Treviso, prima donazione di organi a cuore fermo. Zaia: "Traguardo importante in Veneto"

Trapiantato il fegato di un paziente senza battito cardiaco: è la prima volta per il Trevigiano. Questa tecnica aumenta del 20% la platea dei potenziali donatori

Trapianto di organi

Trapianto di organi

Treviso, 24 agosto 2022 – È stata un successo la prima donazione di organo a “cuore fermo” del Trevigiano, dove un paziente ha ricevuto un fegato espiantato da un corpo ormai senza battito cardiaco. “Questo intervento segna un nuovo importante traguardo della sanità veneta, Treviso si affianca come ulteriore centro di eccellenza per la donazione a cuore fermo”, commenta il governatore Luca Zaia.

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La tecnica: in cosa consiste

È stato un lavoro di sinergia tra i diversi reparti del centro trapianti di Treviso, un team trasversale sotto il Coordinamento trapianti della Ulss 2. La donazione di organi a cuore fermo è una procedura caratterizzata da una elevata complessità tecnica e organizzativa. Prevede, infatti, l'impiego di Ecmo e di macchine per la riperfusione degli organi donati.

Questa nuova tecnica di donazione – che prevede sempre il consenso alla donazione e l'accertamento della morte del donatore, in questo caso effettuato con un elettrocardiogramma protratto per 20 minuti – si affianca ora alla intensa attività di donazione di organi a cuore battente già effettuata presso l'Azienda sanitaria trevigiana. “Stiamo parlando di un'attività in progressiva espansione – continua Zaia – nelle nostre aziende sanitarie e ospedaliere venete. Ad oggi, infatti, è già praticata negli ospedali di Padova e Verona, e sarà eseguita anche negli ospedali di Vicenza e Belluno per la donazione di polmoni.

I vantaggi: +20% di donazioni

L’espianto di organi a “cuore fermo” aumenta la platea di donatori del 20%. Si tratta di persone decedute i cui organi sono preziosi per salvare altre vite, ma che, avendo avuto un arresto cardiocircolatorio, fino a poco tempo fa non potevano essere considerati abili all'espianto. “Con la donazione conclusa a Treviso, la tecnica a cuore fermo si allarga a nuovi centri, offrendo la possibilità di procedere anche alla donazione di organi che in passato non potevano essere valutati per il trapianto”, sono parole dell'assessora regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin.

“La conoscenza scientifica – continua Lanzarin – e lo sviluppo delle nuove tecniche impiegate nella donazione a cuore fermo, infatti, hanno consentito di onorare la volontà di un numero più alto di potenziali donatori, permettendo di aumentare, fino al 20% in più rispetto all'attuale, le possibilità di trapianto”. È in aumento anche la disponibilità a donare. “La solidarietà dei veneti si manifesta anche nel gran numero di donazioni di organi che vede protagonista ogni anno la nostra regione, un numero destinato ad aumentare con la diffusione della nuova tecnica. Mi congratulo con tutti i professionisti e gli operatori che hanno programmato e portato a termine l'intervento”, conclude il presidente del Veneto, Luca Zaia.