MARIO TOSATTI
Cronaca

Vicenza, immigrati clandestini nel personale e lavoratori irregolari: i blitz della Guardia di finanza

Si trattava di operai stranieri di varia nazionalità, alcuni in possesso dell’asilo politico internazionale. Le sanzoni previste partono dai 25mila euro

i finanziari del comando di Vicenza durante i controlli

i finanziari del comando di Vicenza durante i controlli

Vicenza, 08 agosto 2024 – Un controllo mirato in tutta la provincia contro l’immigrazione clandestina e non solo: nei giorni scorsi i militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Vicenza, hanno effettuato accertamenti nei confronti di diverse attività commerciali del distretto industriale della Valle del Chiampo. Quest’operazione ha permesso d’individuare 10 lavoratori in ‘nero’ e due irregolari, oltre a diverse violazioni che prevedono sanzioni previste a partire da 25.590 euro fino ad un massimo di 130.140 euro.

Lavoratori stranieri irregolari impiegati in due aziende

Nel corso di questi controlli, le Fiamme Gialle di Arzignano hanno accertato, che una società del settore della concia di Zermeghedo (VI), impiegava un lavoratore di origine indiane benché fosse irregolare. Un’analoga circostanza è stata accertata in una ditta con sede a San Pietro Mussolino (VI), che opera nella distribuzione di materiale pubblicitario porta a porta. Il legale rappresentante e il titolare di queste imprese sono stati segnalati alla locale Procura della Repubblica, mentre i due immigrati clandestini, entrambi privi di documenti, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria e invitati a presentarsi in questura per regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale.

Denunciati due imprenditori

Inoltre, altri controlli sono stati eseguiti nei confronti di una società a Trissino (VI), operante nel settore della concia, e di una ditta individuale, attiva nel comune di Arzignano (VI), avente ad oggetto la realizzazione di lavori di isolamento termico e acustico. In queste è stato riscontrato come l’amministratore e il titolare (di origine kossovara), impiegassero lavoratori non solo sprovvisti di regolare contratto di lavoro, ma anche privi dei presupposti per svolgere attività lavorativa, in quanto beneficiari di asilo politico. In merito a queste condotte irregolari, il legale rappresentante della conceria e l’impresario edile sono stati denunciati in stato di libertà.