Nordio, decreto di Cutro. Reato di naufragio: quando la giurisdizione è italiana

Il Ministro della Giustizia ha annunciato la presentazione, domenica prossima alla Conferenza di Londra, del nuovo Codice nazionale dei crimini contro l'umanità

Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio

Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio

Treviso, 11 marzo 2023 - Ha parlato del nuovo decreto sull'immigrazione approvato a Cutro, contenente la stretta sugli scafisti (con il carcere fino a 30 anni), nuove norme sui flussi migratori, sorveglianza marittima e centri permanenti di rimpatrio, sottolineando che, in caso di naufragio in acque extraterritoriali, "se l'imbarcazione è diretta in Italia", scatta la "competenza giurisdizionale" per il nostro Paese.

Ma il ministro della Giustizia Carlo Nordio, questa mattina ospite al Centro congressi di Treviso di Confartigianato Imprese Veneto, ha anche annunciato per domenica prossima, alla Conferenza di Londra, la presentazione di un nuovo Codice nazionale dei crimini contro l'umanità, ha sottolineato la necessità di un riforma della giustizia tributaria ("mai un evasore fiscale è finito in carcere" le sue parole), di 5mila nuove assunzioni, rimarcando la sua posizione sul 41bis (caso Cospito) e sulla limitazione delle intercettazioni.

Reato di naufragio: giurisdizione italiana

"La legge che abbiamo fatto afferma che, per reati come un naufragio che avvengono nelle acque extraterritoriali, se l'imbarcazione era diretta in territorio italiano, scatta la competenza giurisdizionale italiana. Questa è una forte novità che semplifica le procedure fissando la competenza territoriale". Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine dell’incontro pubblico a Treviso. Tutto ciò "non tocca ovviamente la giurisdizione degli altri Stati quando i reati sono commessi nelle acque territoriali degli altri Paesi" ha specificato il ministro.

Codice nazionale dei crimini contro umanità

"Stiamo portando a compimento il `Codice nazionale dei crimini contro l'umanità' che presenteremo alla Conferenza di Londra che avrà luogo domenica prossima" – ha detto il Ministro. "Noi siamo una delle ultime nazioni ad esserne sprovviste; si tratta della fissazione dei criteri dei crimini contro l'umanità fissati a suo tempo dal Processo di Norimberga - ha sottolineato Nordio -. É un codice fatto molto bene, ci abbiamo lavorato quattro mesi ed è un fiore all'occhiello di questa prima parte della riforma penale perché ci allinea con la gran parte dei Paesi europei". "É un forte segnale di attenzione che questo Governo ha verso forma di criminalità per la tutela dell'umanità in generale" ha concluso il ministro. Nordio ha anche annunciato che "entro maggio saranno presentati vari disegni di legge con procedura d'urgenza riguardanti la procedura penale e che avranno un impatto molto rilevante".

41bis: non esiste quello di serie B

"Non possiamo ammettere che esista un 41 bis di serie A per i mafiosi e uno di serie B per gli anarchici. Finché la legge ci sarà non cederemo ad alcuna forma di pressione" - ha detto il ministro a proposito del caso Cospito. "L'esistenza del 41 bis - ha precisato Nordio - deve essere discussa finché si vuole, ma in ambito parlamentare. Si può decidere se mantenerlo o meno, e la discussione sarebbe assolutamente legittima, ma finché la legge esiste va applicata nei confronti di tutti".

Giustizia tributaria: mai un evasore fiscale in carcere

"La giustizia tributaria è uno dei tasselli fondamentali del sistema giuridico e finanziario ed è così delicata che secondo me deve allinearsi con la giustizia ordinaria" - ha sottolineato Nordio. "La semplificazione delle competenze serve specialmente nella giustizia Tributaria dove vi è una complessità normativa che sfonda nella contraddittorietà. Un evasore fiscale, del resto, non è mai andato in prigione; le leggi sono così complesse e contraddittorie che è accaduto di dover disobbedire ad alcune leggi per ottemperare ad altre". "Non c'è azienda - ha proseguito il Ministro - che in un'ispezione venga esentata dal pericolo di una qualche sanzione almeno formale; anche se ci si affidasse ad eserciti di commercialisti non si sarebbe assicurati. Bisogna individuare tutte le leggi inutili, dannose o che, contraddicendosi, aumentano la litigiosità e l'incertezza del diritto. Tutto ciò - ha concluso - ostacola i progetti di investimento in Italia".

Intercettazioni: un budget per ogni ufficio

"Le intercettazioni resteranno con reati gravissimi o quando siano ritenute necessarie, ma ogni ufficio giudiziario deve avere un budget da non sforare" - ha rimarcato a Treviso il Ministro della Giustizia. "Mafia e terrorismo non si toccano - ha precisato Nordio - ma ci sono state impressionanti spese per processi di altra natura che si sono risolti nel nulla. Spendiamo 200 milioni di euro per le intercettazioni, in una Procura italiana sono stati spesi 4 milioni per un'indagine di 5 anni a carico di amministratori finita nel nulla. Sono soldi sprecati, come quasi sempre nelle intercettazioni. Deve essere previsto un budget per le intercettazioni, così come per acquistare una fotocopiatrice. Su questo faremo una riforma".

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Nordio, 5mila assunzioni

Nell'ambito Giustizia il Ministro Nordio ha reso noto che "nel 2023 è prevista l'assunzione in Italia di 5.000 unità e la stabilizzazione di altre 1.000". In Veneto (l’incontro era a Treviso, ndr), in particolare " sono stati già previsti 45 funzionari amministrativi, elemento portante per la struttura giudiziaria, altri ne saranno assunti. Senza personale amministrativo un pm è come un chirurgo privo di infermieri". Quest'anno, "sono previsti tre concorsi di magistratura"; ma, ha aggiunto il Ministro, "i concorsi sono stati fino ad ora di una lentezza esasperante. Dalla laurea al conferimento della toga, passando il concorso, passano normalmente cinque anni e tutto questo deve essere snellito".