Nel giorno del funerale di Alex Marangon – celebrato sabato 13 luglio a Marcon, il paese del Veneziano in cui viveva il 25enne morto durante un rito sciamanico nell'abbazia di Vidor – i due 'curanderos' colombiani hanno rotto il silenzio. I due uomini hanno parlato attraverso il loro legale spagnolo, dicendosi spiaciuti per l'accaduto. Hanno raccontato che “nessuno l'ha visto cadere, ma tutti hanno sentito un tonfo e un grido secco”.
Intanto, però, i due sciamani si sono resi irreperibili e affermano di non aver neppure parlato con gli investigatori, come invece era emerso nei giorni scorsi. “Per prudenza – afferma il legale – preferiscono rimanere in un luogo in cui si sentono protetti”. I due colombiani sostengono che “durante la cerimonia, Alex era nervoso e agitato e, all'improvviso, è andato fuori dalla cappella, vicino al braciere”.
“Siamo tornati dentro – dicono i colombiani – ma, una volta fuori Alex è scappato nel bosco di corsa. Dopo poco tutti hanno sentito un tonfo e un grido secco”. Insomma per loro è stato un incidente.