimbo “verosimilmente - scrive il pm - allo scopo di farlo stare tranquillo e di addormentarlo”. Ovviamente l’ipotesi è tutta da verificare e questo sarà il nodo su cui sta lavorando la difesa che sta lavorando per chiedere un rito alternativo.
Ora, a un anno e mezzo di distanza dalla tragedia, potrebbe concludersi con un patteggiamento a due anni di reclusione e sospensione della pena il processo a carico di Diego Feltrin, oggi 42enne accusato di aver provocato la morte del figlioletto, il 28 luglio del 2022.
Questa la proposta sulla quale si prefigura un'intesa tra la Procura della Repubblica di Belluno e i difensori dell'uomo, accusato di omicidio colposo come conseguenza di un altro reato. L'eventuale rito alternativo sarà stabilito nella prossima seduta dell'udienza preliminare, l'11 gennaio 2023.