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Parole e rispetto contro la violenza sulle donne: l’appello di Gino Cecchettin al mondo della musica

Il papà di Giulia e presidente della Fondazione propone due vademecum ad artisti e case discografiche: “No ai contenuti che alimentano cultura della sopraffazione”

Gino Cecchettin, padre di Giulia, assassinata dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta, l'11 novembre 2023

Gino Cecchettin, padre di Giulia, assassinata dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta, l'11 novembre 2023

Venezia, 28 aprile 2025 –  "Abbiamo bisogno della tua arte" e di artisti "che sappiano anche cambiare spartito" perché chi scrive, canta e produce musica ha una responsabilità e può scegliere di metterla al servizio di una cultura che promuova il rispetto, l'uguaglianza e la libertà. E per evitare che alimenti il contrario: mancanza di rispetto, stereotipi, atteggiamenti malati, violenti o tossici. Parole e rispetto: la Fondazione Giulia Cecchettin chiama a raccolta il mondo della musica. Con una lettera aperta il papà di Giulia, Gino Cecchettin, che guida la Fondazione, si rivolge agli artisti e alle case discografiche proponendo due vademecum per un linguaggio più consapevole nei testi e nelle produzioni musicali. La musica può cambiare le cose. Può raccontare, unire, educare. Ma può anche rafforzare stereotipi, normalizzare comportamenti tossici, alimentare una cultura della sopraffazione. Da questa consapevolezza nasce l'appello pubblico della Fondazione Giulia Cecchettin al mondo della musica.

L'occasione per divulgare l'appello è stato offerto dall'Aperyshow Charity Event 2025 - festival musicale a scopo benefico che si svolge ad Arsego, in provincia di Padova, sostenitore della Fondazione Cecchettin. Il padre di Giulia si è rivolto direttamente agli artisti con una lettera che intreccia memoria personale e responsabilità pubblica: "Le parole che scegli, i messaggi che trasmetti - scrive - arrivano a migliaia di giovani e lasciano tracce. Ti invito a considerare la possibilità di lasciare da parte quei contenuti che - consapevolmente o no - possono alimentare una cultura della sopraffazione".

Accanto a questo invito, la Fondazione ha redatto due vademecum: uno rivolto ai cantanti, l'altro ai discografici con suggerimenti per favorire un linguaggio rispettoso, la parità di genere e l'inclusione nelle produzioni musicali e nei contesti professionali.