
Treviso, 28 agosto 2023 – Si tratta di una vasta frode fiscale che si è conclusa dopo anni di arresti ed indagini incrociate. Il tutto a seguito di fatture false milionarie e società di comodo. Nei giorni scorsi, infatti, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, su delega della Procura Generale della Repubblica della Corte d’Appello di Venezia, hanno dato esecuzione a un provvedimento di confisca di beni, per l’importo di circa 676 mila euro, in seguito alla condanna definitiva di quattro persone per una frode fiscale commessa, tra il 2011 e il 2017, in provincia di Treviso.
I beni confluiti nel patrimonio dello Stato consistono in due immobili, ubicati a San Donà di Piave, sei autovetture e due partecipazioni societarie. Il provvedimento giunge al termine di una vasta operazione denominata ‘Metal Connection’, coordinata dalla Procura della Repubblica di Treviso. Le prime indagini risalgono al luglio 2017, quando i finanzieri del gruppo di Treviso sono riusciti a bloccare un giro di false fatture per 5 milioni di euro e di arrestare tre persone, che gestivano cinque imprese nel trevigiano.
Queste ultime, formalmente operanti nella fabbricazione di strutture metalliche, avevano emesso fatture per operazioni inesistenti a favore di altrettante aziende della Marca, al fine di consentire loro l’evasione di imposte sui redditi e di IVA per 1,7 milioni di euro. Le indagini hanno permesso di scoprire la frode fiscale, incentrato sull’utilizzo di società amministrate da prestanomi, prive di sede e attività economica, aventi il solo fine di emettere fatture di comodo in favore di altre imprese intenzionate a pagare meno imposte.
La condanna è stata per complessivi 83 mesi di reclusione, diversamente distribuiti tra gli indagati secondo la gravità dei reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione e occultamento di scritture contabili.