Venezia, 06 settembre 2023 – Sgominato il clan nigeriano della droga che gestiva buona parte dello spaccio nel territorio di Vicenza. Nelle prime ore della mattina, in Lombardia, Toscana, Umbria, Emilia Romagna e Veneto, nell'ambito di una vasta operazione antidroga, i carabinieri di Vicenza hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Una misura emessa dal gip del Tribunale di Venezia su richiesta di quella Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 22 persone di origine nigeriana indagate per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. I dettagli dell'indagine sono stati illustrato stamani nella sede della Procura Distrettuale della Repubblica di Venezia.
Zaia: “Un punto a favore della legalità”
“Sei chili di sostanze stupefacenti sequestrati e quella che appare una vera e propria centrale di spaccio di cocaina e marijuana eliminata dalla rete del mercato della droga. I miei complimenti ai Carabinieri del Norm di Treviso, che hanno portato a buon fine l'ennesimo colpo contro questa piaga nella nostra società”. Con queste parole, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si complimenta con carabinieri del capoluogo della Marca per l'operazione antidroga portata a termine nell'area di Via Pisa. “I Carabinieri hanno dato il classico esempio di presidio costante del territorio – conclude Zaia – ricevute alcune segnalazioni, hanno attivato appostamenti durati una decina di giorni e alla fine, certi di trovarsi di fronte a dei reati, sono intervenuti. Ancora un bel punto segnato a favore della legalità”.
L’operazione antidroga
Si tratta di una maxi operazione che ha consentito di smantellare la principale organizzazione criminale presente a Vicenza, dedita all'approvvigionamento e fornitura di cocaina ed eroina poi smerciate in varie piazze del capoluogo berico e della provincia. Al termine delle indagini sono state arrestate 22 persone e sequestrati 430 grammi di cocaina, 1,6 chili di eroina e denaro contante per circa 50mila euro, quale provento dell'attività criminosa. In particolare, l'organizzazione criminale era costituita da una struttura verticistica e da sodali, questi ultimi incaricati di approvvigionare ingenti quantitativi di droga, contenuta in ovuli spesso ingeriti per evitare controlli e contrassegnati da un codice alfanumerico per la gestione dello smistamento ai numerosi spacciatori operanti nella storica zona di Campo Marzo, davanti la stazione ferroviaria di Vicenza, e in altre piazze di spaccio del territorio berico.