Soccorso alpino, 400mila euro di insolvenza tra gli escursionisti salvati

Gli interventi sulle montagne del Veneto riguardano cadute, perdite di orientamento e malori; il buco del 30% sul fatturato totale interessa stranieri, europei per lo più tedeschi (per 263mila euro), e italiani (per 141mila euro). Zanoni (Pd): “Necessario rivedere i meccanismi di pagamento”

Un intervento del Socorso alpino e speleologico veneto

Un intervento del Socorso alpino e speleologico veneto

Veneto, 6 giugno 2023 - "Ammontano a 404.000 euro i mancati introiti registrati nel triennio 2020-2022, per il mancato pagamento degli interventi di soccorso nelle montagne venete da parte di chi viene salvato. Un buco pari al 30% del fatturato totale e che vede insolventi tanto i cittadini italiani (per oltre 141.000) quanto quelli esteri (per quasi 263.000 euro). Un problema che va urgentemente risolto". A dirlo è il consigliere regionale del Pd veneto, Andrea Zanoni, in base ai dati contenuti nella risposta di Giunta ad una sua interrogazione dell'ottobre scorso. "Si tratta - spiega - di interventi del Soccorso Alpino e Speleologico che, quando il trasportato risulta illeso, sono a carico totale dell'utente".

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Cadute e perdite orientamento

Le cause che determinano l'esigenza di soccorso sono dovute a cadute (36,2%), perdita di orientamento (28%) o malori (11,5%). Mentre, per quanto riguarda le attività in cui erano impegnate le persone soccorse, balza in testa l'escursionismo (50%), seguito da alpinismo, sci, ferrate e mountain bike, voci comprese tutte tra l'8 e il 6%. "Dalla risposta della Giunta - osserva Zanoni - emerge una sostanziale impossibilità di procedere al recupero crediti. Per gli italiani viene annunciato che verrà indetta una gara per incaricare una società di riscossione. Cosa che lascia perplessi perché era lecito attendersi fosse già stata fatta".

Bandiera bianca per gli stranieri

Per gli stranieri (per il 30% provenienti dalla Germania; altri Stati di provenienza sono, compresi in un range tra il 5 e il 10%, Polonia, Francia, Regno Unito, Usa, Belgio, Austria, Repubblica Ceca, Paesi Bassi), "la sensazione è che si alzi bandiera bianca. Infatti viene spiegato che per il recupero mancato anche dopo sollecito verrà valutato il costo delle procedure da attivare. Come a dire che non conviene". Per Zanoni, letti i dati e vista la situazione del recupero delle somme da introitare è "necessario rivedere i meccanismi di pagamento, prevedendo in primis di imporre un versamento immediato, almeno parziale rispetto al totale ma comunque sostanzioso. In questo modo si andrà a limitare i danni e a sconfiggere questa forma di evasione".