Venezia, 8 maggio 2023 – Una modalità innovativa e scientifica per valutare la priorità di intervento nei siti inquinati dei vari Comuni del Veneto, quantificati, ad oggi, in circa 100 in tutte le province. Il nuovo modello è stato presentato stamane a Palazzo Balbi a Venezia, sede della Giunta regionale. Se in passato, nel vecchio Piano rifiuti, l'analisi si basava su 11 parametri e un "sistema piuttosto grezzo", come lo ha definito l'assessore all'Ambiente, Gianpaolo Bottacin, la Regione ha deciso di aggiornare il piano operativo in collaborazione con l'Università di Padova, per definire "un modello trasparente e più oggettivo possibile". Il lavoro ha coinvolto tecnici di Regione, Arpav e stakeholder esterni come Comuni, Province e tecnici, coordinati dalla professoressa Chiara D'Alpaos.
"Cruscotto di pesi”
"Abbiamo utilizzato un approccio di tipo assoluto - ha precisato la docente - in cui le alternative si confrontano rispetto a dei parametri. Il problema dell'anagrafe dei siti da bonificare è dinamico, perché cambia nel tempo, per questo abbiamo costruito un 'cruscotto di pesi' che rimane costante, e quello che varia sono i siti che andiamo ad analizzare o le caratteristiche che potrebbero evolvere nel corso del tempo". Come precisato da Bottacin, si tratta di un sistema "che non ha precedenti in Italia. Con questa modalità - ha aggiunto - ne esce una graduatoria; quello in cima è il Comune più sfortunato ed è quello in cui si va ad intervenire prima di tutti. Tutti i veneti devono avere le stesse opportunità, e con questa nuova modalità si interviene prima dove è necessario intervenire prima".